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LE EMAIL ALLA REDAZIONE | 26 ottobre 2011, 11:29

Ci scrive la Signora Giulia Fazzari per rispondere alle accuse della Casa della Legalità

"Alla luce della vostra pubblicazione, desidero comunicare alcune precisazioni ..."

Ci scrive la Signora Giulia Fazzari per rispondere alle accuse della Casa della Legalità

Spettabile Redazione,

alla luce della vostra pubblicazione del giorno 22 c.m. intitolata "'Ndrangheta: una pubblicazione online della zona offre la prima pagina alla replica dei Fazzari. Pronta la risposta punto su punto di Casa della Legalità“  

Desidero comunicare alcune precisazioni:

Il Signor Christian Abbondanza, nella sua qualità di responsabile del sito della Casa della Legalità, è stato querelato dalla scrivente e dai miei familiari presso la Procura della Repubblica di Savona, per la continua divulgazione di notizie false e diffamatorie nei miei confronti di miei familiari.

Il Signor Abbondanza è stato rinviato a giudizio dal Tribunale di Torino per il reato di diffamazione nei confronti di Gullace Carmelo, mio marito.

In merito alle affermazioni che mio papà, deceduto da due anni, sarebbe stato un “Boss“, preciso che nessun tribunale d’Italia l’ha mai giudicato in merito, né ritenuto tale finché stato in vita.

Il Signor Fazzari Orlando, che si è “dissociato“ dal resto della famiglia, è stato giudicato e condannato due volte per diffamazione nei confronti della scrivente e ha avuto esito sfavorevole in più sentenze civili per cause intentate nei confronti della società da me amministrata; quindi le sue motivazioni sono ben più venali, dettate solo ed esclusivamente da un puro interesse finanziario e vendicativo (altro che morale...)

Quanto a mio fratello Fazzari Filippo che vive in Spagna da 18 anni, non è certo scappato come sostiene Abbondanza, è stato assolto in primo grado così come anche mio papà. Nel giudizio di secondo grado mio fratello veniva condannato e per mio papà non si è proceduto in quanto nel frattempo deceduto. La suprema Corte di Cassazione, ha annullato la sentenza di condanna in secondo grado, nei confronti di mio fratello Filippo.

Il Signor Abbondanza, calunniatore e diffamatore seriale, prima di pubblicare tali  dichiarazioni, ritengo debba rivedersi quelle che sono le regole base della nostra convivenza civile, in forza delle quali:

  • le accuse vanno provate;
  • i fatti criminosi vanno sanciti da sentenze definitive;
  • chi ha pagato il conto con la giustizia non può e non deve essere perseguito per il suo passato.

Cordiali saluti.                                    

Fazzari Giulia

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