Attualità - 17 ottobre 2011, 16:29

Trasporto pubblico locale: lo scenario 2011 - 2012

Ancora nessuna certezza a seguito della riunione odierna in Regione sullo scenario per il trasporto pubblico locale non solo del 2011, ma anche e soprattutto per il 2012

Da quanto emerso i fondi per il trasporto pubblico, pari a circa 119 milioni di euro per il 2011, subiranno una variazione negativa per il 2012 tale da portare la dotazione disponibile a soli 50 milioni di euro, con una contrazione superiore al 50%.

Per mantenere gli impegni e gli obiettivi che le aziende si sono date con i propri Piani Industriali diventa impellente individuare una serie di azioni che, a differenza di quelle fino ad ora attuate, avranno necessariamente un riverbero sociale dovendo, inevitabilmente, aggredire i livelli occupazionali e i salari, oltre che l’aumento di produttività.

Il taglio di 69 Milioni porta ad un totale delle risorse del Piano triennale per l’anno 2012 di circa 50 Milioni che, applicato proporzionalmente alle diverse aziende, porta alla situazione evidenziata in tabella.

Aziende

Risorse per il Servizio Pianificato

Euro

TPL LINEA

5.423.675

ATP

6.816.940

ATC

6.050.165

RT

4.413.790

AMT

27.295.430

TOTALE AZIENDE

50.000.000

Le risorse per il 2012 sono talmente esigue da non consentire interventi di modifica parziale ma da rendere necessaria una vera e propria rivoluzione del TPL.

Il peso della manovra, oltre che a gravare sulle aziende e quindi sui propri dipendenti, avrà impatti anche sull’utenza, a seguito degli aumenti tariffari previsti e del taglio dei chilometri che si renderanno certamente necessari.

A oggi le società sono nell’impossibilità di approvare i bilanci 2011 stante le attuali previsioni mancando la continuità per il 2012.

Per il 2012 si renderanno necessari:

  1. Adeguamenti tariffari sia nel livello che nell’articolazione dell’offerta tali da consentire il recupero delle risorse mancanti (aumenti anche del 100% del prezzo dei biglietti, revisione dei sistemi di integrazione tariffaria esistenti);

  2. Rivisitazione totale delle reti di servizio, con tagli almeno pari a quelli già praticati per i servizi su gomma e con totale eliminazione dei servizi su modalità alternative il cui mix tariffe / utenti non raggiunga almeno la copertura dei costi;

  3. Applicazione del solo CCNL ai lavoratori delle aziende (eliminazione della contrattazione di secondo livello);

  4. Esternalizzazioni di rete e di attività “non core” (es. gestione della mobilità, manutenzioni);

  5. Esodo di personale in esubero dopo la riprogrammazione del servizio;

  6. Ricorso a forme di acquisizione di finanziamento degli investimenti con modalità più flessibili (es. leasing operativi).

Fatta salva un analisi ‘al centesimo’ delle risorse da recuperare, e sicuramente l’utilizzo in modo differenziato delle misure sopraelencate – ha detto il Presidente di TPL Linea, Maurizio Maricone – vorrei che fosse chiaro come, alla luce delle risorse disponibili per il 2012, le aziende di trasporto pubblico NON siano in grado di sopravvivere. Per meglio chiarire il concetto: nell’ipotesi di intervenire sulla rete di trasporto per garantire l’integrale copertura dei tagli occorrerebbe ridurre il trasporto di circa 1,4 Mln di km (ovvero più del 10%). Faccio qualche esempio concreto su un taglio di 1,4 Mln di km:

  • nelle fasce di morbida, vale a dire dall’inizio del servizio fino alle 7.00, dalle 9.00 alle 12.00, dalle 14.30 alle 17.00, dalle 19.00 a fine servizio, le corse urbane e suburbane delle linee 1, 2, 5, 6, 7, Savona-Pietra, Finale-Andora passerebbero dalle attuali frequenze variabili fra 2 a 6 corse ora a frequenze da 1 a 4 corse ora;

  • le corse extraurbane in Valbormida limiterebbero il servizio alle fasce orarie degli studenti e lavoratori, vale a dire dalle 7.00 alle 9.00, dalle 12.00 alle 14.30, dalle 17.00 alle 19.00;

  • le corse radiali a servizio dei Comuni dell’entroterra garantirebbero un solo collegamento di a/r giornaliero dal lunedì al sabato.

Poco importa che sia la riduzione dei chilometri o l’applicazione del solo CCNL o l’esodo di personale o ancora un ulteriore aumento dei biglietti: ognuna di queste azioni – ma anche l’insieme di queste azioni avranno come risultato nelle attuali condizioni – e questo deve essere assolutamente chiaro - di mettere in ginocchio ogni azienda di trasporto pregiudicandone la sopravvivenza stessa.”

Com.