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Savona | 14 ottobre 2011, 15:55

Il bollettino della diocesi di Savona - Noli

Il bollettino della diocesi di Savona - Noli


Mensa di fraternità, chiude per un mese il servizio serale

Dignità del vivere” incontro con la dottoressa Menard
“Grafie dell’anima”, inaugurazione nel chiostro della Sistina

Don Giulio Grosso saluta Varazze e ne diventa cittadino onorario


Mensa di fraternità, chiude per un mese il servizio serale


In seguito a colloqui fra assessorato alle politiche sociali e Caritas, sospeso il servizio dal 17 ottobre al 14 novembre, un periodo che servirà a dare nuova forma all’accoglienza


La Mensa di fraternità sospende per un mese il servizio alla sera. In seguito ad accordi con l’assessorato alle politiche sociali del comune di Savona, la Caritas diocesana e la Fondazione Comunità servizi hanno deciso di servizio del Centro Diurno la Cometa e della somministrazione del pasto serale dal 17 ottobre al 14 novembre prossimi. Resterà invece perta la somministrazione del solo pasto di mezzogiorno. Questo periodo di chiusura darà modo di ristrutturare e rinnovare l’accoglienza alle persone che usufruiscono della struttura.

“La Mensa di Fraternità nasce nel 1986 da parte della comunità ecclesiale come risposta ad un bisogno di accoglienza e ospitalità nei confronti di chi vive per strada- spiegano in un comunicato don Adolfo Macchioli, direttore Caritas Savona e Maurizio Raineri, presidente Fondazione ComunitàServizi – La sua prima collocazione era la parrocchia di S.Giuseppe nell’Oltreletimbro. Verso la fine degli anni ’90, in seguito alla stipulazione della convenzione con il Comune di Savona, viene spostata nei locali della mensa ex ECA in via De Amicis creando così un unico centro che fornisse pasti caldi sia a pranzo, continuando l’assistenza del Comune, sia a cena, proseguendo la gestione del volontariato. La Mensa di Fraternità ha così proseguito ininterrottamente il suo servizio 365 giorni all’anno: tra il 2008 e il 2009 si è temporaneamente spostata presso i Cappuccini di Savona per lavori di ristrutturazione dei locali a carico dell’amministrazione Comunale”.

“A partire dal 2001, presso i locali della mensa, prende avvio il Centro Diurno di solidarietà “La Cometa”, un servizio di accoglienza pomeridiana dalle 16 alle 18.30 offrendo la possibilità di consumare bevande calde e fredde, avere uno spazio di intrattenimento e relazione tra loro e con i volontari preposti al servizio – proseguono – grazie alla ristrutturazione del 2008-2009 oggi è possibile usufruire anche di un dignitoso servizio docce e lavanderia. Il servizio della Mensa e della Cometa è costruito su un’accoglienza di circa 50 persone, potendo benissimo venire incontro a richieste occasionali superiori alla capacità di accoglienza. In questi ultimi due anni siamo progressivamente passati da un numero medio di pasti di poco inferiore ai 50 alla quantità odierna che si assesta sui 80-90 pasti per turno, con punte sino ai 120. Considerando il pranzo e la cena arriviamo ad una media che si avvicina ai 200 pasti giornalieri ponendo immediatamente difficoltà non solo nella gestione della cucina e dei servizi, ma soprattutto nell’accoglienza delle persone”.

“In seguito a colloqui intercorsi con il Comune di Savona nella persona dell’assessore Isabella Sorgini e dei suoi tecnici, abbiamo deciso di sospendere il servizio del Centro Diurno la Cometa e della somministrazione del pasto serale dal 17 ottobre al 14 novembre – spiegano Macchioli e Raineri – resterà aperta la somministrazione del solo pasto di mezzogiorno fornendo così almeno un pasto caldo nella giornata a chi avesse bisogno e fornendo un sacchetto viaggio con panini o simili per le persone che eccedessero la nostra accoglienza. Siamo certi che, come avviene anche normalmente, si possa fare affidamento anche sulla rete dei Centri di Ascolto, sulle parrocchie, san Vincenzo e gruppi caritativi che continuano a prestare la loro assistenza a quanti bussano alla loro porta”.

“Questo tempo sarà utile per ristrutturare e dare nuova forma all’accoglienza delle persone che usufruiscono della Mensa: in questi anni infatti i poveri presenti sul nostro territorio hanno cambiato volto e la povertà ha rivelato aspetti diversi – precisa la nota – oggi si fa sempre più fatica e risalire la china dell’emarginazione: mentre si assottiglia sempre più il confine tra il benessere e la povertà, per chi si trova già in questa fase assistiamo a processi di cronicizzazione delle problematiche invece di vie d’uscita. Insieme alla mancanza di beni e risorse per la sopravvivenza dobbiamo registrare anche la piaga dell’alcool e della malattia mentale che rendono più difficile, a volte peggiorano, al condizione di molti poveri”.

“Ci auguriamo che questo tempo di rielaborazione del servizio ci aiuti ad accogliere e accompagnare meglio queste persone che abitano il nostro territorio e di fronte non possiamo restare indifferenti – concludono – esprimiamo al tempo stesso forte preoccupazione per i cosiddetti “tagli” della finanziaria che non vorremmo vedere addosso alle risorse per queste problematiche, risorse che sono veramente una parte marginale del bilancio dello stato e il cui taglio non porterebbe alcun giovamento se non il peggioramento della sicurezza dei nostri territori. Auspichiamo invece che i servizi primari di lotta e contrasto alla povertà non vengano cancellati dalla mancanza di risorse”.


Dignità del vivere” incontro con la dottoressa Menard


Giovedì 20 ottobre, ore 20.45 (sala san Pietro - Savona) Scienza e Vita organizza un incontro con la dottoressa Sylvie Menard, allieva di Veronesi e malata oncologica


Giovedì 20 ottobre, alle 20.45 presso la sala san Pietro di via Untoria a Savona, appuntamento sulla dignità del vivere con una testimone speciale e inedita: la dottoressa Sylvie Menard, da un lato medico oncologico e dall’altro vittima del cancro. Modererà l’incontro don Adolfo Macchioli, bioeticista e presidente della Caritas savonese.

Con questa serata, l’associazione “Scienza e vita” di Savona continua quindi la riflessione sul tema “prendersi cura”: dopo il buon esito della giornata sugli stati vegetativi ora volge lo sguardo al malato oncologico.

Sessant'anni, nata Parigi, già direttore del Dipartimento di oncologia sperimentale dell'Istituto dei tumori di Milano, allieva di Umberto Veronesi, si dice “laica” e non credente.

Del suo maestro Sylvie Menard ha condiviso l’impostazione filosofica. E sull’eutanasia è sempre stata d’accordo con lui. Fino a quando non si è trovata, malata, dall’altra parte della corsia: “Ciò che da sani non si capisce, è che i pazienti sono una popolazione diversa – afferma la Menard – anch’io, prima, parlavo di dignità della vita, una dignità che mi sembrava intaccata in certe condizioni di malattia. Da sani si pensa che dovere essere lavati e imboccati sia intollerabile, ‘indegno’. Quando ci si ammala, si accetta anche di vivere in un polmone di acciaio. Ciò che si vuole, è vivere”. “Il favore di tanti all’eutanasia si spiega con una sorta di inconscio “esorcismo” – aggiunge la dottoressa francese – un volere allontanare da sé la possibilità della malattia e del dolore”. Ciò che domandano davvero i malati, sostiene ancora la Menard, è di non soffrire, di non restare soli: chiedono di non essere abbandonati.

L’associazione ricorda inoltre che, al termine della serata, le persone che lo desiderano potranno essere riaccompagnate a casa in auto.


Grafie dell’anima”, inaugurazione nel chiostro della Sistina


“Grafie dell’anima – Alle origini dell’arte cristiana” Ovvero la fede scritta sulla pietra: segni, simboli, arte e fede delle nostre origini. Già il titolo racconta molto della mostra itinerante che, dopo le fortunate esperienze a Valleggia e a Finale torna ancora una volta nella nostra diocesi, anzi proprio nel cuore della chiesa savonese. Sarà infatti l’affascinante scenario del chiostro della Cappella Sistina ad ospitare, dal 15 al 31 ottobre (orari 9-12.30 e 16-19), l’allestimento realizzato dall’Associazione InformaCristo col patrocinio della diocesi di Savona-Noli, dopo l’inaugurazione ufficiale che avverrà domani, sabato 15, alle 18.

Questa interessante proposta di carattere didattico, curata con competenza e impegno da Mirella Lovisolo e Stefania Valazza, è stata realizzata in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni archeologici della Liguria e dell’Istituto internazionale di Studi liguri, e di Giovanni Coccoluto, storico ed epigrafista della Società degli studi Storici archeologici e artistici della Provincia di Cuneo e con l’Ufficio Beni culturali e l’Ufficio scuola della diocesi.

L'evento si propone di portare a conoscenza del pubblico i documenti storico-artistici della prima cristianità incisi su pietra o scavati nella roccia attraverso pannelli espositivi che riportano simboli, iscrizioni, manufatti, testimonianze dell'affermarsi del sentimento religioso e di quale grande elemento di trasformazione della società romana sia stato l’avvento della cristianità. La mostra, ad ingresso libero, è divisa in due sezioni: la prima presenta, mediante lo strumento fotografico e multimediale, le numerose testimonianze catacombali dal II al V secolo, i simboli, i graffiti, le epigrafi e le prime immagini dipinte del repertorio artistico, archeologico della primissima età cristiana a Roma, e in Palestina (I-IV secolo). La seconda presenta i siti e archeologici tardo-antichi, i reperti della Liguria dal IV al VIII secolo, emersi dagli scavi condotti negli ultimi anni. Per ulteriori informazioni, per gli orari di apertura e per la prenotazione delle visite scolastiche è possibile contattare gli organizzatori al numero 333.3901053 oppure on line all’e-mail informacristo.cuneo@alice.it o sul sito www.arteefede.com.


Don Giulio Grosso saluta Varazze e ne diventa cittadino onorario


La comunità di Varazze ha organizzato momento ufficiale di saluto al parroco Don Giulio Grosso che, come annunciato lo scorso 4 settembre è stato trasferito alla parrocchia di Vado Ligure.

La Comune ha invitato infatti tutta la cittadinanza domenica 16 ottobre alla festa di ringraziamento e commiato dal parroco di Sant’Ambrogio che dopo ben 12 anni lascia il suoincarico. Alle ore 18 sarà celebrata dal vescovo Vittorio Lupi la messa solenne presso l’antica collegiata. Porterà poi i suoi saluti il sindaco della città Giovanni Delfino che in questa occasione conferirà a don Giulio Grosso la cittadinanza onoraria a nome di tutta la popolazione. Seguirà, alle 19, l’inaugurazione e la benedizione dei nuovi giardini e della sala polivalente in prossimità dell’oratorio dell’Assunta. Al termine un momento conviviale consentirà a tutti i presenti di salutare personalmente don Grosso.

com.

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