Attualità - 14 ottobre 2011, 16:18

Boffa in visita alla Fondazione Cima, un’eccellenza savonese

Il Vice Presidente Michele Boffa ha visitato la Fondazione Cima (Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale), accompagnato dal Presidente della fondazione, il prof. Franco Siccardi, dal suo Vice, il prof. Luca Ferraris, e dal direttore scientifico, il prof. Giorgio Boni. Si tratta di una delle più importanti realtà presenti all’interno del Campus universitario savonese.

Infatti, la Fondazione CIMA, costituita nel 2007 dalla Regione Liguria, dal Dipartimento nazionale della Protezione Civile, dalla Provincia di Savona e dall’Università di Genova, è un centro di eccellenza per la ricerca nel campo degli studi sui rischi naturali e antropici e delle applicazioni per la protezione civile. “Si tratta di una realtà molto importante – spiega Michele Boffa – non solo per Savona, ma anche per la Liguria, in quanto la Fondazione CIMA ha una rilevanza nazionale e internazionale.

Sono inoltre rimasto favorevolmente colpito dai molti giovani ricercatori impegnati nei laboratori della struttura, che mi hanno spiegato con competenza e passione il loro lavoro. In un momento in cui si parla tanto di ‘fughe di cervelli’ il CIMA rappresenta una bella eccezione di cui Savona deve andare orgogliosa.” “Abbiamo parlato di diverse questioni – prosegue il Vice Presidente del Consiglio Regionale – fra le quali la diffusione della conoscenza a riguardo dei rischi ambientali, affinché si possa creare maggiore consapevolezza, aiutare la prevenzione – anche da parte dei privati cittadini e sfatare pregiudizi.”

“Vi sono esperienze – conclude Boffa – come quella del Débat Public in Francia, o – per rimanere in casa nostra – come la legge sulla partecipazione in Toscana che possono essere interessanti per Liguria e per Savona in particolar modo. Nel caso del rischio ambientale, fornire a tutti dati certi per poter farsi autonomamente un giudizio su questioni che riguardano la vita e la salute di ogni cittadino è un servizio importante che la politica deve sostenere, anche per riuscire a colmare quel gap di sfiducia che alimenta l’antipolitica e il cosiddetto ‘effetto Nimby’.”

com.