Ad Andora verrà attivato il segnale durante la giornata di oggi, anche se da tempo chi ha acquistato l'indispensabile decoder o un televisore che lo ha già incorporato ha avuto la possibilità di visualizzare i diversi canali sfruttando questo nuovo tipo di tecnologia. Man mano verrà totalmente abilitato il servizio anche nell'albenganese, ma sarà una delle ultime zone a poterne usufruire. Il passaggio al DTT e il conseguente switch-off del segnale analogico comunque dovrebbe completarsi entro un paio di settimane al massimo.
Erano stati promessi centinaia di canali nuovi, per ora ne vengono visualizzati si e no una decina, che tra l'altro spesso e volentieri risultano essere non visibili per “assenza di segnale” (quando il DTT non riceve bene il segnale non è possibile vedere assolutamente nulla, come invece accadeva al tempo della ormai “vecchia” tv analogica che perlomeno consentiva al tifoso di turno di guardarsi la partita anche se “a strisce”). Quelli al momento in onda perlopiù trattano televendite, anche se c'è qualche nuova offerta che risulta essere interessante, come Iris, Boing (Mediaset), Rai 4 e Rai Gulp (Rai). Forse la mancanza di novità rilevanti è dovuta al fatto che non è stata del tutto abilitata la funzione DTT sul territorio.
In ogni caso si era parlato di un passaggio semplice da un metodo di ricezione all'altro, quasi automatico, invece adesso si sente parlare di “intervento di antennisti” che dovranno talvolta apportare modifiche – seppur lievi - e spiegare il funzionamento del decoder con un'ulteriore ed inaspettato dispendio di tempo e di soldi. La cifra minima per l'intervento tecnico si aggirerà intorno ai 30 euro (per chi ha un reddito ISEE inferiore ai 15000 euro) come dichiarato dall'Associazione Antennisti, la massima sarà invece di 40. Che forse sì, non saranno cifre esagerate, ma per un pensionato che prende 400 euro di pensione di certo vanno ad influire sul già scarso introito economico. Insomma tra decoder e intervento tecnico, una famiglia andrà a spendere intorno ai 70-80 euro se gli va bene. Cifra che chissà, in molti avrebbero forse preferito evitare di spendere.
Oltre a questo ci sarà sui tavolini dei salotti savonesi un ulteriore telecomando per gestire il decoder (non necessario per i televisori di ultima generazione che lo hanno integrato e che quindi non necessitano di altri strumenti oltre a quelli già forniti), questione che, anche in questo caso, di certo non facilita l'utilizzo di questa nuova tecnologia da parte dei meno ferrati o di anziani e pensionati. Che di tutto hanno necessità tranne che di mettersi a studiare il libretto di istruzioni di un nuovo aggeggio.
Per non parlare poi dei problemi di ricezione della Val Bormida e di altre zone dell'entroterra in generale. Molte non sono coperte dal segnale digitale terrestre, di conseguenza dovranno avvalersi di un diverso strumento, il decoder per la piattaforma TVSAT, che permetterà di carpire i segnali tv da altre fonti fino a che la zona non sarà adeguatamente raggiunta.
Insomma, dopo tutte queste complicazioni, spese e dubbi in molti certamente si staranno facendo la stessa domanda.
Ma tutto questo era davvero necessario?
Per saperne di più www.digitaleterrestre.it