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Attualità | 07 ottobre 2011, 08:20

Il Paese degli asini

Un uomo in giacca e cravatta è apparso un giorno in un villaggio. In piedi su una cassetta della frutta, gridò a chi passava che avrebbe comprato a € 100 in contanti ogni asino che gli sarebbe stato offerto. I contadini erano effettivamente un po' sorpresi, ma il prezzo era alto e quelli che accettarono tornarono a casa con il portafoglio gonfio, felici come una pasqua.

Il Paese degli asini



L'uomo venne anche il giorno dopo e questa volta offrì 150 € per asino,
e di nuovo tante persone gli vendettero i propri animali.
Il giorno seguente, offrì 300 € a quelli che non avevano ancora venduto
gli ultimi asini del villaggio.
Vedendo che non ne rimaneva nessuno, annunciò che avrebbe comprato asini
a 500 € la settimana successiva e se ne andò dal villaggio.
Il giorno dopo, affidò al suo socio la mandria che aveva appena
acquistato e lo inviò nello stesso villaggio con l'ordine di vendere le
bestie 400 € l'una.
Vedendo la possibilità di realizzare un utile di 100 €, la settimana
successiva tutti gli abitanti del villaggio acquistarono asini a quattro
volte il prezzo al quale li avevano venduti e, per far ciò, si
indebitarono con la banca.

Come era prevedibile, i due uomini d'affari andarono in vacanza in un
paradiso fiscale con i soldi guadagnati e tutti gli abitanti del
villaggio rimasero con asini senza valore e debiti fino a sopra i
capelli.
Gli sfortunati provarono invano a vendere gli asini per rimborsare i
prestiti. Il corso dell'asino era crollato. Gli animali furono
sequestrati ed affittati ai loro precedenti proprietari dal banchiere.

Nonostante ciò il banchiere andò a piangere dal sindaco, spiegando che
se non recuperava i propri fondi, sarebbe stato rovinato e avrebbe
dovuto esigere il rimborso immediato di tutti i prestiti fatti al
Comune. Per evitare questo disastro, il sindaco, invece di dare i soldi
agli abitanti del villaggio perché pagassero i propri debiti, diede i
soldi al banchiere (che era, guarda caso, suo caro amico e primo
assessore). Eppure quest'ultimo, dopo aver rimpinguato la tesoreria, non
cancellò i debiti degli abitanti del villaggio ne quelli del Comune e
così tutti continuarono a rimanere immersi nei debiti.

Vedendo il proprio disavanzo sul punto di essere declassato e preso alla
gola dai tassi di interesse, il Comune chiese l'aiuto dei villaggi
vicini, ma questi risposero che non avrebbero potuto aiutarlo in nessun
modo poiché avevano vissuto la medesima disgrazia.
Su consiglio disinteressato del banchiere, tutti decisero di tagliare le
spese: meno soldi per le scuole, per i servizi sociali, per le strade,
per la sanità ...

Venne innalzata l'età di pensionamento e licenziati tanti dipendenti
pubblici, abbassarono i salari e al contempo le tasse furono aumentate.
Dicevano che era inevitabile e promisero di moralizzare questo
scandaloso commercio di asini.

Questa triste storia diventa più gustosa quando si scopre che  i due
truffatori sono fratelli e vivono insieme su un isola delle Bermuda,
acquistata con il sudore della fronte.
Noi li chiamiamo fratelli Mercato.
Molto generosamente, hanno promesso di finanziare la campagna elettorale
del sindaco uscente.

Questa storia non è finita perché non sappiamo cosa fecero gli abitanti
del villaggio.

E voi, cosa fareste al posto loro?

Che cosa farete?


Se questa storia vi ricorda qualcosa, ritroviamoci tutti nelle strade
delle nostre città e dei nostri villaggi Sabato 15 ottobre 2011
(Giornata internazionale degli indignati) ... e fate circolare questa
storiella....

com.

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