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Attualità | 07 ottobre 2011, 15:53

Aigol lancia l'allarme: i siti d'informazione rischiano di fare la fine di Wikipedia

Aigol lancia l'allarme: i siti d'informazione rischiano di fare la fine di Wikipedia

L'Associazione Editori on line: grazie agli emendamenti bipartisan approvati ieri dalla Camera al disegno di legge “bavaglio”, i siti d'informazione rischiano di fare una fine simile a quella di Wikipedia, ossia chiudere i battenti. Infatti, è stato 
imposto ai soli siti registrati in tribunale l’obbligo di rettifica 
entro 48 ore, pena il pagamento di un’ammenda da 2.500 a 5.000 euro. 

Aigol ha rilevato più volte l’impossibilità di riconoscere effettivamente il soggetto che ha spedito la richiesta di rettifica. 
Gli indirizzi email possono essere duplicati da pirati informatici: 
peggio ancora se si inviano le email tramite form, attraverso cui si 
possono inserire indirizzi completamente inventati. In pratica le 
testate on line sono alla mercè di malintenzionati o, nella migliore 
delle ipotesi, di buontemponi a cui piace scherzare.

Ma esistono ulteriori conseguenze di questa paradossale disposizione 
di legge. Innanzitutto il giornale non avrà alcun diritto di replica a quanto affermato dalla persona nella sua richiesta di rettifica. 
Inoltre i direttori responsabili e le redazioni dovrebbero perdere 
tempo a leggere le smentite e a scrivere rettifiche. Si arriverebbe 
quindi alla paralisi dell’attività editoriale e il diniego del diritto di informare correttamente i lettori.

Aigol ribadisce la chiara incostuzionalità di questa disposizione alla luce dell’articolo 21 della Costituzione e chiede la sua 
cancellazione. In caso di approvazione l’associazione sarà pronta a 
ricorrere ai tribunali, alla Corte Costituzionale e alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.

com.

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