Allineati uno dietro l’altro, becco contro coda, morti, farebbero una fila lunga 30 chilometri. E’ questa la “piccola quantità” di storni, 120.000 bellissimi ed utili uccelli parzialmente migratori, che sarà consentito abbattere ai cacciatori dall’ennesima leggina pro-caccia approvata con 26 voti di maggioranza ed opposizione e 5 contrari, da un consiglio regionale ligure sempre più distante dalla gente, attanagliata da tasse, disoccupazione, sottrazione di servizi sociali e ristrettezze economiche.
Una legge che, lo sanno bene i consiglieri votanti, dovrà essere ritirata al più presto, se non si vorrà che la Liguria venga nuovamente condannata dalla Corte di Giustizia Europea per caccia in deroga illecita, come accaduto nel 2007, quando dovette rimangiarsi un provvedimento analogo che, nel frattempo, aveva però consentito l’uccisione di 403.000 storni e fringuelli. Ma quello che si è voluto fare ieri è proprio questo: giocare sui tempi impiegati dalla Corte
Costituzionale e dalla Corte di Giustizia UE per avviare il procedimento di annullamento; nel frattempo gli amati cacciatori, diverse centinaia in tutta la Liguria, faranno autentiche stragi di poveri storni; un atto indegno in un paese democratico, che sarà condannato a pagare le spese del procedimento stesso.
Contro la proposta si era chiaramente espresso l’ISPRA, l’istituto scientifico al quale la regione ha l’obbligo di chiedere un parere preventivo, mentre uno studio pagato 48.000 euro all’Università di Genova non ha potuto sostenere la necessità di aprire la caccia in deroga; Università che, in un altro studio del 2003 aveva dimostrato che gli storni non producono danni significativi agli oliveti ma giocano un ruolo importante sulla salute delle piante.
La Protezione Animali savonese ricorda i nomi dei proponenti dell’ignobile leggina: Valter Ferrando ed Alessio Cavarra (PD), Francesco Buzzone, Edoardo Rixi e Maurizio Torterolo (LN), Matteo Rosso, Gino Garibaldi, Marco Scajola, Franco Rocca, Roberto Bagnasco, Luigi Morgillo e Marco Melgrati (PDL); gli animalisti non se li dimenticheranno.
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