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In Breve

| 26 settembre 2011, 20:46

Bagnasco (quello vero) e l'aria più pulita

Senza facili ironie, persino Bagnasco è arrivato a chiedere un’aria più pulita. Il Capo dei Vescovi ha usato questa metafora per il suo affondo sulla secolare questione morale, definendola “non un'invenzione dei media”

Bagnasco (quello vero) e l'aria più pulita

L’aria da purificare. certo il Cardinale non aveva in mente i mostri fumanti della sua Liguria voluti e rivoluti da qualcuno che con la questione morale, passo a passo, inizia ad avere a che fare.

Perchè E’ questione morale anche lo spregio della salute e della volontà dei Cittadini contro opere e operette che la mettono in pericolo. Chè non c’è solo lo spreco, l’abuso, la protervia raramente malcelata come nella nostra terra.

Andatevi a sentire la flemma e la spocchia - a tratti un brontolio indistinto - col quale il governatore liquida altezzosamente questioni che vanno ad incidere su una fascia di popolazione non del tutto inerme certo ben più vasta del suo elettorato, a cominciare dai bambini. Che non votano, ma respirano.

Che la politica, quella con la p minuscola, sappia cogliere se ancora ne è capace, moniti e metafore che pesano come macigni, che significano come libri, che non possono lasciare indifferenti. Meglio andare a puttane o avvelenare l’aria? Mai come oggi questi due aspetti potrebbero figurativamente coincidere.

Del protocollo - farsa, con tutte le buone intenzioni ne parleremo più avanti. Avrebbe anch’esso un flebile valore non fosse altro che il messaggio che contiene è che l’opera “Maersk” è già in corso. Un ennesimo tentativo di forzare le tappe, di mettere la cittadinanza di fronte al fatto compiuto da 450 milioni di euro, che compiuto non è, e speriamo per il bene di queste coste, che non lo sia mai.

Resta sempre da capire la pervicacia che spinge un uomo pubblico ben oltre un'abnorme insistenza nel farsi promoter di un qualcosa dai contorni tuttora troppo obliqui per chiuder la fanfara a tarallucci, vino e protocolli di legalità.

A proposito di protocolli di legalità e aria pulita, l’unione Industriali di Savona dove sta?

Ad oggi notizie non pervenute, ma una serie di aziende continuano ad agire in modo sempre più spregiudicato su questo territorio. Piccoli potentati locali capaci di grandi danni ambientali, di grossi fatturati e di grosse maniglie in paradisi fiscali.

Firmeranno anche loro?

Tra poche ore al Congresso di Legambiente verranno resi noti i dati sui tumori maligni a Cairo e Piana Crixia. Chi li ha visti è preoccupato. Molto preoccupato.

mpm

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