Attualità - 24 settembre 2011, 16:32

Ancora in forse il Pronto Soccorso di Cairo

Presentata interrogazione urgente da parte del Consigliere Regionale Melgrati: a che gioco si sta giocando, sulla pelle dei valbormidesi?

Leggiamo ieri sui media che la Regione vuole fare marcia indietro, per questioni legate al bilancio dell’ASL n. 2, sulla decisione maturata l’altro giorno di non declassare i Pronto Soccorso di Albenga e Cairo. Addirittura per Cairo si paventa la chiusura totale del Pronto Soccorso, nonostante il Presidente della Commissione Regionale Sanità Quaini avesse dichiarato:

“Come Idv siamo felici di questo incontro, è stato un vertice molto positivo per la sanità savonese e per la linea del centro sinistra in Regione” commenta Stefano Quaini, presidente della commissione sanità regionale e consigliere dell’Italia dei Valori. “Era necessario mantenere il pronto soccorso ad Albenga per il servizio che svolge per il territorio, così come impedire un possibile declassamento per lo stesso ospedale di Cairo” aggiunge Quaini. “Una bella vittoria…Certo bisogna mettere mano a politiche di riorganizzazione e riassetto sulla base delle risorse minori, tuttavia pensiamo ad una sanità sempre più territoriale ed efficente, che sappia costare meno a parità di servizi” conclude Quaini.

Ora scopriamo che il Pronto Soccorso di Cairo rischia addirittura la chiusura, per risparmiare…nonostante le 8.702 firme raccolte dal comitato spontaneo, apolitico, nonostante i 12 mila accessi rilevati al Pronto Soccorso del San Giuseppe di Cairo Montenotte nel corso del 2010, con 52 interventi in Codice Rosso.

Siamo molto allarmati  rispetto a questa assurda ipotesi, perché i tagli alla sanità stanno facendo venire meno l’offerta sanitaria nella Val Bormida, in particolare rispetto alle notevoli complessità sotto il profilo della morfologia del territorio e dei collegamenti. Non possiamo lasciare la Val Bormida priva di un presidio di urgenza quale il Pronto Soccorso.

Nemmeno la controproposta di un Poliambulatorio, in cambio della soppressione, e non del declassamento del Pronto Soccorso, già grave, come in un primo tempo ipotizzato, potrebbe essere accettabile e accettata dalla popolazione Valbormidese, che, in caso di emergenza sanitaria, vedrebbe dilatati al massimo i tempio di risposta;

immaginate un infartuato o una persona colpita da ictus cerebrale da Piana Crixia o da Origlia, località disagiate per la distanza dal capoluogo e per la natura delle strade, che deve essere trasportato al Pronto Soccorso di Savona, magari con la neve.

Ho presentato una interrogazione urgente per chiedere conto di questo rimpallo di informazioni e smentite, e per chiedere rassicurazioni sia per Cairo, sia per il Pronto Soccorso di Albenga, perché se la parola non vale più, parlino gli atti Consigliari.

com.