Le Regioni e gli assessori competenti sono disponibili a ripensare il sistema del welfare insieme agli altri livelli istituzionali ma non a esssere i liquidatori dello stato sociale italiano.
Lo ha detto nel pomeriggio l’assessore Lorena Rambaudi che come Liguria guida la commissione Politiche sociali delle regioni italiane a Perugia intervenendo nella Sala dei Notari del Palazzo dei Priori dove si è tenuta la mobilitazione unitaria – promossa dalla Conferenza delle Regioni, Anci ed Upi – per contrastare gli effetti della manovra economica sul welfare.
Alla manifestazione sono intervenuti il presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, l’Assessore alle Politiche Sociali e ha concluso il presidente della Regione Emilia Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani.
Nel corso della Conferenza delle Regioni che si è tenuta ieri a Roma su proposta dell’Assessore Rambaudi, è stato votato all’unanimità il documento “Le Politiche Sociali oggi: riflessioni e proposte delle Regioni” a difesa del welfare.
“Nell’ultimo decennio - spiega la Rambaudi - le Regioni hanno assestato le reti dei servizi, guardando alle peculiarità locali ed ai bisogni della popolazione del loro territorio, con una condivisione degli obiettivi da raggiungere, da parte di Comuni, delle Province, con gli apporti delle istanze sociali e degli organismi di tutela dei cittadini, hanno promosso e realizzato interventi e prestazioni a favore di famiglie, persone, minori, anziani, disabili, fragilità e marginalità sociali”.