Il governo ha impugnato la legge regionale “Variazioni della tassa per il diritto allo studio universitario”. A dare notizia del rinvio al mittente della legge numero 18 del 25 luglio 2011” sono i consigliere del Pdl, Matteo Rosso (capogruppo) e Luigi Morgillo. Quest’ultimo, in particolare, anche in sede di Consiglio, nei mesi scorsi aveva ingaggiato una battaglia contro il provvedimento proposto dalla giunta, definendolo “tassaiolo e strozzino”.
“Le motivazioni dell’impugnativa riguardano un punto e corrispondono a quanto da me sostenuto in più occasioni: l’entità dell’indennità di mora introdotta dalla legge in questione, che è illegittima, di fatto rasenta lo strozzinaggio”, dice Morgillo, ricordando che il provvedimento regionale prevede una sanzione pari al trenta per cento della tassa per i ritardi da uno a trenta giorni e del cinquanta per cento per i ritardi oltre i trenta giorni.
Secondo le motivazioni fornite dal governo, come fanno sapere i due consiglieri, la sanzione introdotta non è in linea con la normativa statale di riferimento. In particolare il decreto legislativo 471 del 1997 stabilisce che la sanzione è pari al trenta per cento dell’importo non versato e si riduce proporzionalmente in caso di ritardo non superiore ai quindici giorni. .
“E non dimentichiamo che la tassa regionale per i diritto allo studio costituisce un tributo istituito e regolato dalla legge dello Stato”, puntualizzano Rosso e Morgillo che accusano: “Ancora una volta questa sinistra vuole fare cassa sulla pelle dei cittadini, ignorando persino la normativa statale. Continua l’esponente del Pdl: “E’ chiaro che chi ritarda il pagamento della tassa universitaria lo fa perché in quel momento non ha le possibilità economiche per provvedere: è giusto penalizzare ulteriormente chi già tira la cinghia? Ci pare che i fatti si commentino da soli” .