Un cassetto che non si vuole aprire, come se la chiave fosse andata "improvvisamente" smarrita. Se per quanto riguarda i dati sull’incidenza delle patologie tumorali raccolti da Cairo Salute, il riserbo non si scioglierà sino a martedì, giorno del convegno organizzato da Comune e Legambiente, nulla si sa, nè si saprà nemmeno martedì, di quelli dell’Ist. E se i dati messi a disposizione al dottor Morando sono da leggersi con un’ottica strettamente statistica, bell’ altro peso hanno quelli dell’Ist, visto che quella predisposta dall’ente genovese è una vera e propria indagine epidemiologica, dove i dati sono inseriti in un determinato contesto e seguendo un preciso protocollo.
Ma andiamo con ordine. Il dottor Morando tempo fa si dichiara disponibile ad effettuare una screening dei pazienti affetti da patologie tumorali, attingendo tali dati dai database di Cairo Salute. Morando inoltre si era detto disponibile a fornire i risultati all’Ist che, però, rifiuta l’offerta, preferendo continuare autonomamente il proprio studio. Il dottor Morando quindi elabora i dati che renderà noti appunto martedì sera. Risultati sui quali non si sbilancia: “Preferisco non dire nulla e non trarre conclusioni prima di martedì”.
Circa quindici giorni fa, poi, sull’onda delle polemiche e delle accuse di presunta omertà da parte di alcune associazioni, il sindaco di Cairo, Fulvio Briano, aveva affermato che i dati parziali dello studio fatto proprio dall’Istituto Tumori sarebbero stati resi noti nel corso del convegno. Peccato che l’intervento del dottor Federico Valerio, proprio dell'Ist, riguarderà solo ed esclusivamente i “Primi dati sul monitoraggio della qualità dell’aria a Cairo”.
Interpellato sulla questione, il sindaco Briano risponde: "Ci deve essere stato un fraintendimento, i dati parziali non ci sono e saranno pronti chissà quando”.
Avremo capito male. E con noi centinaia di cittadini.