Politica - 20 settembre 2011, 18:38

I lavori del Consiglio regionale di oggi

Rosso: preoccupati per l’impatto del bacino galleggiante.
Burlando: Genova deve poter riparare le grandi navi.
Matteo Rosso (Pdl) ha illustrato un’interrogazione sulla futura realizzazione di un bacino galleggiante per navi fino a 360 metri di lunghezza davanti allo Yacting club di Genova denunciando gli effetti paesaggistici e di inquinamento acustico e ambientale che produrrebbe in una zona già segnata negativamente dall’impatto del padiglione blu della Fiera. Rosso ha lamentato il ritardo con cui è arrivata in discussione questa interrogazione, presentata a febbraio, e ha chiesto al presidente dell’Assemblea Rosario Monteleone di far rispettare alla Giunta i tempi per le risposte.
Rosso ha chiesto alla Giunta quale sia la sua posizione in merito a quest’opera e di procedere alla realizzazione preventiva di uno studio di fattibilità.
«Visto il forte impatto che questo bacino avrà sull’area – ha detto Rosso - non si può pensare a quest’opera senza una progettazione complessiva del fronte mare. Dopo il Ponente non si può degradare anche il centro città». Rosso ha chiesto valutazioni precise sulle conseguenze e i vantaggi che l’intervento comporterà alla zona. Il consigliere ha rimarcato che le navi, una volta sollevate dall’acqua e poste sul bacino avrebbero un impatto enorme sull’ambiente urbano in una zona pregiata della città e che le lavorazioni di cantiere all’interno del bacino creeranno gravi disagi per il rumore e le polveri.
Ha risposto il presidente della Giunta Claudio Burlando: «Non c’è dubbio che un bacino di questo tipo avrebbe un impatto rilevante. Dico nettamente che noi siamo favorevoli a quest’opera, perché Genova non può non essere presente fino ai massimi livelli nel settore delle riparazioni navali. Bisogna decidere se restare forti e competitivi o limitare agli yachts questo segmento industriale. Per come va l’economia, tagliare Genova fuori dalle riparazioni delle grandi navi mi pare un errore. Tuttavia molte delle preoccupazioni di Rosso sono condivisibili. La soluzione individuata per la sistemazione del bacino è alle spalle dei capannoni Amico non esattamente nella zona dello Yachting club, conosco le tensioni che percorrono il quartiere ma occorre ricordare che si tratta di un bacino galleggiante che potrà essere spostato in un quadro complessivo ridefinito, come lei chiedeva. La scelta di escludere Genova dal segmento navi di fascia alta mi pare sbagliata, perché la città ospita la sede di Costa Crociere e anche Msc sta realizzando una nuova sede a San Benigno. Non possiamo rinunciare al rapporto con questi soggetti e per averlo dobbiamo offrire un ciclo completo di servizi. Il Consiglio regionale deve concentrarsi sulla collocazione provvisoria e su quella definitiva. Capisco che i residenti non siano contenti, ma l’attività di riparazione navale non comporta lavorazioni rischiose per l’ambiente e la salute. Ricordo anche che nel bacino attuale lavorano 3000 persone al giorno, tra dipendenti diretti e indotto. Non è facile rendere compatibile un’opera del genere con le altre esigenze della città, ma è anche per questo che abbiamo investito 15 milioni di euro, tra fondi regionali, dell’Autorità portuale e del Governo per realizzare il “porto verde”, per evitare di tenere i motori accesi nel bacino e sfruttare energia ecosostenibile».
Rosso ha replicato: «Le scelte provvisorie sono proprio le più pericolose facilmente diventano definitive pur non essendo sufficientemente ponderate. Sullo sviluppo della città siamo assolutamente d’accordo, ma chiedo con forza di approfondire l’opportunità di collocarlo in quel punto».
 

Società Area 24: esposizione finanziaria e futuro
Con due interrogazioni Sergio Scibilia (Pd) ha chiesto alla Giunta i dati sull’esposizione finanziaria di Area 24 spa. Scibilia ha anche chiesto di avere informazioni sull’organico e sulle spese di gestione della società. In particolare ha chiesto a quanto ammonti l’esposizione finanziaria complessivamente e nei confronti di ciascun istituto di credito ed i relativi tassi di credito applicati.
«Area 24 – ha detto Scibilia – versava in una difficile situazione finanziaria, con grande preoccupazione da parte dei sindaci e del territorio, anche a causa del  fallimento della società Millennium a realizzazione della pista ciclabile ancora non terminata. In estate è stato eletto un nuovo presidente e un nuovo consiglio di amministrazione, del quale sono entrati a far parte anche amministratori locali».
Ha risposto il presidente della Giunta Claudio Burlando: «Ho ricevuto ieri il rapporto complessivo del nuovo cda con i rapporti bancari relativi a mutui e fidi che riporta importi esatti. Realizzando la pista ciclabile, Area 24 ha fatto un’operazione straordinaria. La società si è indebitata per acquistare i terreni delle ferrovie nella presunzione di recuperare poi il debito, cosa non semplice, ma va detto che il patrimonio è ancora quasi tutto in pancia di Area 24 (i cui azionisti sono: Filse, Comune di Sanremo e Cassa di Risparmio di Genova e Imperia). Ho chiesto all’assessore al turismo Angelo Berlangieri, di organizzare un incontro con i sindaci, anche quelli che non sono nel cda, per discutere tre questioni: realizzare le opere previste con i fondi Fas, progredire con la comunicazione e avviare i lavori ordinari di manutenzione. Non è corretto che Area 24 si occupi della manutenzione, che può restare in capo ai Comuni in cambio degli introiti derivanti da affitti e parcheggi».
Soddisfatto Scibilia (Pd): «La Regione ha svolto un ruolo molto importante, ma ci sono ancora ombre, come il fallimento di Millennium e il contenzioso aperto sull’affidamento dei parcheggi di Sanremo a una società, ma il cda sta lavorando bene. Il Governo aveva garantito fondi per i 150 anni, ma non si sa ancora nulla. Regione dovrà promuovere turismo a livello mondiale».
 

Numero di immigrati in Liguria
Con un’interrogazione Matteo Rosso (Pdl) ha chiesto alla Giunta di sapere il numero preciso degli immigrati che sono arrivati in Liguria e la distribuzione di queste persone sul territorio, comune per comune.
Ha risposto l’assessore alle Politiche sociali Lorena Rambaudi: «Secondo gli ultimi dati sono 585 persone: 100 a Imperia, 168 a Savona, 184 a Genova, 133 a La Spezia. Le province liguri hanno contribuito nella ospitalità oltre la percentuale media nazionale, a parte Genova, che si è fermata al 24,22%».
Rosso ha replicato insoddisfatto: «Ho apprezzato che l’assessore abbia implicitamente bacchettato il sindaco di Genova. Colgo l’occasione per chiedere con forza che le risposte alle interrogazioni arrivino in tempi congrui, altrimenti diventa inutile discutere di queste cose quando ormai sono superate».
Riguardo all’osservazione di Rosso sull’ordine dei lavori, il presidente dell’Assemblea Rosario Monteleone ha detto: «Ho più volte sollecitato la Giunta a rispondere nei tempi previsti dal regolamento e a partecipare alle sedute del Consiglio».
 

Sovraffollamento del Dea di Lavagna
Roberto Bagnasco (Pdl) ha chiesto alla Giunta «quando si avrà il completo funzionamento del primo intervento del nuovo ospedale “Nostra Signora di Montallegro” di Rapallo e quando la Asl 4 manterrà gli impegni presi, dato che il Dea di Lavagna, all’inizio dell’estate era già sovraffollato. Sto raccogliendo una serie di dati: il pronto soccorso di Lavagna è in condizioni impresentabili, mancano il personale medico e paramedico. Mentre nel primo intervento di Rapallo non c’è nemmeno il servizio di radiologia aperto per 12 ore».
Ha risposto l’assessore alla salute Claudio Montaldo: «D’estate i numeri di richieste aumentano, è un dato generale che rispecchia l’abitudine dei cittadini di rivolgersi al pronto soccorso piuttosto che ad altri servizi anche per problemi non urgenti, dato confermato dall’alto numero di codici bianchi e verdi. Il Dea di Lavagna risponde con efficienza anche ai casi più gravi. Come Giunta daremo priorità alla discussione sul provvedimento che riguarda l’emergenza per tutelare i cittadini. Rapallo ha fornito una risposta adeguata nei primi cinque mesi dell’anno, funziona con un medico e infermieri h24 e operatore sociosanitario e infermieri di giorno. Gli accessi sono stati: 2463 verdi e 261 bianchi, 8 rossi e 94 gialli, sta funzionando bene come filtro e supporto al Dea di Lavagna».
Roberto Bagnasco (Pdl): «Giudico la risposta del tutto inadeguata. La struttura edilizia di Lavagna è indecente e da recuperare. Mancano paramedici e una radiologia che funzioni di più. L’Asl 4 è stata sottofinanziata di 4 milioni e 700mila euro».

 
Teatro della Gioventù
Sulla nuova gestione del Teatro della Gioventù sono state presentate due interrogazioni.
Nicolò Scialfa (Idv) ha detto: «C’è preoccupazione da parte dei professionisti del settore e dei lavoratori perché questo teatro ha sempre garantito spazio agli spettacoli dialettali e locali, mentre Massimo Chiesa, rappresentante della società che si è aggiudicata la gestione del Teatro della Gioventù, ha dichiarato sulla stampa che non intende dare spazio a teatro dialettale e amatoriale, nonostante il disciplinare di concessione amministrativa per l’affidamento della struttura lo preveda. Gli operatori dello spettacolo dal vivo liguri vivono in un riconosciuto stato di sofferenza causato anche dalla difficoltà di reperire spazi adeguati per la rappresentazione dei loro lavori. Ricordo che la gestione uscente del Teatro della Gioventù ha sempre garantito spazio e visibilità alle realtà, soprattutto minori, dei soggetti operanti in Liguria».
Matteo Rosso (Pdl) ha chiesto alla Giunta di conoscere le procedure seguite per l’assegnazione della struttura del Teatro della Gioventù e di verificare che non vi siano stati errori procedurali che potrebbero inficiarne l’esito.
«Il 26 giugno 2011 – ha ricordato Rosso - scadeva il contratto di sei anni per la gestione del Teatro della Gioventù e l’11 luglio 2011 è stata effettuata la nuova gara per l’assegnazione della struttura. Sono stati segnalati alcuni possibili vizi procedurali inerenti alle fasi precedenti alla gara, relativi alla stesura del bando, e successivi riguardo all’assegnazione al gestore. Sarebbe spiacevole che una struttura così importante per la nostra città e per la Regione rimanesse chiusa a causa di disguidi, errori di gestione e lungaggini burocratiche».
L’assessore al patrimonio Sergio Rossetti ha risposto: «Abbiamo fatto un bando cercando di salvaguardare le attività culturali del territorio. Il precedente concessionario non ha partecipato alla gara, ha fatto ricorso non al Tar, per il quale erano scaduti i termini, ma al Presidente della Repubblica. La commissione ha valutato l’idoneità dei requisiti richiesti per la compagnia che ha partecipato alla gara. Siamo sempre comunque rigorosi nelle gare, sia coi vecchi concessionari che con i nuovi. Chi detiene la concessione dovrà comunque onorare tutti i suoi impegni perché il teatro è un bene pubblico che deve essere tutelato. Qualora il concessionario non fosse disponibile a inserire nella programmazione quanto richiesto, la Giunta potrà intervenire nei suoi confronti».
La replica di Scialfa: «Chiedo garanzie sul fatto che certe attività vengano salvaguardate. Vorrei che la Giunta si impegnasse a risolvere questa situazione, una risposta tecnica non è soddisfacente».
Rosso ha invece detto: «L’assessore dice il contrario di quanto scritto dai gestori del teatro, che ritengono il bando viziato da grossolani errori».

 
Mancata convocazione della consulta regionale dell’emigrazione
Matteo Rossi (Sel) ha chiesto alla Giunta quali sono i motivi che hanno impedito la convocazione della Consulta dell’emigrazione ligure.
«La Consulta regionale dell’Emigrazione Ligure – ha detto Rossi - non è mai stata convocata e quindi non può espletare le sue funzioni. Per questo motivo alcuni emigrati liguri stanno protestando nei Consolati italiani nel mondo. In Liguria, esiste la delicata questione del frontalierato: la convenzione Italo – monegasca è scaduta da decenni, e i liguri tranfrontalieri sono perciò in una condizione svantaggiata rispetto ai cittadini francesi. Non dimentichiamo che gli emigrati liguri nel mondo, con le loro iniziative e il loro operato, hanno saputo qualificare al meglio la nostra Regione».
Ha risposto l’assessore alle politiche dell’emigrazione Enrico Vesco: «Siamo un po’ in ritardo, il decreto di nomina è di pochi giorni fa. La consulta, che deve rappresentare tutte le associazioni di liguri nel mondo, ha meccanismi complessi a causa della normativa a cui fa riferimento e che in questo momento è in fase di revisione. Ci stiamo occupando anche della convenzione italo monegasca, anche se è di competenza ministeriale. All’interno della consulta in futuro saranno rappresentati anche i transfrontalieri».
Soddisfatto Rossi «Mi pare che l’impegno verso i transfrontalieri ci sia, nonostante l’esiguità delle risorse a disposizione della Regione su questo capitolo».
 


Asl 1: liste di attesa e fughe all’estero
Marco Scajola (Pdl) ha illustrato un’interrogazione sulle cosiddette “fughe” in altre regioni dei pazienti imperiesi a causa delle liste di attesa per esami diagnostici. Scajola ha chiesto alla Giunta di intervenire per assicurare livelli di assistenza elevati e ottimizzando le risorse disponibili: «Sul territorio della provincia di Imperia – ha detto – ci sono importanti realtà private che potrebbero garantire, attraverso un incremento delle convenzioni, una maggiore celerità nell’erogazione delle prestazioni sanitarie sul territorio e un considerevole risparmio per l’Asl 1».
Ha risposto l’assessore alla salute Claudio Montaldo: «Alcune criticità riguardano  le visite cardiologiche, ortopediche e gli esami con ecodoppler, a causa della carenza di medici e tecnici. C’è stata anche una diminuzione dell’offerta di risonanza magnetica da parte di privati accreditati perché il budget è stato ridotto, e la situazione si è accentuata nei primi mesi 2011 senza peraltro una evidente diminuzione dell’offerta di prestazioni da parte della Asl. C’è stato, peraltro, un evidente aumento della domanda di prestazioni che ha raggiunto picchi dell’80% – ha aggiunto – non facilmente spiegabile  se non con un minor ricorso i privati ad parte dei pazienti.  Eppure la Asl, per non diminuire la propria offerta istituzionale, ha autorizzato prestazioni aggiuntive e ha confermato contratti con altre aziende ospedaliere». Montaldo ha ricordato che ammonta a 2.100.000 euro il fondo destinato all’acquisto di prestazioni ad strutture convenzionate e circa la metà è destinato alla diagnostica strumentale, in prevalenza la risonanza, e che dal 2011 non è più possibile incrementare ulteriormente la convenzione con una delle società accreditate.  «E’ quindi difficile – ha concluso - invertire la tendenza, tuttavia dal gennaio 2011 è operativa la nuova risonanza magnetica dell’ospedale di Sanremo, apparecchio pienamente operativo che permetterà di aumentare le prestazioni e ridurre le liste di attesa».
Insoddisfatto Scajola: «Cosa è stato fatto in tutti questi anni? Difficile intervenire senza soldi, ma la Regione, attraverso la Asl1, dovrà trovare strategie organizzative altrimenti le fughe aumenteranno».
 

Malfunzionamento del depuratore di Genova Quinto
Edoardo Rixi (Lega Nord Liguria - Padania) ha illustrato un’interrogazione sul malfunzionamento del depuratore di Genova Quinto. «Da quando è stato rimodernato – ha detto Rixi - il depuratore di Quinto emana miasmi insopportabili, come altre strutture analoghe della Liguria. Chiedo alla Giunta di intervenire per risolvere il problema definitivamente e far tornare la zona interessata pienamente vivibile per i residenti»
L’assessore all’ambiente Renata Briano ha risposto: «A Quinto era passata l’idea che fosse meglio prima, quando veniva fatto solo il trattamento primario: ma la depurazione delle acque serve a inquinare di meno il mare, mantenendo le emissioni nel rispetto dei parametri di legge. Paradossalmente, quando i depuratori funzionano le esalazioni aumentano.
La Regione sta lavorando per realizzare i depuratori dove mancano e cerca di vigilare sulle anomalie. Il problema che si è verificato a Quinto ad aprile è derivato da un insieme di fattori concomitanti: una maggiore produzione di liquami, un nuovo dosaggio e l’aumento delle temperature esterne. I provvedimenti attuati hanno ridotto gli odori».
Parzialmente soddisfatto Rixi: «problemi così si sono verificati in diversi impianti, bisogna capire se ci sono stati problemi di progettazione o risparmi sulle realizzazioni. In altre città non si sono verificati tali miasmi, è necessario che i nuovi depuratori siano tecnologicamente avanzati».
 

Riqualificazione degli operatori socio-sanitari
Stefano Quaini (Italia dei Valori) ha illustrato un’interrogazione  sugli interventi di riqualificazione degli operatori socio-sanitari. Il consigliere ha ricordato che nell’ambito del Programma operativo regionale Fondo sociale europeo dell’Obiettivo “Competitività regionale e occupazione” per gli anni 2007/2013, è stato avviato il “Piano attività – programmazione corsi di prima formazione e riqualificazione per operatori socio sanitari” con cui si sta già provvedendo alla formazione di circa 698 operatori. Quaini ha spiegato che la realizzazione di questo piano prevedeva una seconda fase d’intervento ad integrazione delle attività già predisposte per la formazione e la riqualificazione degli operatori. Inoltre l’esponente dell’Idv ha premesso che per il completamento del Piano si rende necessario attivare un intervento finalizzato alla riconversione degli operatori occupati presso strutture sanitarie private con esperienza lavorativa ma privi di qualifica in ambito socio-assistenziale e sanitario o con formazione pregressa insufficiente.
Quaini ha chiesto alla Giunta  se i progetti formativi, sono stati presentati entro il termine del 22 novembre 2010, quante iscrizioni sono state registrate per il corso gratuito di “operatore socio sanitario” al 31 marzo, termine ultimo per la presentazione delle domande. Il consigliere ha domandato di sapere se le  Province liguri hanno ottemperato a quanto elencato nella deliberazione della Giunta regionale in riferimento all’ammissione degli operatori privi di qualifica o formazione pregressa insufficiente ed esperienza lavorativa di almeno due anni in ambito socio assistenziale e sanitario presso strutture sanitarie private e socio-assistenziali pubbliche e private al corso di riqualificazione Oss, in quanto tutti i lavoratori a parità di requisiti devono avere gli stessi diritti senza esclusione di alcuno. Il rappresentante dell’Idv ha chiesto, infine, se il finanziamento complessivo deliberato dalla Giunta regionale è già stato erogato alle Province e la suddivisione delle risorse.
«Gli operatori sociosanitari sono un anello importante dell’assistenza ai malati – ha affermato Quaini - Gli operatori sono in numero insufficiente per coprire il servizio. Vogliamo capire quali sono le scelte strategiche della Regione, e se si vuole portare avanti la formazione di altri operatori».
Per la giunta ha risposto l’assessore alle Risorse finanziarie e controlli, patrimonio e amministrazione generale, istruzione, formazione, università, Sergio Rossetti: «Con la delibera della Giunta 638/2008 è stato approvato il Piano delle attività per la Programmazione dei corsi di formazione e riqualificazione per operatori socio sanitari (Oss), per rispondere a bisogni e richieste diverse e diversificate. La realizzazione del “Piano” trova copertura finanziaria nell’ambito del Programma operativo regionale Obiettivo 2 “Competitività regionale e occupazione” Fse 2007-2013. Gli interventi di riqualificazione sono stati gestiti in alcune fasi. Nella prima fase, con corsi di prima formazione rivolti a disoccupati e occupati privi di qualsiasi qualifica e corsi di riqualificazione per coloro in possesso di qualifica Ota-Osa-Adest sono stati formati 643 operatori. Per quanto riguarda la seconda fase, la Giunta ha approvato la delibera 123/2010 “Indirizzi operativi finalizzati alla realizzazione d’interventi di riqualificazione per operatori socio sanitari”. Questa attività è stata affidata alle Province in qualità di organismi intermedi. I posti a bando sono 286 ripartiti negli ambiti territoriali Genova Tigullio,  La Spezia, Savona e Imperia, e a seguito del considerevole numero di domande presentate per l’ambito territoriale d’Imperia e per ragioni d’uniformità, su richiesta dell’Amministrazione provinciale, è stato concordato di procedere all’attribuzione di un’ulteriore edizione del corso di riqualificazione. Le iscrizioni raccolte al 30 marzo sono state 1631 di cui 1449 ammissibili. Esiste una domanda di riqualificazione estremamente alta, rispetto ai numeri che abbiamo potuto formare e riqualificare. Questi percorsi di formazione sono destinati a operatori privi di qualifica, con esperienza lavorativa di almeno due anni in ambito socio assistenziale e sanitario presso strutture sanitarie private e socio-assistenziali pubbliche e private e operatori con formazione pregressa insufficiente ed esperienza lavorativa di almeno due anni in ambito socio assistenziale e sanitario presso strutture sanitarie private e socio-assistenziali pubbliche e private. In formazione in questo momento abbiamo 609 persone, e il totale di persone in formazione futura per il completamento graduatoria è di 790. A seguito di una delibera della Giunta, gli enti di formazione accreditati della Regione Liguria possono organizzare corsi di formazione per gli Oss, dando il titolo riconosciuto a livello nazionale, a spese dei datori di lavoro attraverso procedure di natura pubblicistica a cura delle Province
Quaini si è dichiarato soddisfatto della risposta.
 

Aree occupate dagli stabilimenti Fincantieri
Ezio Chiesa (Gruppo Misto – Liguria viva) ha chiesto alla Giunta se, come da impegni assunti,  abbia predisposto il disegno di legge per il vincolo delle aree degli stabilimenti Fincantieri in Liguria per scongiurare eventuali speculazioni edilizie. Chiesa ha inoltre chiesto quali iniziative la Regione abbia intrapreso nei confronti del Governo per ottenere il rispetto del “Piano Basilico” del 1984 per gli stabilimenti liguri, il quale prevedeva, tra l’altro, che la direzione militare restasse a Genova e che l’attività legata alle commesse militari venissero confermate per gli stabilimenti di Riva Trigoso e del Muggiano. Chiesa ha sottolineato che la sua iniziativa riguarda tutti e tre gli stabilimenti liguri di Fincantieri.
Il consigliere ha inoltre sottolineato che ci sono stati una mozione e ordini del giorno del Consiglio regionale proprio per scongiurare speculazioni edilizie. E che questa istanza è s tata espressa con forza anche nell’ultima manifestazione a difesa dei cantieri e dell’occupazione che si è svolta a Sestri Levante. Chiesa ha infine ribadito che, secondo indiscrezioni, il piano industriale di Fincantieri prevedrebbe la graduale soppressione della parte navale del cantiere di Riva Trigoso e, contestualmente, il potenziamento dell’officina adibita alla costruzione di sistemi di componenti navali. «Proprio per questo – ha detto - la predisposizione, in tempi brevi, del disegno di legge, è indispensabile».
Doppia risposta, da parte del Vicepresidente della giunta e assessore all’urbanistica, Marylin Fusco e dell’ assessore allo sviluppo economico, Renzo Guccinelli.
Fusco ha detto: «La predisposizione di un disegno di legge non è possibile. L’apposizione di un vincolo non è compatibile con il vigente ordinamento in materia di pianificazione urbanistica. Per converso sia il vigente il Puc di Sestri Levante sia il Ptc della costa approvato dal Consiglio regionale vincolano le aree di Riva Trigoso all’accoglimento di attività produttive. Non ammettono destinazioni diverse».
Guccinelli ha ribadito: «C’ è la piena condivisione sulle questioni poste da Chiesa nel suo intervento. Abbiamo più volte ribadito la volontà di salvaguardare i tre siti produttivi di Fincantieri della nostra Regione. Su Sestri Ponente ci siamo impegnati in quest’ultima fase per concludere la questione del ribaltamento a mare. Condividiamo con Chiesa la convinzione che il militare debba fare riferimento ai due siti di Muggiano e Riva. Nel settore militare abbiamo avuto qualche novità positiva, con l’arrivo di nuove commesse. Resta fermo un punto: non si può rinunciare a nessuno dei tre siti produttivi presenti in Liguria. Noi non ci muoviamo da questa posizione, espressa anche nell’ultimo tavolo di lavoro».
Chiesa ha ribadito la necessità di affrontare la questione del militare in maniera a sé stante, senza naturalmente trascurare il sito di Sestri Ponente. Ho preso atto di quanto affermato dalla Fusco per quanto riguarda l’impossibilità di vincolare i terreni con un ddl. «Ma – ha detto – è comunque necessario un atto politico».


Modalità di utilizzo delle cosiddette “auto blu”
Aldo Siri (Liste civiche per Biasotti Presidente) ha presentato un’interrogazione sulle modalità di utilizzo delle cosiddette “auto blu”. Siri ha chiesto alla Giunta che si faccia chiarezza sulle modalità con cui sono state applicate le disposizioni previste dalla legge regionale 23/2010 in merito all’utilizzo dell’auto blu. Inoltre il consigliere ha domandato se effettivamente sia stato chiesto dal Presidente della Giunta un contributo “volontario” del 20% agli assessori che utilizzano l’auto blu nel tragitto casa-ufficio e se gli stessi abbiano restituito il denaro già percepito non avendone pieno diritto, in quanto hanno usufruito di un doppio benefit (auto blu gratis e rimborso pieno). Infine Siri ha chiesto, nel caso di cessazione del servizio dell’auto blu, in quali uffici e con quali mansioni verranno ricollocati gli autisti. Siri ha anche chiesto se alcuni dati apparsi di recente sulla stampa, relative alle spese per auto blu, corrispondano al vero. In particolare ha ricordato che si parlava di oltre 1 milione e 400 mila euro spesi nel 2010.
Ha risposto l’assessore alle risorse finanziarie, Sergio Rossetti : «In questo specifico settore si è passati da una spesa di 668 mila euro del 2009 a 534 mila euro previsti per 2011. La cifra comparsa inizialmente sul sito del ministro della funzione pubblica, Renato Brunetta era stata calcolata in maniera errata: venivano considerati costi per le auto blu tutti quelli concernenti le spese dell’ufficio gare. Per quanto riguarda la Giunta regionale, dal 2010 a oggi siamo passati da 36 auto in affitto, di cui 12 blu, a 27 auto in affitto, di cui 10 blu. Gli autisti sono scesi da 22 a 17. La Regione ha fatto ricorso contro il limite imposto alla cilindrata delle auto di servizio: difficile avere automezzi della protezione civile con potenza inferiore a 1600 cc di cilindrata. Gli assessori, per quanto riguarda le auto, seguono un comportamento dettato da quanto votato in Consiglio: rispettano l’impegno di versare un contributo per l’utilizzo delle auto blu. Questa decisione è stata votata prima della norma nazionale». Ha quindi aggiunto: «I tagli ai trasferimenti statali , imposti dalla finanziaria determinano la riorganizzazione delle funzioni. Subiamo riduzioni per circa 230 milioni di euro. Ciò implica di ripensare l’ organizzazione dell’Ente. Per quanto riguarda riguardo gli autisti, alcuni sono tornati a enti di provenienza, altri sono andati in pensione senza sostituzione. In generale visto che possiamo assumere una persona ogni 5 che danno le dimissioni, e che ci viene tagliato il 25 per cento del bilancio, dovremo limitare all’essenziale le attività della Regione: sanità, sociale, trasporti, programmazione. Per questo motivo ci sono uffici che perdono la loro funzione».
Siri si è detto parzialmente soddisfatto.
 
 
Disagi sulla linea ferroviaria per i lavori nella Galleria Ruta
Riguardo ai lavori di messa in sicurezza della Galleria Ruta sulla tratta ferroviaria Genova - La Spezia, sono state illustrate due interrogazioni, una di Armando Ezio Capurro (Noi con Claudio Burlando) ed un’altra da Gino Garibaldi (Il Popolo della Libertà).
Armando Ezio Capurro ha chiesto che i treni soppressi vengano sostituiti, anche con corse di autobus da Genova a Rapallo e viceversa ma in numero sufficiente a garantire il trasporto. Dopo aver rimarcato di avere effettuato direttamente dei sopralluoghi, per verificare l’andamento del servizio ferroviario, Capurro ha sottolineato la necessità che i lavori finiscano realmente il prossimo 10 dicembre, come previsto.
Gino Garibaldi ha chiesto alla Giunta di fare in modo che gli utenti godano di sconti e rimborsi, e di prevedere penali a carico delle Ferrovie per ogni eventuale giorno di ritardo rispetto ai tempi previsti per la consegna degli interventi. Ha inoltre invitato la Giunta a chiedere garanzie sul ripristino immediato dei treni e delle fermate soppresse.
Ha risposto l’assessore ai trasporti, Giovanni Enrico Vesco: «Questi lavori erano stati progettati da tempo e non erano più differibili. Ne andava della sicurezza del servizio e, quindi, dei viaggiatori. Questa linea ferroviaria non subiva interventi strutturali dalla sua apertura, nel 1874. I tempi sono tassativi: il 4 dicembre il lavoro sarà chiuso e il 10 sarà ripristinato il servizio, col cambio orario. Con Trenitalia e Rfi abbiamo lavorato per limitare i disagi e tutto procede come previsto, con i tempi in perfetta sintonia rispetto alla tabella di marcia» . Vesco ha inoltre ricordato che è stato anche approntato, prima dell’avvio dei lavori, un piano di sicurezza e che due locomotori, sono pronti ad intervenire in caso di emergenza.


Disagi nel passaggio al digitale terrestre
All’unanimità è stato approvato un ordine del giorno  (primo firmario Edoardo Rixi, Lega Nord, ma sottoscritto da consiglieri di tutti i gruppi) che impegna la Giunta regionale ad attivarsi presso il ministero competente per fare in modo che dopo il passaggio dal sistema analogico a quello digitale non restino zo9ne scoperte dal segnale radiotelevisivo  e che le famiglie per le quali risulti impossibile avvalersi del servizio pubblico siano esentate dal pagamento del Canone rai


Teatro della Gioventù
All’unanimità è stato approvato un ordine del giorno  (primo firmario Edoardo Rixi, Lega Nord, ma sottoscritto da consiglieri di quasi tutti i gruppi) che impegna il presidente della Giunta a inviare una lettera al nuovo gestore del Teatro della Gioventù che lo richiami all’osservanza del disciplinare e alla dovuta attenzione al dialetto, al folklore e alle tradizioni liguri. Secondo alcune notizie di stampa, il nuovo gestore nella programmazione non vorrebbe dare spazio al teatro dialettale mentre il disciplinare sancito da un decreto della Giunta regionale prevede che è tenuto a programmare spettacoli riguardanti il folklore, la tradizione e il dialetto quali ad esempio commedie dialettali e spettacoli di musica etnica, bandistica, popolare e corale.


Controlli sulle residenze sanitarie assistenziali
E’ stato rinviato in commissione un ordine del giorno (primo firmatario Matteo Rosso, Pdl, ma sottoscritto da consiglieri di tutti i gruppi) che impegna a costituire entro il 30 settembre prossimo una commissione che abbia l’obiettivo di svolgere verifiche, anche mediante sopralluoghi, la professionalità e le condizioni sanitarie offerte agli assistiti nelle strutture e residenze sanitarie e assistenziali. La proposta prende spunto dal decesso, nel mese di settembre, di un anziano avvenuto a Genova presso una residenza sanitaria assistenziale e del fatto che nell’ultimo periodo sono stati denunciati, anche sulla stampa locale, numerosi  episodi di scarsa efficienza nell’assistenza dei degenti in alcune residenze sanitarie assistenziali che ricevono contributi pubblici.

com.