La salute è un tema determinante e delicato e, forse proprio per questo, si presta ad omissioni, omertà, ma anche strumentalizzazioni. Il rischio è, quindi, di ascoltare varie verità, spesso anche credibili se prese singolarmente, ma che poi si contraddicono, o comunque destano perplessità e dubbi, quando paragonate. Così come è difficile capire dove stia la verità nel caso dell’indagine epidemiologica che avrebbe dovuto interessare i cittadini cairesi e della Val Bormida.
Le associazioni ambientaliste, infatti, denunciano senza mezze misure un clima di assoluta omertà. Spiegano: "Durante un incontro, circa un anno fa, avevamo dato mandato al dottor Morando di occuparsi di un’indagine epidemologica sull’incidenza dei tumori nella popolazione cairese. Ad oltre un anno, quei dati rimangono ancora sconosciuti. Così come nulla si sa dell’indagine commissionata dal Comune all’IST. Perché? Chi ha paura di rendere noti quei dati?".
Immediata la replica del dottor Amatore Morando, alla guida di “Cairo Salute” (poliambulatorio dei medici di famiglia cairesi), che specifica: "Non mi è stato dato nessun mandato, ma io, in quella assemblea, come medico e responsabile di 'Cairo Salute', avevo dato la disponibilità a fornire i dati in nostro possesso riguardo i pazienti affetti da tumore che si sono rivolti alla nostra struttura. Disponibilità che ribadisco. Ma è anche vero che poi nessuno, deputato a farlo, mi ha chiesto quei dati, che, ripeto, in pochi giorni potrei rendere disponibili. Dati – rimarca, però, Morando – che devono essere trattati con la dovuta serietà, ovvero essere inseriti in una indagine condotta secondo un protocollo adeguato, da un soggetto idoneo a farlo".
Insomma, l’IST. E proprio l’IST, di Genova, circa tre mesi fa, era stato incaricato dal Comune di avviare, appunto, un’indagine epidemiologica sul territorio. Indagine, però, di cui non si sa più nulla, né, come conferma il dottor Morando, non risulta che l’IST abbia mai richiesto i dati che potrebbero già essere disponibili a “Cairo Salute”.
Il sospetto si sposta, quindi, verso un’azione di “contenimento” da parte del Comune. Accusa che il sindaco, Fulvio Briano, rigetta al mittente: "Non abbiamo ancora niente in mano. Ci siamo rivolti all’IST proprio perché sinonimo di massima serietà e obiettività, ma un’indagine di questo tipo ha tempi tecnici che non possono essere immediati. Quando avremo i dati li renderemo noti, come annunciato e come, del resto, è alla base dell’incarico commissionato all’IST che, altrimenti, avremmo evitato di conferire".
Possibile, però, che non si sappia davvero niente? Possibile che non esistano nemmeno dati parziali? Possibile che i dati che il dottor Morando dice di aver già disponibili non siano indicativi? E, allo stesso tempo, possibile gridare sempre alla teoria del complotto?
Associazioni-Morando-Briano-IST… Più che un complotto sembra un serpente che si mangia la coda. Ma, come detto, sulla salute non si scherza.
E non si devono accettare né “silenziatori” ma nemmeno strumentalizzazioni. Lo stesso dottor Morando avverte: "I dati, comunque, non devono essere strumentalizzati. Non hanno valore assoluto, ma devono essere interpretati e contestualizzati, confrontandoli con più fattori, ambientali, ma anche, ad esempio, di famigliarità ed ereditarietà. Tracciare una connessione automatica tra insorgenza di tumori e condizioni ambientali non solo è scorretto da un punto di vista scientifico, ma anche etico e realistico".
Insomma, sulla salute, ripetiamo ancora una volta, non si scherza, né fomentando l’omertà in nome di un ricatto occupazionale, o di opportunità politica, né, in senso opposto, come amplificatore di allarmismi strumentali.
Perché non è questo che chiedono i cittadini. I cittadini chiedono, semplicemente, la verità.