L’ENPA ricorda poi al Comune, che il problema della presenza dei colombi si
risolve collaborando con gli animalisti che se ne occupano. Occorre infatti
disciplinare al meglio la somministrazione di cibo da parte dei cittadini,
individuando zone dove attirare e concentrare gli animali, in cui non arrechino
disturbo; a Carcare i volontari aderenti all’ENPA avevano attrezzato alcune
piazzuole nel greto del fiume, che si sono rivelate efficaci. Vietarlo non
serve a nulla e costringe i volatili ad invadere ogni zona cittadina alla
ricerca di alimento, esportandovi gli inconvenienti; se ne sono accorti grandi
comuni come Torino o Barcellona, che hanno vietato per anni di alimentare i
colombi e, dopo aver accertato che continuavano comunque ad aumentare, hanno
eliminato il divieto e disciplinato l’attività. Purtroppo quando si trovano di
fronte ad animali critici che invadono le città, funzionari ed amministratori
comunali incolpano gli animalisti di alimentarli, mentre le cause sono diverse
e più complesse; caso tipico le incursioni di cinghiali in città, arrivati
lungo i torrenti nella loro continua ricerca di cibo o, molto spesso ma è
politicamente scorretto dirlo, spinti dai cani dei cacciatori durante le
battute di caccia.
Attività aggiuntiva ma al momento sempre molto costosa, è la somministrazione
di mangime trattato con nicarbazina, sostanza innocua per l’ambiente e gli
altri animali che, se correttamente effettuata, ne riduce la fertilità; mentre
ricerche universitarie molto promettenti su frutti indiani (il neem) non
riescono a decollare perché l’ANCI (associazione dei comuni) nega poche decine
di migliaia di euro di finanziamento.
Circa invece la presenza di una colonia felina, l’associazione è certa che il
Sindaco ben conosca e rispetti l’articolo 8 della vigente Legge Regionale
23/2000, che proibisce di proibire di alimentare e curare i gatti liberi.