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Politica | 24 agosto 2011, 18:22

Il ritorno di Angelone: in riunione a Roma con i presidenti delle province difende a spada tratta la propria "sedia"

E si autocandida per un posto in parlamento: "Scegliamo parlamentari tecnicamente preparati e non puri politici, cercandoli fra chi ha avuto positivi ruoli amministrativi territoriali, perché chi sta anche un solo giorno in trincea matura un'esperienza..." Quantomeno si risparmia su transgender e accorpamenti

Il ritorno di Angelone: in riunione a Roma con i presidenti delle province difende a spada tratta la propria "sedia"

Questo pomeriggio il Presidente Vaccarezza si è recato a Roma per la riunione dei Presidenti delle Province che si è svolta presso la sede dell'UPI, tema dell'incontro è stata l'attuale manovra finanziaria.
 
Il Presidente da Roma ha così dichiarato:
“Quest'oggi ci siamo confrontati per esaminare tutti gli aspetti della manovra finanziaria che, come ben sappiamo, prevede drastici tagli per le amministrazioni dei piccoli Comuni e delle Province. Sono certamente favorevole ad attuare una manovra che porti un vero risparmio per il nostro Paese, riducendo le spese inutili e gli evidenti privilegi, ma questa manovra non si muove purtroppo  nella giusta direzione.

Se vogliamo risparmiare ci sono modi realistici e concreti, non questa manovra, che butta fumo negli occhi della gente illudendo che la “sedia” di un consigliere del Comune di Massimino (100 abitanti), sia paragonabile alla “poltrona” di un Sottosegretario di un qualsiasi Ministero. Non è certo la realtà degli amministratori locali, che spesso fanno volontariato e si caricano di gravose responsabilità, la realtà della cosiddetta Casta...

Surreale poi sostenere che i compiti di una Provincia siano proporzionali al numero dei residenti o all'estensione territoriale, e non all'orografia, al tessuto economico e, ancora piu' cruciale, alle presenze turistiche che talvolta duplicano gli abitanti. Forse qualcuno pensa che la gente creda a tutto, ma se questa manovra vuole fare un po' di chiarezza, la faccia davvero. Vogliamo diminuire le spese? Bene, chiudiamo i mille enti inutili che creano solo burocrazie incomprensibili alla gente.

Chiudiamo ad esempio le province nelle città metropolitane, inutili duplicati di quei comuni, togliamo loro quelle teoriche competenze che di fatto mai hanno avuto  ed esercitato e diamo invece più forza a quelle province che hanno competenze precise e specifiche e dovranno sopperire anche alle unioni dei comuni, sostenendo i cittadini di quei piccoli comuni cancellati dalla carta geografica, che più che mai avranno bisogno di un ente territoriale vicino a loro.

Se ci vogliamo sedere e fare veramente l'Italia del futuro, facciamolo seriamente, riducendo subito drasticamente il numero dei parlamentari e di tutte le loro dipendenze, ridimensioniamo stipendi e privilegi, scegliamo parlamentari tecnicamente preparati e non puri politici, cercandoli fra chi ha avuto positivi ruoli amministrativi territoriali, perché chi sta anche un solo giorno in trincea matura un'esperienza che una volta salito in Parlamento gli permetterà di fare scelte consapevoli e a non fare manovre del genere.

Oggi, al termine della riunione dove tutti questi punti sono stati approfonditi, continua il Presidente, siamo arrivati alla formulazione di un documento che porteremo all'attenzione del  Governo e che prevede:

– lo stralcio degli articoli 15 e 16 della manovra, aventi ad oggetto “soppressione di Province” e “riduzione dei Comuni”

– attuazione dell'articolo 133 della Costituzione che, su iniziativa dei comuni, assegna alle Regioni la possibilità di accorpare comuni e province; soppressione delle Province delle città metropolitane

– Studio fattibilità presentato dall'UPI su possibilità di tagli ad Enti, consorzi, partecipate, che porterebbero ad un risparmio di circa 2,5 miliardi di Euro

– iniziative su tutto il territorio nazionale per far meglio conoscere le tante competenze e i ruoli delle Province sul territorio e per i cittadini.

com.

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