La Regione Liguria boccia il piano frequenze nazionale in vista del passaggio al digitale terrestre previsto in autunno.
“Garantendo solo Mediaset e Rai - aggiungono - infatti, si rischia di cancellare decenni di pluralismo e informazione locale che rappresentano un enorme patrimonio di identità e cultura in tutto il Paese. La Liguria poi risulta penalizzata per altre due ragioni specifiche: la situazione orografica, che richiede ingenti investimenti per coprire un territorio parcellizzato e difficile, e il possibile rischio di interferenze con i segnali digitali provenienti da Corsica e Francia a causa di una mancata intesa preventiva sulle frequenze”.
Secondo la regione Liguria una forte mobilitazione in difesa del patrimonio informativo ligure “con una attenzione particolare anche alle televisioni comunitarie che, per le loro precise caratteristiche, peraltro previste dalla legge, oggi rischiamo di essere ingiustamente penalizzate a causa di criteri assolutamente iniqui”.