Liste di attesa di oltre due anni per gli anziani non autosufficienti che devono essere inseriti in strutture residenziali accreditate. Questa è l’ultima denuncia del Capogruppo del Pdl Matteo Rosso che annuncia di aver presentato un interrogazione urgente in merito.
Il Consigliere regionale del Pdl con il suo documento ha chiesto alla Giunta regionale di fare in modo che le asl della Liguria rendano pubblici presso le sedi distrettuali e i vari sportelli delle aziende sanitarie i dati relativi alle liste di attesa per l’inserimento presso le strutture residenziali accreditate dei pazienti anziani non autosufficienti “ in questo modo – spiga Rosso – inserendo i dati relativi alla data della presentazione domanda, quelli della data di riconoscimento dei requisiti sanitari e quella di inserimento nella lista d’attesa si potrà garantire chiarezza e trasparenza nella gestione di queste liste”.
L’esponente del Pdl continua “ è scandaloso che vi siano tempi così dilatati. L’assistenza residenziale ai soggetti anziani non autosufficienti rientra nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza definiti dalla normativa vigente. Tempi di attesa così lunghi di fatto non assicurano il dovere istituzionale di fornire prestazioni ritenute essenziali dal legislatore e finanziate nell’ambito del finanziamento sanitario”.
Per questo Matteo Rosso propone, oltre alla pubblicazione dei dati relativi alle liste di attesa, di attribuire ad ogni assistito in lista di attesa, al quale deve essere assicurato l’assoluto rispetto della privacy eliminando i dati sensibili e identificativi, un codice personale univoco e permanente il cui riferimento è conosciuto solo dai diretti interessati “ in questo modo si potrà assicurare la confrontabilità dei dati nel tempo”
“In questo modo – conclude il capogruppo del Pdl – si potrà per lo meno fornire un sistema che garantisce quantomeno la trasparenza sulla situazione esistente che risulta assolutamente negativa e carente e questo non tanto per via della difficoltà di bilancio del sistema sanitario regionale ma quanto piuttosto ad una criticabile ripartizione delle risorse finanziarie disponibili messa in atto in questi anni che hanno portato alla attuale situazione di pesante stallo e grave disagio per i pazienti”.
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