I primi ad intervenire sono Villani e Rocca della Lega Nord con un comunicato congiunto che recita così:
“Deve trattarsi probabilmente di uno scherzo", dichiara con stupore Luca Villani. "Mi sembra strano che, con tutte le questioni, anche importanti, che l'Amministrazione Comunale deve affrontare, si dedichino tempo, risorse pubbliche ed energie per quella che appare tutto fuorché una priorità. Aldilà delle opinioni personali riguardanti Totò, indubbiamente una figura conosciuta in tutto il mondo, non vedo sinceramente quale vantaggio possa portare rimuovere una statua pressoché nuova, inaugurata non più di due anni or sono, alla presenza della figlia e della nipote dell'attore, in occasione di una manifestazione di livello nazionale che ricevette persino la benedizione del Presidente della Repubblica. Spero vivamente si tratti di una semplice boutade, e che la Giunta dedichi il proprio tempo a temi più importanti per la vita degli alassini” .
“La notizia ha dell'assurdo", commenta Piero Rocca, "e appare la solita sparata nel tentativo di guadagnare un po' di attenzione mediatica. Lo stesso Sindaco che, non più di un mese fa, ci ha risposto che bisognerà aspettare almeno due anni per risolvere problemi urgenti quali eliminare la spazzatura in strada o aggiustare i cartelli stradali rotti, oggi si lancia in una inutile crociata contro una statua, peraltro di recente inaugurazione. Questa decisione ci trova assolutamente contrari, per questioni di merito e di metodo. Non mi pare che la Giunta precedente abbia mai minimamente pensato di rimuovere le statue poste dalla prima amministrazione Avogadro. Così facendo, il Sindaco dimostra di non avere alcun rispetto nei riguardi dell'operato di chi l'ha preceduto, nonché per una delle figure più importanti del cinema e della cultura popolare del nostro Paese”.
Gli fa eco Pier Franco Quaglieni, direttore generale del Centro Pannunzio e presidente onorario della sezione alassina:
"Totò e il provincialismo alassino. Il lupo perde il pelo, ma non il vizio, si diceva un tempo. Vent'anni fa il sindaco Avogadro, leghista doc, fece mettere alla stazione e all'inizio di Alassio cartelloni stradali con su scritto "Arasce" senza neppure aggiungere la traduzione italiana di Alassio. Scrissi all'allora prefetto di Savona Tolu perchè si provvedesse d'autorità alla rimozione di una cartellonistica palesemente illegale non essendo, quello di Alassio un territorio della Padania, ma territorio nazionale in cui qualsiasi cittadino deve poter leggere in lingua italiana.
Fu allora una manifestazione di vieto provincialismo che ci rese ridicoli anche nei confronti degli stranieri ospiti di Alassio. La Lega Nord si è affrancata da questi aspetti folcloristici e, tanto per citare un esempio, il Sindaco della vicina Albenga ha partecipato con convinzione a tante iniziative per il 150° dell'Unità Nazionale, anche perchè Rosy Guarnieri, siciliana di origine, si sente italiana e come sindaco si dimostra sempre correttamente istituzionale in ogni occasione.
L'attuale Sindaco di Alassio rimuove la statua di Totò, attore universalmente noto ed apprezzatto anche dalla critica più schizzinosa, perchè "l'attore non è di Alassio". Questa concezione autarchica della cultura è deprimente. A quando le conferenze in dialetto ligure? A quando una revisione toponomastica da cui espungere ogni riferimento al Risorgimento o a pagine di storia che non siano solo ed esclusivamente alassine? La decisione del Sindaco è un'offesa ai napoletani, ma è soprattutto un'offesa ai 150 di Unità d'Italia.
Il PD criticò a suo tempo la Lega perchè tentava di non rendere festivo il 17 marzo di quest'anno, data della proclazione del Regno d'Italia e dell'Unità Nazionale. Vorremmo sapere cosa ne pensa il PD di un atteggiamento che rasenta una miopia vagamente razzista che certo oggi non appartiene in nessun modo alla Lega, se si esclude qualche sempre più raro e patetico partecipante ai raduni di Pontida.
E poi ad Allassio non ci sono problemi più urgenti che togliere e mettere monumenti? Io avevo speso parole di fiducia nel nuovo sindaco, parlando di lui come di un" sindaco professore". Dichiaro di aver sbagliato totalmente il mio giudizio e me ne dispiaccio. Lasci fare cert scelte a chi competono: la consigliera addetta alla cultura, pur nella sua evidente inesperienza, forse non avrebbe commesso un errore tanto vistoso."