Proseguono in piazzale Buraggi a Finale Ligure Marina (lungomare) gli incontri con gli autori della rassegna "Un libro per l'estate" (ore 21,30, ingresso libero). Di seguito il calendario degli incontri in programma dal 10 al 14 agosto e le schede informative fornite dalla Libreria Cento Fiori.
Mercoledì 10 Agosto
FARIAN SABAHI'
“LA PRIMAVERA ARABA SI TINGE DI ROSA. IL CASO DELLO YEMEN”
Conduce Gloria Bardi
Farian Sabahi (1967) ha conseguito il Ph.D in Storia dell’Iran (sull’istruzione in Iran negli anni Sessanta e Settanta) presso la School of Oriental and African Studies di Londra. Ha conseguito il post-dottorato sull’economia del petrolio in Iran (contratti buy-back) e l’assegno di ricerca sulle zone di libero scambio nell’Iran meridionale.
Nell’anno accademico 2010-2011 insegna i corsi Culture e politiche dell’Islam e Storia dei Paesi islamici all’Università di Torino, L’Iran à travers son cinéma alla Facoltà di Lettere dell’Università di Ginevra e Relazioni internazionali del Medio Oriente alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università della Valle d’Aosta.
E’ autrice di vari saggi tra cui Storia dell’Iran 1890-2008 (Bruno Mondadori, Milano 2009), Un’estate a Teheran (Laterza, Roma 2007, prefazione di Sergio Romano), Islam: l’identità inquieta d’Europa. Viaggio tra i musulmani d’Occidente (Il Saggiatore, Milano 2006, prefazione di Ferruccio De Bortoli) e The Literacy Corps in Pahlavi Iran 1963-1979 (Ed. Sapiens, Lugano 2002). Nel 2010 ha pubblicato Storia dello Yemen (Bruno Mondadori).
Giornalista professionista, scrive di questioni islamiche per le pagine di cultura del Sole24Ore, il supplemento Io donna del Corriere della Sera, il settimanale Vanity Fair e il bimensile di politica internazionale East. Collabora a Radio Popolare, Radio24 e Radio Svizzera.
Come regista ha realizzato il cortometraggio Out of place (Skytg24, agosto 2009) e il reportage Che ne facciamo di Teheran? (Rainews24, agosto 2008), entrambi realizzati in Israele e aventi tra i protagonisti ebrei di origine iraniana. E’ stata protagonista del documentario Minareto mille punti sulla moschea in fase di costruzione a Colle Val D’Elsa (regia di Pietro Raschillà).
Il 19 giugno 2010 Farian Sabahi è stata insignita del Premio Amalfi sezione Mediterraneo con questa motivazione: “Superare la diversità, saper fare la differenza”. Il video della premiazione lo trovate QUI!
Il 6 giugno 2011 ha ricevuto il premio Torino Libera, intitolato a Valdo Fusi e organizzato dal Centro Pannunzio Associazione di Libero Pensiero, con la motivazione seguente: «Il Premio intende riconoscere le figure più significative del mondo torinese che hanno realizzato le loro attività attraverso una testimonianza di libertà, di spirito critico,di anticonformismo. Seguendo la migliore tradizione subalpina queste figure hanno saputo guardare oltre le Alpi ,secondo l’esempio che fu di Alfieri e Gobetti, Baretti e Cavour che non espressero mai una cultura “sotto la Mole” ma una cultura cosmopolita,internazionale ed europea. In questo contesto si colloca la premiazione di Farian Sabahi che contribuisce, al di là di ogni manicheismo,in modo davvero laico e scientificamente significativo, a facilitare la comprensione del mondo islamico ,superando ogni schematismo. Farian Sabahi è un esempio di cosa significhi coniugare cultura e libertà, rigore scientifico ed onestà intellettuale. La sua testimonianza di livello davvero internazionale onora Torino e la sua università di cui è docente».
STORIA DELLO YEMEN
Dopo il successo di “Storia dell'Iran”, Farian Sabahi, ormai nota in Italia come una delle più autorevoli esperte di paesi islamici, ripercorre la storia di uno dei più poveri tra i paesi arabi, nonché il meno conosciuto: lo Yemen, sul quale il panorama editoriale italiano si limita a offrire guide di viaggio e reportage fotografici. A differenza del Libano, della Siria o dell'Iraq, si tratta di una paese millenario in cui il conflitto tra sunniti e sciiti, alimentato come è noto dall'Iran e dall'Arabia Saudita, rappresenta uno dei temi più importanti e complessi. Teatro di rapimenti e uccisioni di cittadini stranieri, è uno dei Paesi in cui al-Qaeda è più radicata, essendo la famiglia di Bin Laden di origine yemenita. Un Paese destinato dunque a crescere nell'attenzione dei media per motivi di stretta attualità, ma anche ad essere scoperto dal punto di vista culturale e storico. Ricco di interessanti schede di approfondimento sulla condizione femminile, la poesia, la stampa, la minoranza ebraica, il rito adrenalinico del qat, il petrolio, il gas e i gruppi tribali, il libro affronta anche il soggiorno di Pasolini nel Paese, quando nel 1971 girò un documentario per la salvaguardia del patrimonio yemenita.
Giovedì 11 Agosto
ESTER ARMANINO
presenta
“STORIA NATURALE DI UNA FAMIGLIA”
Einaudi Editore
Conduce Gloria Bardi
Ester Armanino ha 28 anni, è architetto e vive a Genova. Questo e' il suo primo promettente romanzo.
«Ma quante sono, pensavo, le persone che si nascondono?» Quando non capisce il mondo degli adulti, Bianca lo osserva a occhi spalancati come sotto la lente di un microscopio .Cerca nei loro gesti affannosi i movimenti ordinati e rassicuranti degli insetti, dove i padri non dicono bugie e le famiglie non si sfasciano. A guardare le cose da vicino, anche i sentimenti più spietati possono sembrare naturali. Il sorprendente romanzo d'esordio di una giovane scrittrice che ha trovato un modo tutto suo per raccontare il momento in cui s'impara a proprie spese che la vita è «un infinito ricucire». «Erano le sue colleghe a farmi paura. Depositavano il rossetto sulle tazzine del caffè, guardando attentamente si potevano vedere le uova. Parlavano, prolificavano, e mio padre non si accorgeva di niente, pagava tutti i caffè. Una di loro, di solito la piú pericolosa, diceva: e come si chiama questa bella bambina?»
«Da qualche parte ho letto che la muta è la fase più delicata della vita di un insetto, il momento in cui è maggiormente esposto ai predatori e alle cadute ». Bianca guarda accadere le cose, le osserva nei dettagli, come un'entomologa ragazzina. Solo che il mondo è troppo grande, mobile e complicato, scappa continuamente da tutte le parti. Soprattutto la sua famiglia. Un padre sempre circondato da donne-mantidi. Una madre operosa con gli occhi di Jane Birkin, posati ormai solo sui figli. Un fratello adolescente che la sua forza se l'è tatuata come monito sul braccio. Ma lo sguardo di Bianca è implacabile, perché la felicità della sua famiglia è solo una superficie luccicante. Per questo la rabbia che le si è infilata dentro, quella specie di scheggia tra le pieghe più morbide, Bianca vorrebbe spingerla su, arrotolarla sulla lingua e sprigionarla come un veleno. Se «crescere è abbandonare» - così dice sua madre -, allora forse occorre imparare a fidarsi di nuovo, con quel misto di adrenalina e timore che si prova quando ci si tuffa da uno strapiombo. Procedendo per fotogrammi pungenti, cronache intime e precise, Ester Armanino conquista da subito il lettore. Con una scrittura fresca e sicura, straordinariamente limpida, affronta in modo originale il tema classico dell'attraversamento della linea d'ombra.
Sabato 13 agosto
MASSIMO SALVADORI
nell'ambito del particolare risalto dato al 150° anniversario dell'Unita' d'Italia
presenta
“L'ITALIA E I SUOI TRE STATI”
edizioni Laterza
Conduce Gloria Bardi
Massimo Salvadori è uno storico e politico italiano.
L'ITALIA E I SUOI TRE STATI”
«Noi ragioniamo di centocinquant’anni di Italia unita, ma non dobbiamo perdere di vista che l’unità italiana ha conosciuto tre fondazioni. Alla prima fondazione, che ebbe luogo a conclusione del Risorgimento e diede vita nel 1861 allo Stato monarchico liberale, seguirono la seconda nel 1922-25 con la formazione dello Stato fascista e la terza nel 1945-1947, dopo la fine della guerra civile e della Resistenza, che costituì lo Stato democratico repubblicano. Fondazioni di ‘tre Italie’ prodotte una dalla fine degli antichi Stati e le altre due da crolli o crisi di regime. Non deve sfuggire che ciascuno di questi eventi segnò la nascita di una ‘nuova Italia’, con un inevitabile lascito di laceranti discordie. L’Italia del Risorgimento si ammantò della virtù di avere finalmente ridato alla penisola l’indipendenza perduta nel Cinquecento, di aver posto fine alla secolare frammentazione e congiunto lo Stato nuovo agli Stati liberali d’Europa, con l’estensione delle istituzioni del Piemonte al resto del paese. Poi il fascismo si assegnò la gloria di rappresentare un secondo Risorgimento, che faceva rivivere l’anima migliore del primo e dava vigore a quell’unità nazionale che prima era propriamente mancata: un’unità eretta sulla fine degli antagonismi politici e sociali, sulla raggiunta concordia tra capitale e lavoro, sul governo di un capo infallibile, sulla riconciliazione tra lo Stato e la Chiesa e sull’ingresso della nuova Italia nel novero delle grandi potenze d’Europa che l’‘Italietta’ liberale non era stata in grado di assicurare. Infine, la Repubblica democratica, dopo la caduta rovinosa e ingloriosa del fascismo, si proclamò negazione del falso secondo Risorgimento e figlia della Resistenza, la quale era stata essa l’autentico secondo Risorgimento della nazione per avere posto le basi della ricostituzione dell’unità nazionale basata su istituzioni libere e democratiche.»
Domenica 14 agosto
NICOLETTA RETTEGHIERI
presenta
“L'IMPORTANZA DELLE ACCIUGHE. DELITTO A LOANO”
Edizioni Fratelli Frilli
Con la partecipazione straordinaria della cantautrice Draky
È giugno. La Loano pre-vacanziera è turbata da un delitto apparentemente assurdo. Sul greto del Nimbalto viene ritrovato il cadavere sgozzato di un libraio di Pietra Ligure. Sarà solo il primo di una serie. A risolvere il mistero contribuiranno il naturale talento investigativo e la tenacia di un'insolita coppia: la battagliera vedova settantenne Berta Riccardi e suo figlio, l'agente immobiliare Davide Traverso. Con il prezioso, involontario aiuto del gerbillo della Berta, Roddy, un topolino del deserto ghiotto di baci di dama. Il tutto condito da humour e dal leit-motiv delle acciughe, che richiamano profumi e sapori della tradizione rivierasca ponentina.