Giovedì 11 agosto 2011
Proiezione:
IL MISTERO DELL’ACQUA
di Kathryn Bigelow
ore 21.30
INGRESSO GRATUITO
SPIAGGIA LIBERA DI LEVANTE (VICINO AI BAGNI MAIORCA)
INGRESSO GRATUITO
Del rapporto con l’acqua della regista Kathry Bigelow - premio Oscar per la regia (la prima donna nella storia a ricevere tale riconoscimento) – avevamo già apprezzato e presentato all’interno della rassegna Point break, trhiller metafisico tra onde e destino.
In Il mistero dell’acqua girato qualche anno dopo (nel 2000), l’acqua del mare assume una valenza quasi simbolica, occulta, catartica, il luogo senza spazio e senza tempo nel quale si compenetrano due vicende – praticamente due film – accumulate da misteriose evocazioni, da un intricato gioco di specchi tra identità. Si alternano le cronache americane del 1873 dove all’interno di una comunità di emigrati norvegesi rimasero uccise due donne, sia il viaggio (nei giorni nostri) su una barca a vela di una fotoreporter, accompagnata dal marito – il poeta Sean Penn (qui affascinante e inquieto)– dal cognato e dalla sua fidanzata, che vuole preparare un servizio su quei tragici avvenimenti.
Due storie delle quali non vogliamo svelare troppo per non privare il pubblico del gioco creato dalla regista per portare lo spettatore a capire lentamente i sottili legami che legano le due narrazioni: nello scoprire i retroscena che si celano dietro l’assassinio del passato, la fotoreporter percepirà le contraddizioni che opprimono il suo matrimonio, le sue gelosie, il narcisismo intellettuale del marito, le sue paure fino alla tempesta nel finale che segnerà le incongruenze e il tortuoso rapporto tra amore e morte che caratterizza tutto il film, dalla prima scena dove un velo che scivola sull’acqua. (Ricordiamo per aiutare a capire meglio che il titolo originale del film è “The wreigh of water” quindi il peso dell’acqua e non il mistero come è stato tradotto nel titolo italiano)
Anche qui come in Point break, Kathryn Bigelow mette in scena la lotta impari tra ragione e istinto, tra corpo e mente, tra natura e cultura.. Qui cita Dylan Thomas e omaggia Il coltello nell’acqua di Polanski e La donna del tenente francese di Reisz. Inserisce tantissimi simboli come la macchina fotografica, strumento chiaramente troppo freddo per indagare a fondo sulla natura di quel mistero (e del resto la fotoreporter Jean se ne serve con evidente pretestualità: tutti i fotogrammi in bianco e nero saranno la visione di Jean su quello che ‘vede’ sulla barca e lo stesso b/n ricorre nelle sue ricostruzioni leggendo gli atti d’accusa del processo). Tutte le sue scoperte ‘vere’ passano piuttosto per il tramite dell’intuizione che è tutta interna al suo stato d’animo e cresce insieme ad esso, come un reciproco proliferare di rivelazioni intime, a fronte del quale la realtà si scolora sempre più.
E poi ci sono la casa e la barca, altri simboli forti e determinanti nella narrazione. Una casa affacciata sul mare, su un’immensità - più evocata che mostrata - dalla quale si materializzano persone intenzionate ad abitarla o destinate ad esservi accolte come ospiti. Ma è anche l’avamposto di una presenza civilizzatrice, di un’operosità instancabile, simbolo solitario della sfida perenne tra cultura e natura, la prima con le sue convenzioni capaci di garantire il giusto equilibrio tra la necessità della legge e i moti più segreti alla trasgressione, la seconda come campo di energie ancora in grado di sfuggire al controllo e quindi di penetrare nell’ordine già conquistato per sconvolgerlo annullando ogni sforzo fin lì compiuto.
La barca, versione tecnologicamente raffinata di un mezzo antico. Come la casa è immersa nell’ambiente naturale (il mare, il vento, la costa rocciosa dell’isola), ma il suo rapporto con questo è di segno diverso perchè non è la figura di un processo colonizzatore consapevolmente in atto, ma strumento di quella nostalgica forma di repressione culturale che porta a ‘sfuggire la civiltà’ in cerca di un ritorno alla natura’. Ironicamente la barca serve nel film come base operativa per un’indagine da condurre su un atto di violenza conseguente al prevalere delle ragioni più animalesche, naturali sulla civiltà.
Tutto questo funzionale alla narrazione perché, come scrisse Massimo Causo su Cineforum: “Il tema di fondo del film resta la Verità, elaborata come una ricerca che diviene coscienziale in seno ad una Colpa che muove delle ragioni più intime dei personaggi e del loro contesto”.
Cinemare 2011 è stato realizzato con il contributo del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio del mare e con patrocinio della Regione Liguria e della Provincia di Savona.
Direzione artistica e coordinamento logistico Giovanna Barreca e Silvio Grasselli per l’associazione Kinoglaz
Coordinamento tecnico e ospiti scientifici: Simone Bava – direttore dell’Area marina Protetta - Elena Taddeo e Laura Garello per il Comune di Bergeggi
Coordinamento editoriale e logistico Alex Chiabra
TUTTE LE PROIEZIONI E I LABORATORI SARANNO AD INGRESSO GRATUITO
L’evento si svolgerà presso la spiaggia libera di Levante (accanto ai bagni Maiorca –Bergeggi). Parcheggio gratuito presso Punta Bergeggi, adiacente al Porto commerciale
In caso di maltempo l’evento non avrà luogo.
Per info:
www.comune.bergeggi.sv.it - 019/25790219-222
HYPERLINK "http://www.kinoglaz.org" www.kinoglaz.org
A seguire sinossi, biografia della regista e calendario completo di tutti gli appuntamenti.
Sinossi.
Sinossi. Estate di fine Novecento. Incaricata di un servizio su un caso di duplice omicidio avvenuto nel 1873 sull'isola di Smuttynose, di fronte alle coste di New Hampshire e Maine, la fotoreporter Jean arriva sul posto, accompagnata dal marito Thomas, già Premio Pulitzer ed ora in crisi creativa. Insieme sono ospitati sulla barca di Rich, fratello di Thomas, con la sua compagna Adaline. In quel 1873, sull'isola praticamente deserta di Smuttynose si erano costruiti casa alcuni emigranti dall'Europa. Dapprima la giovane Maren con il marito John e l'aiutante Louis; poi li avevano raggiunti Karen, sorella maggiore di Maren, e il fratello minore Evan, con la moglie Anethe. Sulla barca di Rich, Thomas comincia a bere, insidia Adaline, mentre Jane fa ricerche negli archivi giudiziari dell'isola e pensa di essere riuscita a ricostruire l'andamento dei fatti. In una notte del marzo 1883, Anethe, Maren e Karen erano rimaste sole in casa. Anethe, incinta, aveva chiesto a Maren di dormire con lei, e la mattina dopo Karen, sorpresa la sorella nuda, l’aveva accusata di depravazione. Maren aveva reagito uccidendo sia lei che Anethe. La colpa era poi ricaduta su Louis, processato e impiccato per colpe mai commesse. Intanto arriva minacciosa una tempesta e sulla barca di Rich, Adaline cade in mare. Thomas si getta per salvarla. Lei torna sopra, lui al contrario non è più visibile. Jean fa la dichiarazione sulla scomparsa del marito per annegamento.
Biografia Karhryn Bigelow
Nasce a San Carlos (California) il 27 novembre 1951
Rappresenta un caso unico nella storia del cinema "al femminile". Parte pittrice, continua regista, attrice e sceneggiatrice d'avanguardia per diventare un'artista a tutti gli effetti.
Figlia del direttore di una fabbrica di colori e di una libraia, Kathryn Bigelow è fin da giovanissima una pittrice molto dotata. Frequenta per due anni il San Francisco Art Institute, vince un programma di studio al Whitney Museum Indipendent e si trasferisce a New York. Nella Grande Mela incontra personaggi illustri dell'avanguardia artistica degli anni Settanta, da Richard Serra a Susan Sontag, intellettuali colti che influenzano la sua pittura in una direzione più sperimentale. Comincia ad interessarsi al cinema, si iscrive alla Columbia's Film School e diventa un membro del gruppo culturale inglese di avanguardia Art and Language. Dopo l'esperienza di regia del cortometraggio The Set-Up (1978), decide poi di dedicarsi a tempo pieno alla regia cinematografica, un mondo che trova congeniale alle sue esigenze espressive. Si laurea e inizia a scrivere il soggetto per un lungometraggio: nel 1983 dirige HYPERLINK "http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=13463"The Loveless, film ispirato alla pittura di Edward Hopper, che racconta le avventure di un gruppo di motociclisti violenti sullo sfondo della provincia americana degli anni Cinquanta, con tanta musica rockabilly e una costruzione visiva di grande effetto.
Passa qualche anno prima di riuscire a concludere il suo secondo lungometraggio, Il buio si avvicina (1987), un horror vampiresco, strambo e bizzarro, che con le implicazioni esistenziali che condiscono la narrazione, diventa in poco tempo un cult del genere. L'anno successivo dirige Blue Steel – bersaglio mortale. Il film esce nelle sale grazie all'interesse di Oliver Stone ma non riceve il successo sperato; la narrazione, a tratti onirica e surreale, è troppo dispersiva e la critica coglie un'immaturità stilistica che non gioverà alla fortuna commerciale del film. Ai grandi numeri non piace, gli appassionati di cinema indipendente la adorano.
Il 1991 è l'anno della svolta. Con l'adrenalico Point break, la Bigelow riesce a conciliare la forza visionaria delle immagini con una storia travolgente. Nel frattempo sposa e lascia dopo solo due anni il collega cineasta James Cameron. Su consiglio dell'amico HYPERLINK "http://www.mymovies.it/biografia/?r=1524"Oliver Stone, dirige un episodio della miniserie televisiva Wild Palms (1993) e Strange days(1995), un viaggio nel mondo del futuro.
Apre poi una parentesi televisiva, girando tre episodi della serie poliziesca Homicide per ritornare al cinema poco dopo con Il mistero dell’acqua(2001), un thriller per poi passare nel 2002 al film storico ambientato durante la guerra fredda, K-19 Si dedica alla direzione di un episodio di Karen Sisco (2004), spin-off del film Out of sight di Steven Soderbergh
Ritorna a riflettere sulle controversie della guerra nel 2008, questa volta in Iraq, con The Hurt Cocker, film presentato con successo alla Mostra del cinema di Venezia, attualissimo e coraggioso. La pellicola si aggiudica cinque premi Oscar, tra cui quelli per Miglior Film, Miglior Regia e Miglior Sceneggiatura; la Bigelow diventa quindi la prima donna della storia a ricevere il riconoscimento per la regia.
Giovedì 28/07/11 ore 21.30
Point Break di Kathyn Bigelow (Usa 1991, 110’)
con Patrich Swayze (Badhi), Keanu Reeves (Johnny), Gary Busey (Pappas)
Azione vera, adrenalinica e una generazione che non invecchia perché si nutre di surf e trae dal mare e dal coraggio la forza di negarsi alle convenzioni. La traccia portante è quella di una detection, un’investigazione che un giovane agente dell’FBI deve condurre tra un gruppo di surfisti per arrivare a scoprire gli autori di innumerevoli rapine: curiosi rapinatori che non sparano e si nascondono le facce dietro le maschere dei presidenti della Repubblica americana.
Ad introdurre il film Federico Piccinaglia, cultore del SUP (stand up paddling), unico italiano nel circuito professionista.
Martedì 02/08/11
ore 17.00
Laboratorio “Cominciamo il putiferio!” a cura della cooperativa Pandora. Traendo spunto da un film che parla di sentimenti, ripercorrendo il libro da cui è tratto, i bambini (dai 9 anni) costruiranno maschere che rappresentino i sentimenti che ognuno può “Mostrare”…
ore 21.30
Nel paese delle creature selvagge di Spike Jonze (Usa 2009, 99’)
con Catherine Keener (Connie), Max Records (Max), Mark Ruffalo (Rob)
Dal libro illustrato di Maurice Sendak, gli occhi di un bambino di12 anni, sfrenato e sensibile che disobbedisce alla madre e arriva nell’isola ‘where the wild things are’, fanno da bussola all’intera vicenda. Il suo sguardo genera la visione: le sue soggettive non sono soltanto espedienti retorici, ma autentiche creazioni immaginarie. Occhi che si aprono su una foresta illuminata dalla luce radente del sole basso all’orizzonte e abitata da creature straordinarie in un film che sa coniugare potenza immaginifica ed eleganza della messa in scena. Destinato anche agli adulti perché è un'opera che mette in scena lo sguardo dei bambini, non solo come luogo dello stupore ma di più come deposito di purificazione e decantazione delle immagini della vita in un coinvolgente intreccio tra fantasia e realtà dove le travolgenti emozioni, le paure e i sogni di Max coincidono con lo sguardo dell’autore.
Candidato al Golden Globe 2010 per la miglior colonna sonora.
Giovedì 11/08/11
ore 21.30
Il mistero dell’acqua di Kathyn Bigelow (Francia/Usa 2000, 110’)
con Sean Penn (Thomas), Catherine McCormack (Jane), Elizabeth Hurley (Adaline)
Film mentale, calato nel magma d’acqua che sembra assumere una valenza simbolica, occulta, catartica; il luogo senza spazio e senza tempo nel quale si compenetrano due vicende (praticamente due film) accomunate da misteriose evocazioni, da contorti echi ancestrali, da un intricato gioco di specchi tra identità. Montaggio parallelo dove sul primo binario parte la storia della fotoreporter che vuole realizzare un servizio per far luce su un doppio delitto che si consumò 100 anni prima. Sul secondo si racconta come si arrivò al fatto ricorrendo alla suspence del giallo. Nel film commuove profondamente la testimonianza di uno smarrimento, di un perdersi.
Ad introdurre il film Marcello Fois, autori tra i più produttivi nel panorama letterario italiano ed esponente della “new wave” del giallisti. Collabora attivamente anche in campo teatrale, radiofonico, nella fiction televisiva e nella cinematografia (sue le sceneggiature di Ilaria Alpi. Il più crudele dei giorni e Distretto di polizia)
martedì 16/08/11
ore 17.00
Laboratorio Un mare di giochi! a cura della cooperativa Pandora. Sull’atmosfera del film, i bambini (dai 4 anni) giocheranno sulla spiaggia con creatività e fantasia.
ore 21.30
Impy e il mistero dell’isola magica di Reinhard Klooss e Holger Tappe (Germania 2006, 87’)
animazione con doppiaggio di Patrizia Mottola (Impy), Serena Clerici (Ping), Claudio Moneta (Paki)
L'isola di Tikiwu è abitata da tanti strambi amici che frequentano l’unica scuola al mondo dove si insegna il linguaggio umano agli animali. Un giorno, viene scoperto un uovo misterioso che quando si schiude rivela un cucciolo di dinosauro: Impy. Il piccolo ospite conquista subito il cuore di tutti e quando un re malvagio arriva sull'isola per catturarlo, gli abitanti di Tikiwu si danno un gran da fare per proteggerlo. Ognuno degli animali nati dalla penna di Max Kruse rappresenta tratti caratteristici della psicologia infantile che spingono i piccoli all'identificazione. La freschezza della narrazione ironica ha il pregio di rivolgersi direttamente ai bambini senza ammiccare al pubblico adulto.
Giovedì 18/08/11
Soltanto il mare di Dagmawi Yimer, Giulio Cederna e Fabrizio Barraco (Italia 2010, 50’)
Straordinario, divertente, commovente ed affettuoso è il ritratto di Lampedusa che si può cogliere dalla riflessione autobiografica del filmaker etiope sul suo sbarco di qualche anno prima nell’isola siciliana –porta d’Europa - e sui suoi giorni di detenzione nell'ex centro di accoglienza. Un tentativo, per l'autore protagonista, di fare i conti con la propria storia personale e con la propria identità di migrante, alla scoperta di una Lampedusa vista come isola della fraternità, dove l'incontro è sempre possibile, totalmente contrapposta all'Italia dei respingimenti.
Premio del pubblico al Salina doc fest 2010.
Ad introdurre il film Dagmawi Yimer, regista per caso,come ama definirsi che abbiamo iniziato ad apprezzare da Come un uomo sulla terra, co-diretto con Andrea Segre.
Concerto di musica africana con il gruppo dei Badenya a seguire. Ensemble che propone un repertorio di musica e canti africani con strumenti melodici tradizionali caratteristici dell’Africa Occidentale (Guinea, Burkina Faso, Mali...) quali kora, bolon, Balafon, n’goni tradizionalmente suonati dai Griot e strumenti a percussioni quali djembe, dundun, krin e calebasse.
Martedì 23/08/11
ore 17.00
Laboratorio “Sulla cresta dell’onda” a cura della cooperativa Pandora. Onda? Onde? Lunghezze? Giochi di ottica che svelano i segreti dell’occhio umano. I bambini (dai 9 anni) impareranno, attraverso alcuni esperimenti, a “vedere” gli oggetti in movimento e costruiranno un taumatropio, antico strumento utilizzato dai precursori del cinema per rendere l’idea del movimento.
ore 21.30
Surf’s up: i re delle onde di Chris Buck e Ash Brannon (Usa 2007, 85’)
animazione con doppiaggio di Flavio Aquilone (Cody), Massimo Rossi (Big Z), Laura Cosenza (Lani Allikai)
Commistione tra cartoon e documento con un pinguino star che introduce l'esilarante premessa che siano stati gli appartenenti alla sua specie i primi a cavalcare le onde su una tavola, citando lo splendido documentario sul surf Riding Giants di Stacy Peralta. Il doc raccontava la storia della disciplina dalle origini hawaiane a oggi. Qui invece abbiamo la storia del giovane pinguino Cody e del suo tentativo di vincere il campionato del mondo di surf, seguito anche da un troupe di documentaristi. Per Cody conta solo la vittoria, fino a che non incontrerà una leggenda del surf da cui apprendere la saggezza.
Candidato all’Oscar 2008 come miglior animazione.