"Questa "sparata" arriva dopo una lunga serie di articoli che descrivono la nostra città impegnata quasi esclusivamente nella lotta all'abusivismo commerciale (mirata soprattutto verso l'anello "debole" della catena), o che rammentano continuamente dell'esistenza di divieti.
Spero vivamente che questa proposta da "camerata nostalgico" non sia condivisa dal Sindaco e dal resto del consiglio comunale e, in particolar modo, non sia apprezzata da coloro che all'interno della maggioranza si identificano in un'area di centrosinistra.
Spero perciò di assistere ad una presa di distanze che ci dia modo di pensare di non essere nuovamente amministrati dalla politica del divieto e del manganello.
Al di là del fatto che tutte le nostre Forze dell'Ordine hanno già a disposizione strumenti in grado di garantire la loro e la nostra incolumità, sostengo che sarebbe l'ora che Alassio tornasse ad essere nota come città del divertimento, della civiltà e dell'educazione e che non se ne desse solo e sempre un'immagine di paese costretto a cercare nella repressione la soluzione ai suoi mali.
Citare a ripetizione episodi di microcriminalità, anche riciclando più volte lo stesso, può fornire a chi legge la falsa impressione di una città di frontiera, in balia di extra comunitari o balordi violenti, e mette in scena una rappresentazione non veritiera che reca danno all'intera comunità e all'immagine turistica di Alassio.
Jan Casella
Sinistra Alassina