- 16 luglio 2011, 17:12

Lettera di risposta alla signora Moana Rivoli a proposito di cani, sindaci e pulizia urbana

 
La durezza con cui ho risposto al gruppo della signora Veronica Duran in merito alla critica da lei fatta  al sindaco sulle tematiche di cui sopra, non è frutto di una mia ineducazione o scortesia congenita, ma è la logica risposta a una lettera scritta formalmente malissimo e di chiari intenti offensivi, del tutto denigratori verso il nostro sindaco Berruti e i cittadini che amano convivere civilmente nella nostra città.

Mi sembra che dare del fobico (se si leggono con calma i manuali di psichiatria e psicanalisi si intende bene come questo termine sia decisamente considerato un disturbo psichico serio) a una persona come il sindaco, nel pieno esercizio  delle sue funzioni pubbliche, per fatti la cui rilevanza è tutta da approfondire e in parte appare già di secondo ordine rispetto ai gravi problemi sociali della nostra città, sia una forma di partecipazione democratica del tutto negativa.

Si sa, la polemica mal formalizzata, rozza e velenosa, non richiama solo un’altra polemica, magari, ma è un invito a nozze per prendersi a bastonate e per farsi solo dei dispetti, quindi è la cosa peggiore che possa capitare in democrazia.
Perciò primo, per essere democratici imparare a scrivere bene, non solo nel senso tecnico, ma in quello soprattutto stilistico-formale, in un modo cioè che la lettera  inviti a una risposta e non a una cestinatura.

Detto questo, ripeto che la questione disagio cani in città esiste, sia per i rumori che portano nei condomini, i cattivi odori e le tracce liquide di bava negli ascensori, sia per i pericoli di morsicatura alle gambe frequenti nella nostra città, che per gli spaventi agli anziani e ai bambini per aggressività nevrotiche di tipo  vocale-violento: fino a pochi centimetri dal corpo dell’aggredito. Inoltre notevole è  la paura per i cani enormi, senza museruola che sono spesso in mano a ragazzine minute dal polso esilissimo non in grado di controllare l’animale in caso di imprevisti, di situazione di emergenza, di caos psicologico per tumulti.
Per di più occorre rimarcare anche le numerose gomme nuove delle automobili danneggiate dall’acido dell’orina dei cani.

Un giorno ho voluto accertarmi del  numero di brevi o prolungate orinate di un cane negli angoli dei portici di via Paleocapa, l’animale era accompagnato dal suo padrone, li ho seguiti da Piazza del Popolo alla Torretta, il cane ha orinato 50 volte: 48 brevi due prolungate.

Da sottolineare poi che non è vero che i veterinari controllano tutta la salute dei cani, per i problemi psicologi, nevrotici, esiste lo psicologo canino e a me risulta che sono pochi i padroni di cani a Savona che curano anche questo aspetto importante della salute, forse il più rilevante perché chiama in causa anche le nevrosi dei padroni mettendone in gioco certi caratteri.

Occorre inoltre  evidenziare, per quanto riguarda le questioni delle malattie mentali dei cani, che l’Etologia è una scienza che va un po’ a rilento, mal finanziata, povera di mezzi soprattutto nella ricerca più legata alle nevrosi degli animali, forse  perché gli interessi in gioco delle case farmaceutiche e dei venditori di prodotti per animali sono altri.

Ribadisco quindi il mio concetto sui proprietari dei cani a Savona: pensano troppo poco, in particolare quando si tratta di mettere in discussione i propri interessi di tenda a favore di quelli più generali, sociali, di buona convivenza civile nella città; essi con il loro comportamento rasentano, non dico la maleducazione ma il cinismo individualistico, la separazione dal bene più importante: quello civile-sociale, dove l’ultimo degli uomini ha diritto a un’attenzione, a un aiuto e a un decoro sociale superiore all’animale più bello e intelligente di cui comunque è importante il rispetto.

Constatato quindi il disagio che i cani a Savona recano in termini igienici  e i vari disturbi che questi animali provocano, a volte anche per problemi psicologici, a chi non ne ha, propongo di mettere a disposizione più risorse per il comune, sia  per migliorare  la pulizia delle vie che per creare la figura comunale dello psicologo canino gratuito, con visita obbligatoria annuale per i padroni di cani, l’unica figura professionale veramente competente sui disturbi nevrotici di questi animali.

Queste risorse signora Rivoli si possono creare solo mettendo una tassa sui cani, proporzionale ai redditi dei padroni.

Cordiali saluti,

Biagio Giordano"

Lettera alla redazione