La giunta Regionale deve spiegare ai savonesi perché ha deciso di concedere a Tirreno Power un aumento del 20% della potenza installata aprendo ad una ulteriore incremento del 50%.
La giunta è sicuramente consapevole dei danni alla popolazione visto che nel piano della qualità dell' aria della Regione Liguria del 2006 si legge a proposito della centrale: "Nella zona sono residenti complessivamente 74.930 abitanti. Si valuta in prima approssimazione e cautelativamente che l’intera popolazione residente nella zona sia potenzialmente esposta ai livelli di concentrazioni inquinanti stimati, poiché quasi tutte le aree urbanizzate sono interessate da superamenti dei limiti fissati dal DM 60/02."
Quindi l'ampliamento è stato concesso nonostante la consapevolezza dei danni alla popolazione (e dei conseguenti costi sanitari regionali).
Inoltre non vi è necessità energetica: l'Italia è tecnicamente autosufficiente; le centrali esistenti sono infatti in grado di erogare una potenza massima netta di circa 100 GW[1] contro una richiesta massima storica di circa 56,8 GW (2007).
In particolare uno studio di Terna dimostra come nel caso di una "estate torrida" ci si deve aspettare un consumo di picco di 72 GW[2] http://www.savonanews.it/#_ftn2nelle condizioni di maggior consumo e minor risparmio ed efficienza energetica, già ampiamente soddisfatto dall' attuale potenza installata.
Quindi l' ampliamento è stato concesso nonostante non vi sia fabbisogno energetico.
La giunta Ligure deve spiegare agli abitanti della provincia di Savona perché ha concesso un ampliamento della Centrale Tirreno Power nonostante l' elevato tasso di tumori e malattie polmonari riscontrato nella provincia di Savona, senza che vi sia necessità di nuova energia.
La scelta di ampliare la centrale a carbone di Quiliano Vado è opposta a quella dei paesi più avanzati come la Danimarca, dove tutti i combustibili fossili (petrolio, carbone, metano) verranno dismessi entro il 2050 e la politica sta programmando la riconversione della manodopera fino ad ora impiegata dell' energia sporca estratta dal carbone.
Una politica lungimirante non persevera nell' errore del carbone. Cambia puntando seriamente sulle rinnovabili o al più sul metano. Una politica seria non lascia soli i lavoratori delle fabbriche ormai obsolete.
Tuttavia è chiaro dalla vicenda Ferrania che la politica nostrana non è in grado di creare occupazione.
Questa politica non guida la società ma sceglie di lasciar fare, limitandosi a cercare giustificazioni a scelte inaccettabili.
La presa di posizione della giunta regionale di fatto approva il carbone, nonostante i manifesti con cui il PD tappezzò Savona dichiarassero “NO all'ampliamento”.
Eppure sarebbe bastato che il PD fosse coerente con se stesso, mettendo in pratica le linee guida nazionali[3] in cui si dichiara: ”La riconversione ambientale dell’economia può rappresentare, oltre che una necessità dettata dal senso di responsabilità per le generazioni future, una vera opportunità di crescita economica, al pari delle discontinuità determinate in passato dall’elettrificazione, dalle telecomunicazioni, dalla rivoluzione informatica. Nel nostro paese l’economia verde si incrocia con la qualità, la coesione sociale, la ricchezza dei territori; un intreccio che può rendere più competitive le nostre imprese e che è alla base della forza del nostro paese... L' efficienza energetica è la vera fonte di energia del futuro. Ridurre il consumo di energia a parità di prodotti e servizi realizzati... Va promosso lo sviluppo di energia da fonti rinnovabili e dunque eolico,solare, biomasse, energia idraulica, biocarburanti, geotermia.”.
Invece la giunta Regionale Ligure ha proposto carbone e ancora carbone contro il volere dei cittadini, contro i loro propositi e contro il buonsenso.
[3] Contributo del Partito Democratico al programmma nazionale di riforme