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Attualità | 09 luglio 2011, 19:26

Sansa, Caselli, Spataro (i filmati)

Albissola: solo una Magistratura indipendente può tutelare il diritto alla salute e colpire i reati sull’ambiente, contro gli interessi dei poteri forti. “Con la Costituzione tra i denti”. Sembra sentir parlare della centrale a carbone di Vado… Un commento di Stefano Milano e le fotografie di Claudio Arena

Sansa, Caselli, Spataro (i filmati)

Incontro pieno di ricordi, speranze e di tanta, tanta passione civile a difesa della Costituzione quello di venerdì ad Albissola Marina con il Procuratore Capo di Torino ed ex Procuratore di Palermo Gian Carlo Caselli, il Sostituto Procuratore di Milano Armando Spataro e il Presidente del Tribunale dei Minori di Genova Adriano Sansa, organizzato dalla Libreria UBIK.

Magistrati famosi per il loro lavoro, la loro lealtà istituzionale, il loro senso di giustizia. Sansa ha ricordato come “la Giustizia sia una bellissima cosa”, ma che riguarda tutti, che è importante essere tutti coerenti e ‘giusti’ nella vita di tutti i giorni: “siamo d’accordo che seguire la legge sia una cosa giusta, però siete anche allo stesso modo d’accordo che anche pagare le tasse sia una cosa egualmente bella e giusta?”

Magistrati noti per la loro statura morale, dicevamo. Ma spesso anche magistrati ‘scomodi’ (è stato ricordato come molti poteri si erano opposti a Caselli come Procuratore Nazionale antimafia, e a Sansa a Presidente del Tribunale dei Minori). A volte scomodi –argomenta Caselli- “proprio perché ubbidienti soltanto alla legge”.
Tema è infatti la Giustizia oggi in Italia, continuamente minacciata dal potere esecutivo. Viene ricordato come nel ’40 a Palazzo Venezia la Magistratura fascista applaudiva entusiasta il Duce.

Nel dopoguerra, dagli anni ’60 in poi la Magistratura era cresciuta, “camminava in avanti” e acquisiva indipendenza e autorevolezza. Ad un certo punto però il cammino è cominciato ad invertirsi, e di conseguenza il cammino di tutto il paese.
Dopo l’inizio del terrorismo la Magistratura ha iniziato a organizzarsi diversamente, anni di lavoro di gruppo, di confronto tra Procure, ma anche di impegno civile, uscendo dalle aule giudiziarie per parlare con i cittadini, in fabbriche, scuole, quartieri.

Quando poi dagli anni ’90 in poi i Giudici hanno incominciato a ‘toccare’ la politica e i colletti bianchi, qualcosa è cambiato.
Sono Iniziati così gli attacchi ai magistrati, gli insulti, le accuse di politicizzazione. Fino ai recenti attacchi alle fondamenta della Giustizia, con il ‘Processo breve’ (“è una truffa”), l’attacco alle intercettazioni (“sono indispensabili, sono come delle radiografie per un medico”), il ruolo della polizia giudiziaria, la separazione delle carriere, provvedimenti che nel loro insieme Caselli chiama “inefficienza efficiente”: se si dimostra che il sistema non funziona qualcuno potrà ‘legittimare’ il percorso che porta alla non indipendenza dei Magistrati.
Ovvero alla fine dell’eguaglianza dei cittadini. Perché un giudice non indipendente “rovina i diritti di tutta la cittadinanza”, ed è una “devastazione del senso di eguaglianza”.

Sansa è poi arrivato a dichiarare “come siamo potuti arrivare a fare di un affiliato alla P2 il Primo Ministro?”
 
Caselli ha quindi parlato del ‘diritto alla salute’, ricordando come la Magistratura, nella sua indipendenza, ha potuto tutelare la cittadinanza individuando reati a danno dell’ambiente e della salute, contro i poteri forti, i potentati economici: tanti esempi (Eternit di Casale, la ThyssenKrupp, di Torino,   la Montedison di Scarlino, dove Pretori d’assalto “con la Costituzione tra i denti” hanno individuato reati ambientali), per ricordarci che la salute dei cittadini è tutelata proprio da questo ‘presidio’, quello di Magistrati indipendenti.
Un mestiere “per fare qualcosa per gli altri”: usando le parole di Guido Galli, uno dei tanti magistrati uccisi nell’esercizio del loro lavoro, una persona “normale”, lasciata sola senza scorta, di cui viene ricordata l’immagine di quando è stato trovato a terra,  senza vita.
Con il Codice in mano.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stefano Milano

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