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Attualità | 04 luglio 2011, 13:12

Al segretario regionale del PD Basso, al segretario provinciale Di Tullio, al sindaco Federico Berruti

"Possibile che il caso Drocchi-Fotia, il caso Andora, il caso Pronzato, il caso Bordighera, il caso Ventimiglia, e ciò che accade nel levante ligure e, chi sa cosa altro ancora accadrà, non insegna nulla al PD ligure? "

Al segretario regionale del PD Basso, al segretario provinciale Di Tullio, al sindaco Federico Berruti

"Cosa dice il PD? Silenzio assoluto. No, dimenticavo una lettera del segretario provinciale di Savona Livio Di Tullio vuota, retorica, di berlusconiana memoria, richiama a se il bene dei propri figli, non vuole che vivano in una città mafiosa, benissimo legittimo.

Caro Di Tullio, da ex assessore all'urbanistica, c'è stata qualche ditta 'ndranghetista che ha lavorato in Savona nell'edilizia privata e pubblica?

Caro Di Tullio mi sa dire se qualche ditta 'ndranghetista o presunta tale ha vinto delle gare d'appalto e aste pubbliche gestite dal comune di Savona?

Perchè nella sua lettera al SecoloXIX non ha elencato tali opere assegnate dal comune di Savona a presunti 'ndranghetisti?

Il sindaco di Savona Federico Berruti nel suo discorso di programma per la città  di Savona all'apertura del consiglio comunale 2011-2016 non ha detto una parola sulla illegalità mafiosa presente a Savona. Perche?

Ora non voglio dire tutti sapevano della presenza della 'ndrangheta, forse quasi tutti sapevano che certi giovani dal nulla senza arte ne parte semianalfabeti, in tempo di crisi (provate a chiedere un prestito in banca per far nascere un'impresa è quasi impossibile ottenerlo) hanno fatto fortuna, mentre i nostri ragazzi con sacrificio hanno continuato gli studi, chi diplomandosi chi laurendosi, il risultato è che buona parte di loro sono disoccupati, o sotto occupati.  

Segretario Basso, segretario Di Tullio, sindaco Berruti (siamo sempre dal 2006 in attesa del polo tecnologico in quel di Legino):

quasi, quasi i nostri ragazzi li mandiamo a scuola da questi personaggi, da questi presunti 'ndranghetisti senza arte ne parte, semianalfabeti, ma capaci di creare quasi dal nulla immense fortune in denaro e immobili e, di saper tessere e carpire (diciamo così) relazioni nella Savona "bene" industriale e politica ed anche con alcune realtà del clero savonese (vedasi box auto) in via Beato Ottaviano. Perchè far studiare i nostri ragazzi, dannarsi sui libri, perchè?

Ce lo dica segretario Basso e compagnia? Perchè? Continuate a non imparare nulla dalla società civile.

Miei cari Lorenzo, Livio, Federico probabilmente voi confondete la democrazia con il fatto che siamo periodicamente chiamati a votare.

Il voto è solo un modo per eleggere i capi. La democrazia è ben altra cosa. Infatti nel comune di Savona c’è una maggioranza frutto del voto democratico ma tale maggioranza non esplica contenuti democratici.

Nella coalizione di centro sinistra che è maggioranza nel comune di Savona ci sono aspetti poco chiari, ne cito uno su tutti: trovo stupefacente che un candidato non di Savona e quindi sconosciuto ai cittadini savonesi alle recenti comunali prenda un cospicuo numero di preferenze tanto da risultare il più votato della lista del suo partito. E' come votare un ufo.  

 

Non è singolare? E poi, che dire della carica di Presidente del Consiglio comunale in conto UDC?  Suvvia, sponsorizzata da Monteleone chiara grammatica politica spartitoria di cadreghe e non di merito, scelta democraticamente fuori luogo.  

Concludendo vi chiedo: non sarebbe opportuno, creare nei comuni governati dalla coalizione di centro sinistra, un gruppo di persone, estranee ai comuni ed ai partiti, persone capaci di garantire trasparenza tra le varie amministrazioni comunali e le imprese che operano sul territorio?

Perchè, mi rivolgo a lei sindaco Berruti: le ricordo che il sindaco è garante in toto del cittadino, pertanto lei è chiamato per opportunità politica e di trasparenza del suo operato, porre il veto a quelle imprese attenzionate dalla DDA di non lavorare nel nel Comune da lei amministrato.

Comprendo benissimo che se le imprese in odor di mafia hanno tutti i documenti in ordine compreso quello antimafia, è molto complicato e pericoloso vietare che esse operino attraverso attività commerciali nel tessuto economico e sociale del comune.

E' anche vero che un uomo e quindi un Sindaco, deve avere il coraggio etico e politico di negare le licenze edilizie, partecipare alle gare e aste pubbliche, a quelle imprese in odor di mafia o mafiose pur avendo i proprietari delle stesse la fedina pulita (i cittadini savonesi non la lascerebbero solo mio caro Federico Berruti). 

Miei cari Lorenzo, Livio, Federico anche alcuni mafiosi conclamanti in quasi eterna latitanza, quando sono stati arrestati avevano la fedina pulitissima immacolata, dopo il processo stanno scontando in galera parecchi ergastoli. Aspetto dal PD ligure e da quello savonese e dal sindaco Federico Berruti proposte esaustive per combattere le mafie in Liguria e a Savona e Provincia.

 

Gino Dellaro, tratto da Uominiliberi.eu

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