Savona - 03 luglio 2011, 16:55

Nuovo FilmStudio: orari programmazione estiva e prima visione

dal 5 luglio inizierà la programmazione estiva con i seguenti orari: una proiezione pomeridiana sabato, domenica, lunedì e martedì alle ore 17.00, ed una serale, tutti i giorni alle ore 21.15.

Questo fine settimana Nuovofilmstudio propone "Corpo Celeste" esordio registico (molto apprezzato alla sezione "Quinzaine des Realiseateurs" dell'ultimo Festival di Cannes) di Alice Rohrwacher, sorella dell'attrice Alba.

La prossima settimana, martedì 5 e mercoledì 6 luglio, la nostra sala propone "Four Lions" di Christopher Morris, commedia farsesca che affronta a viso aperto uno degli ultimi autentici tabù della contemporaneità, il moderno jihadismo.


ven 1 luglio (20.30 - 22.30)
sab 2 luglio (17.30 - 20.30 - 22.30)
dom 3 luglio (15.30 - 17.30 - 20.30 - 22.30)
lun 4 luglio (15.30 - 20.30 - 22.30)

Corpo Celeste
di Alice Rohrwacher
Italia 2011, 98'
con Yle Vianello, Salvatore Cantalupo, Anita Caprioli

Marta ha 13 anni. Dopo dieci anni passati con la famiglia in Svizzera è tornata a vivere a Reggio Calabria, la città dov'è nata. I suoi avevano lasciato l'Italia in cerca di lavoro, quando era bambina. Ma ora il lavoro non c'è più e la madre, sola, ha deciso di rientrare. Nel profondo sud Marta si confronta con un mondo sconosciuto, diviso tra ansia di consumismo "moderno" e tradizioni arcaiche. Chiamata a fare la Cresima, la ragazzina cerca nella parrocchia le risposte alla sua inquietudine, incontrando però molte difficoltà...
L'esordio registico di Alice Rohrwacher, sorella dell'attrice Alba, ha trovato il suo ideale palcoscenico nella sezione "Quinzaine des Realiseateurs" all'ultimo Festival di Cannes, dove l'opera prima dell'autrice fiesolana ha ricevuto applausi ed è parsa a molti la più interessante. Un film esile ed aggraziato come la sua protagonista, Marta, una tredicenne che torna a vivere a Reggio Calabria dopo un lungo periodo passato in Svizzera. In "Corpo Celeste" tutto è legato alla realtà, tratteggiata con mano accurata dalla regista, bravissima nel restituire sul grande schermo l'ineluttabilità che circonda le esistenze degli abitanti di questo mondo antico, ostinatamente legati ai riti, siano essi sacri o profani. Marta "la svizzera" va verso la Cresima guardando tutti con stupore misto a incredulità. Nonostante le immagini forti ed evocative, il film sfoggia una delicata ironia nel raccontare le contraddizioni del microcosmo che ruota attorno alla parrocchia, istituzione sempre meno radicata nel tessuto urbano, oramai sfilacciato e per questo "vittima", o forse ideale conseguenza, del nuovo che avanza. Eppure gli smarrimenti dei personaggi vengono mostrati senza alcuna condanna o voglia di ridicolizzare, indubbiamente una scelta coraggiosa. Quello di Alice Rohrwacher è un film brillante, denso di temi, ben interpretato dalla protagonista, Yle Vianello, e da tutto il cast; il tributo a una giovanissima donna che inizia la sua vita, senza miracoli.

http://www.nuovofilmstudio.it/scheda018.html


Programmazione iniziative e seconde visioni:

mar 5 luglio (17.00 - 21.15)
mer 6 luglio (21.15)

Four Lions
di Christopher Morris
Gran Bretagna 2010, 94'
con Riz Ahmed, Arsher Ali, Nigel Lindsay, Kayvan Novak

In un sobborgo inglese, il musulmano devoto Omar ha riunito una cellula terroristica per mettere a punto un sanguinoso attentato in nome della guerra santa contro una cultura corrotta e infedele. Del nucleo fanno parte, oltre ad Omar, il tonto Waj, il timido Faisal e l'inglese Barry, recentemente convertitosi all'islam e infiammato dalla passione del neofita. Nessuno di loro, però, è particolarmente esperto di esplosivi e di organizzazione militare.
Christopher Morris esordisce al cinema dirigendo una commedia da brivido, dove la farsa illumina il moderno jihadismo e le situazioni tragicomiche in cui i protagonisti si ritrovano mettono in risalto le fragilità e le paure di quattro improvvisati terroristi. Ciò che sorprende di più di "Four Lions" è come faccia dimenticare piuttosto in fretta di essere un film "scandaloso": Morris trova un modo suo, degno figlio della tradizione comica britannica, per affrontare a viso aperto (ma non a denti stretti, anzi, permettendo al pubblico risate crudelmente liberatorie) uno dei pochi autentici tabù della contemporaneità e minarne i fondamenti con le armi dell'ironia e della satira. Il regista spazza via tutto, sottolineando la differenza tra l'ignoranza e la cattiveria, tra la banalità e l'inevitabilità del male. Morris però è meno sfrontato di quanto sembri: nonostante il suo progetto sia stato respinto dalla BBC e da Channel 4, si è mosso facendo ben attenzione a non pestare troppo i piedi, riuscendo a ottenere con la sua irresistibile commedia, recitata splendidamente da tutto il cast, una riflessione sincera, capace di andare più in profondità della media dei servizi giornalistici e di molti film ambiziosi dai risultati discutibili.







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