"L'Enpa pensa che non si rispetti ed aiuti il mare insegnando ai giovani a preparare ami ed impalare esche o conoscere il pesce solo per ucciderlo per divertimento.
Sarebbe meglio raccontargli invece la verità: il mare sta morendo per troppa pesca ed inquinamento ed è urgente catturare e mangiare meno pesce e lasciare vivere gli animali marini, sem-plicemente osservandoli.
Tutti gli organismi scientifici internazionali (Fao, Worldwatch Institute e Unione Europea) avvertono che il pescato continua a diminuire, con animali catturati sempre più giovani e la riduzione del 75% degli stock di pesca delle 550 specie pescate.
Tra i cosiddetti popoli selvaggi ci si scusa, con apposite cerimonie, con lo spirito dell’animale che si è ucciso solo ed esclusivamente per mangiarlo. Noi civili inventiamo gare per premiare chi lancia più distante il corpo rinsecchito di un pesce, uccidiamo animali solo per divertimento e poi esponiamo i trofei nel salotto buono, o ci facciamo fotografare con l’esemplare da record appena pescato.
Ed insegniamo ai giovani ad essere uguali a noi nello scempio delle creature del mare.
Uno spunto personale: il volontario ENPA che scrive questo e gli altri comunicati stampa, è affetto da diabete insulino-dipendente da 33 anni e comprende quindi alla perfezione, per averlo vissuto, il dramma di questi giovani; ma con una buona cura ed una dieta vegetariana rispettosa degli animali del mare e della terra è finora riuscito ad evitare l’inizio delle pericolose complicanze che caratterizzano questa grave malattia".