Con riferimento alle notizie apparse sui giornali nei giorni scorsi, in relazione ai fatti di pedofilia e alle dichiarazioni del signor Zanardi, riteniamo necessario, per una corretta e completa informazione, precisare quanto segue:
- Non è vero che a Don Carlo Rebagliati sia stato riservato un trattamento diverso da altri sacerdoti, come insinuato recentemente sugli organi di stampa: Don Carlo Rebagliati si è dimesso da parroco di Noli, su richiesta del Vescovo, per motivi di salute e per potersi difendere dalle gravi accuse per le quali è indagato; Nello Giraudo si è dimesso dallo stato clericale in relazione all’indagine ancora pendente che lo riguarda; per Giorgio Barbacini è in corso la pratica di dimissione dallo stato clericale, a seguito della intervenuta condanna penale. Non risultano indagini pendenti né ci sono segnalazioni puntuali, concrete e attendibili su altri sacerdoti che motivino iniziative del Vescovo;
- Contrariamente a quanto riportato negli organi di stampa, come affermazione del signor Zanardi, dichiariamo, su mandato della Curia Arcivescovile di Genova, che durante l’incontro con il signor Zanardi, al Card. Bagnasco non è stata consegnata alcuna lista nominativa “di preti pedofili, omosessuali e malati la cui sieropositività non è più un mistero”;
- Il gruppo scout di Finale Ligure non è stato aperto adesso, in coincidenza con la presenza di Nello Giraudo a Finale, come erroneamente affermato, ma esiste da oltre cinquant’anni;
- Non è vero che Zanardi sia stato “cacciato da responsabile informatico degli archivi della Diocesi”, né che sia stato “licenziato e non pagato”: Zanardi non era dipendente della Diocesi ma era stato incaricato di svolgere alcuni lavori, terminati i quali il rapporto è cessato; ovviamente detti lavori sono stati integralmente e definitivamente saldati;
- Vengono sovente sollevate gravi e generiche insinuazioni nei confronti del clero savonese, presso cui addirittura dovrebbe “dilagare il virus dell’HIV”. e spesso vengono fatti nomi di sacerdoti totalmente estranei a tali vicende: si tratta di affermazioni del tutto destituite di fondamento e oggettivamente diffamatorie che devono essere fermamente smentite.
Il Vescovo è sempre stato disponibile – e l’ha dichiarato più volte pubblicamente - ad ascoltare le vittime di fatti di pedofilia invitandole a sporgere denuncia all’Autorità Giudiziaria e riservandosi di assumere, per quei casi, le iniziative di sua competenza, come in effetti è poi accaduto.
Ma ovviamente si deve trattare di fatti specifici e sufficientemente suffragati da prove e non invece affermazioni generiche o addirittura gravi travisamenti dei fatti, come quelli recentemente pubblicati, che gettano ingiusto discredito su tutto il clero savonese e sulle comunità che i diversi sacerdoti curano da anni.
Su questo punto il Vescovo esprime il massimo sostegno e stima nei confronti dei sacerdoti che si dedicano con tanta cura e impegno a servizio delle comunità loro affidate.