Soltanto il presidente del Coni, Gianni Petrucci, è ottimista sullo stato di salute dello sport italiano. E sinceramente non riusciamo a comprendere questo entusiasmo, vista la situazione.
Forse il numero uno dello sport italiano ha come unico pensiero l'assegnazione all'Italia delle Olimpiadi del 2020 che, visto quanto accaduto ad Atene, è l'ultima cosa che possiamo augurarci per la nostra economia.
Ma, detto questo, non si riesce a comprendere dove sia la salute dello sport italiano, tanto sbandierata. Partiamo dalla disciplina base, l'atletica leggera, la regina dello sport. I risultati ottenuti a Stoccolma nel campionato europeo a squadre della scorsa settimana, e nei quali ha gareggiato l'alassino Abate settimo nei 110 ostacoli, sono la conferma di una involuzione confermata del resto, anche nel savonese, da tanti tecnici che lavorano nel settore.
Dietro alle prime punte non esiste un movimento, un'organizzazione: tutto è lasciato nelle mani di tecnici che meriterebbero mille elogi e ringraziamenti. Andiamo avanti: il basket è un pianto greco, con le nostre squadre di club fuori dalle manifestazioni che contano e una Nazionale sempre in difficoltà.
Ed eccoci alla vela, uno sport amato nel ponente: Pochi giorni fa Luca De Pedrini, pietrese, tecnico della squadra olimpica ha dichiarato che, a parte gli alassini Pietro e Gianfranco Sibello e l'icona Alessandra Sensini, la situazione è grave. Non c'è ricambio e a Londra 2012 tutti i nodi sono destinati a venire al pettine.
La canoa: domenica scorsa si sono conclusi i campionati europei a Zagabria, nessun titolo per gli amri azzurri. Ruggero De Gregori, savonese, è nello staff della nazionale azzurra e non si nasconde che la situazione, in vista olimpica, è difficile.
Il calcio alle Olimpiadi 2012 non ci andrà neppure, e rischiano anche la pallanuoto, con tanti liguri nella Nazionale in questi giorni a Firenze in un torneo che assegna i primi pass per Londra 2012, e la pallavolo la cui Nazionale femminile presto farà una visita ad Alassio per un raduno collegiale.
Il nuoto è in caduta libera, così come il nostro pugilato, il tennis, il ciclismo. Una situazione drammatica, con soldi che non ci sono e società che rischiano di sparire. Ma Petrucci è ottimista.
Chissà, forse vive in un mondo tutto suo. Qualcuno lo svegli: le Olimpiadi, che stanno ai dirigenti sportivi come le elezioni politiche al Governo, possono essere una sberla per lo sport italiano. E sembra diffiicile poterla evitare.