Perché nella mia regione caratterizzata da mare, sole e vento, adatta allo sviluppo
di fonti di energia elettrica rinnovabili, si continua a usare il carbone, combustibile
fossile, che, come il nucleare, è altamente pericoloso.
Perché nella mia provincia c’è da 40 anni una centrale a carbone.
Perché a meno di 20 Km dal mio comune stanno per costruire una mega piattaforma che comporterà ulteriore inquinamento.
Perché si continua a cementificare pensando di creare sviluppo.
Perché il piano provinciale dei rifiuti prevede la possibilità di bruciare CDR (Comustibile da Rifiuti) nella centrale a carbone potenziata con pesanti danni alla nostra salute.
Perché nella mia regione la raccolta differenziata si limita a percentuali molto basse rispetto a quei livelli che eviterebbero la necessità degli inceneritori.
Perché la mia Regione, che si era opposta all’ampliamento della centrale a carbone di Vado, invece ha ora dato parere favorevole.
Perché le scelte si fanno per ottenere pochi possibili posti di lavoro in più nella centrale a carbone e si nascondono le migliaia di posti che si perderanno nel turismo.
Perché dalla centrale a carbone, che Tirreno Power definisce “pulito”, usciranno sempre più micidiali polveri ultrafini, cariche di mercurio, arsenico, radioattività.
Perché le polveri ultrafini non vengono misurate e non esiste l’obbligatorio registro dei tumori.
Perché nella mia provincia l’Ordine dei Medici denuncia da anni percentuali di mortalità e morbilità per tumori e malattie cardio e cerebrovascolari superiori alla media regionale e nazionale.
Perché nei fondali marini davanti a Vado l’Arpal ha rilevato già dal 2000 percentuali di sostanze tossiche (arsenico, mercurio, ….) spaventosamente superiori ai limiti di legge.
Perché questi dati ufficiali preoccupanti rimangono ignorati e non provocano i provvedimenti necessari per risanare la situazione ed eliminare le cause.
Perché prima ancora che i polmoni hanno inquinato le coscienze.
Però resto qui.
Perché non posso accettare che la mia terra venga ulteriormente avvelenata e distrutta.
Perché voglio continuare a lottare e non perdo la speranza che tutto questo si possa fermare.
Perché quando i miei figli mi chiederanno “ Come avete potuto permettere
tutto questo” voglio poterli guardare negli occhi e dire “io ci ho provato”.