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Attualità | 21 giugno 2011, 14:59

Il parcheggio peloso dell'Ospedale San Paolo

E alla fine, zitti zitti, e senza che siano in troppi i media a lamentarsi, ASL fa pagare squallidamente il parcheggio anche all’Ospedale di Savona. A vantaggio del Pubblico. Pare di no. Quasi certamente a vantaggio della SCT Srl di Alassio, che li gestisce e incassa alla grande

Il parcheggio peloso dell'Ospedale San Paolo

Complimenti. Complimenti davvero. Perchè chi va a trovare un congiunto malato, magari in fin di vita, non vede l’ora di passare alla cassa a pagare il parcheggio dopo esser stato in un ospedale pubblico, dopo aver pagato tutte le sue tasse e i suoi ticket, nelle rarissime occasioni nelle quali la macchinetta gialla del pronto soccorso non è guasta, casi in cui ti tocca pure la coda in via Collodi.

Perchè chi ha un figlio in chemioterapia si sente ancor più orgoglioso come cittadino quando uscendo vede pagare la gabella di stazionamento su suolo pubblico a dei privati.

Già, in particolare al signor Paolo Zanatta di Alassio, proprietario della SCT Sel, la società che dopo essersi legalmente impadronita dei parcheggi pubblici del San Martino di Genova è dilagata indisturbata in quelli del Santa Corona di Pietra Ligure ed oggi - non se ne vedeva l’ora - anche in quelli del San Paolo di Savona.

Ma vuoi mettere? quattro telecamere, quattro sbarre di quelle moderne (che tanto paga il parente del degente) e soprattutto, quattro strisce blu, una cassa automatica chissà quanto fiscale, e via che si incassa. Tanta occupazione anche: quattro addetti quattro.

Ma il pesce puzza dalla testa, e l’imprenditore Paolo Zanatta, proprietario della SCT, fa il suo, dove trova terreno fertile e un cuscino di consenso politico sanitario pronto a concedergli la privatizzazione di un qualcosa che è arduo non considerare pubblico per definizione come il parcheggio di un’ospedale.

Nulla disse nessuno. Ne la vecchia giunta Berruti, nè la nuova giunta Berruti, nè tantomeno i Grandi Saggi della locale ASL2 (con appena 4500 dipendenti più 820 dirigenti, esclusi i collaboratori e l’indotto) attraverso l’ormai mitica Struttura Complessa Comunicazione e Marketing, che però si briga di utilizzare la mailing list e le caselle istituzionali di posta elettronica per promuovere una libreria di Finale Ligure che presentava qualcosa di indispensabile a livello sanitario: un “incontro a sorpresa” (sic)

Falso? Vero, purtroppo.

Torniamo ai lieti parcheggi a spese dei malati. Risulta che “nell’esercizio in corso la società ha gestito importanti parcheggi e in particolare:

Azienda Ospedaliera Santa Corona di Pietra Ligure (che già la parola “azienda” su un ospedale fa tremar le vene ai polsi e non solo)

Controllo accessi per 160 tipologie di utenza:
o posti auto a rotazione 1400.
o Posti auto a pagamento 500.
o Circa 8000 transiti al giorno.
o Sistema di videosorveglianza.
o Sistema di informazione con pannelli a messaggio variabile.
o Gestione della viabilità interna al nosocomio.
o Progetto di comunicazione all’utenza personalizzato.

Rileggere con calma. Qualcuno ci vede qualcosa di realmente utile, a parte gli interessati? Dopo le nuovissime sbarre hi-tech ora al Santa Corona si circola infatti meglio che in Blade Runner. Provate ad andarci e a cercare un reparto o un parcheggio senza conoscere GIA’ la struttura: stesso delirio di sempre. MA, con la coda in uscita per pagare.

Azienda Ospedaliera Santa Corona di Pietra Ligure (SV):
o Controllo accessi per 160 tipologie diutenza o posti auto a rotazione 1400
o posti auto a pagamento 500. Circa 8000 transiti al giorno. Sistema di videosorveglianza.

Poi venne l’ospedale di Albenga. Alè, facciam pagare anche lì.
Ospedale di Albenga (SV):
o Controllo accessi per 160 tipologie di utenza.
o posti auto a rotazione 360.
o Posti auto a pagamento160.
o Circa 3500 transiti al giorno.
o Sistema di videosorveglianza.
o Sistema di informazione con pannelli a messaggiovariabile.
o Gestione della viabilità interna al nosocomio.
o Progetto di comunicazione all’utenza personalizzato.

Ormai è come un format e San Paolo malmesso ma sempre un po’ geloso, reclama le sue sbarrette luminescenti a spese degli Utenti (dicasi malati e parenti)

Per l’aumento di capitale della SCT Srl deliberato il 5/11/2009 da 10 a 100 mila il socio unico Zanatta va versato la “bellezza” di 6.400 euro

Il 31/12/2009 nei bilanci della SCT Srl del signor Paolo Zanatta di Alassio risultavano i debiti per la concessione dell’ospedale di Albenga: € -68.385,92 e per quella del Santa Corona,  € -483.626,63

Ma facendo due conti in pura ipotesi, se l’Ospedale Santa Corona ha circa 8000 transiti al giorno come dichiarato, forse sarebbe bastato collocare una sorta di cestino per le offerte all’uscita per una semplice moneta da un euro tutto compreso per incassare, a favore dell’Ospedale e non di un privato la bellezza di € 2.920.000 (8000 moltiplicato 365gg)

Ma mettiamo di far pagare una miseria ai parenti dei malati - se così si deve: 50 centesimi tutto compreso: farebbe € 1.460.000 (se i dati dichiarati sono veri)

Ma, stando ai bilanci ed augurandoci di essere prontamente smentiti, quanto versa la SCT Srl al Santa Corona? € 483.646,63 all’anno? E la enorme differenza, per il Pubblico? Persa? Regalata ad un privato per quattro sbarre, quattro strisce, quattro telecamere, quattro tabelloni e quattro addetti - che poteva tranquillamente pittare, installare e assumere ASL2?

Al San Paolo la prima mezz’ora - utile alla ricerca di un posto e/o per raggiungere il reparto - dovrebbe essere gratuita, seguita da una tariffa di 80 centesimi di Euro l’ora (1500 delle vecchie lire / h).
In più si aggiunge al ricco incasso (dei “gestori”) l’obolo di 15 Euro richiesto a cauzione a tutti i dipendenti che richiederanno il “Pass” alla SCT Srl. Si prevede saranno 600. Il deposito cauzionale sarà ovviamente infruttifero e verrà loro restituito quando riconsegneranno il prezioso badge: quando perderanno il lavoro, andranno in pensione o verranno trasferiti.

Ma sopra-tutto: se un privato non ci guadagna, per quale strano motivo dovrebbe investire in posteggi a pagamento in un ospedale pubblico? E se ci guadagna com’è assai probabile, perchè non lo può / deve fare la stessa ASL2, a lenire omeopaticamente i suoi / nostri buchi di bilancio?


mpm

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