Perché vogliamo richiamare l’attenzione della città e delle Istituzioni locali sulla situazione di gravissima difficoltà in cui operano le scuole.
Perché per il terzo anno consecutivo assistiamo ad una politica ministeriale di tagli efferati. Ricordando che lo scorso anno in Liguria abbiamo perso 484 docenti (254 a Genova) e 316 ATA (158 a Genova), in Liguria i tagli previsti per il 2011/2012 sono:
* docenti scuole superiori -176 * amministrativi -59
* docenti scuole medie -34 * tecnici -19
* docenti scuola primaria -177 * collaboratori scolastici -236
Perché, anche se i dati effettivi sulla distribuzione dei tagli degli organici verranno forniti dall’USR a partire da mercoledì 15, siamo già in grado di prevedere che:
meno docenti nelle scuole significa
meno classi
più alunni per classe
meno compresenze
minore integrazione
minore sostegno a chi ha difficoltà di apprendimento
minore attenzione alle situazioni di disagio
minore promozione delle eccellenze
maggiore ricorso alla didattica frontale
meno didattica laboratoriale
meno visite d’istruzione e uscite didattiche
maggiore appiattimento culturale
meno lavoratori ATA nelle scuole significa
maggiore difficoltà di gestione delle pratiche amministrative
maggiori carichi di lavoro per gli applicati di segreteria
meno ore di laboratorio negli istituti professionali e tecnici
- maggiori carichi di lavoro per i collaboratori scolastici
maggiori difficoltà a garantire la pulizia delle scuole
minore sorveglianza ai piani
minori possibilità di aprire le scuole al territorio in orario extrascolastico
Perché o i cittadini e le istituzioni locali sostengono la difesa della scuola di tutti o prima o poi sarà tutto a pagamento e di qualità sempre più inferiore per chi non può pagare.
Perché l’impegno delle istituzioni locali non deve essere rivolto alla difesa di poche situazioni di eccellenza ma deve essere rivolto alla promozione di tutte le scuole per permettere loro di passare dalla sopravvivenza all’eccellenza.
Perché le carenze di organico riguarderanno anche i Dirigenti scolastici: il prossimo anno essi dovranno gestire l’istituzione scolastica loro affidata più almeno un’altra scuola in reggenza.
Perché è stato presentato un disegno di legge per privatizzare il sostegno che, se passerà, comporterà il pagamento di un servizio oggi svolto gratuitamente dalle scuole, la perdita del lavoro per centinaia di insegnanti di sostegno e il coinvolgimento delle istituzioni locali nella difficile gestione di tale cambiamento.
Perché i soldi, invece di essere spesi per assumere personale e per fornire materiale didattico e di consumo alle scuole, sono utilizzati dal MIUR per:
finanziare sperimentazioni utili solo a creare differenze e distanze tra i lavoratori e a spingere alla lotta tra scuole;
finanziare il carrozzone dell’Invalsi finalizzato alla logica premiale brunettiana.
Perché, come ai lavoratori di altre categorie, sono stati bloccati gli stipendi e gli scatti di anzianità e sono state peggiorate le condizioni pensionistiche.
Perché la scuola, come l’acqua, è pubblica…e abbiamo vinto i referendum.
Perché finalmente si può di nuovo dire che la lotta paga
ed è arrivato il momento di rialzare la testa.
Appuntamento davanti a Palazzo Tursi
giovedì 16 giugno
ore 10.30