Soddisfazione dei vertici di Confartigianato Liguria per l'approvazione oggi in consiglio regionale della "Direttiva servizi" (ddl 73/522/2010 “Disposizioni di attuazione della direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2006 relativa ai servizi del mercato interno”) e del ddl 142 “Norme sulla qualità della regolazione e sulla semplificazione amministrativa”.
«Con il passaggio all'unanimità in consiglio dei due disegni di legge - commenta Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria - la Regione ha fatto due importanti passi avanti nella direzione della semplificazione. La sburocratizzazione e l'omogeneità dell'iter delle pratiche normative sul territorio regionale renderà più semplice la vita delle centinaia di micro e piccole imprese liguri».
Inoltre, la Direttiva servizi, secondo Confartigianato Liguria, introduce elementi migliorativi al testo unico sull'artigianato (L.r.3/2003).
Tra le novità introdotte in Liguria dal ddl 142 ci sono l’Analisi tecnico normativa (Atn), l’Analisi di impatto della regolamentazione (Air) e la Verifica di impatto della regolamentazione (Vir).
Ma cosa cambierà di fatto per le imprese? «Per esempio - spiega Grasso - nei provvedimenti in fase di approvazione non potranno essere introdotti nuovi oneri senza che ne siano contestualmente soppressi altri di importo almeno equivalente. In questo modo si determina una clausola di salvaguardia a tutela delle imprese».
Per effetto del ddl 42, la Regione introduce un principio sul quale Confartigianato Liguria si batte da anni: il passaggio da una visione repressivo-punitiva nei confronti delle imprese allo sviluppo dei concetti di autocontrollo e di prevenzione, con il coinvolgimento delle associazioni di categoria.
Il presidente Grasso sottolinea: «Siamo soddisfatti perché molte delle modifiche proposte dalla nostra associazione in fase di consultazione sono state approvate e integrate nel nuovo testo.
In particolare ringraziamo tutti i consiglieri che hanno sottoscritto e votato l'ordine del giorno bipartisan che sensibilizza giunta e presidente, in fase di legge finanziaria 2012, alla soppressione della tassa di concessione regionale: lo riteniamo un grande risultato. Siamo convinti di ricevere analoga disponibilità da parte del presidente Burlando e dell’assessore regionale alle Finanze Rossetti».
La Liguria è tra le poche regioni dove ancora esiste tassa regionale di concessione sulle nuove imprese, che si può pagare solo con bollettino postale). Nel 2010, in Liguria, sono nate 3.846 nuove imprese. A conti fatti, dalle tasse sulle concessioni regionali, previste dalla Lr 27/1994, sono arrivate nelle casse della Regione poco più di 123 mila euro all'anno.
«L'importo dell'introito è esiguo e ha un basso impatto che ha sul bilancio regionale – spiega Giancarlo Grasso – questa tassa appesantisce solo gli oneri fiscali a carico delle imprese e costituisce un ostacolo all'opera di semplificazione in corso dato che è l'unico versamento che non può essere fatto per via telematica».