IL PUNTO DI MARIO MOLINARI - 27 maggio 2011, 12:47

Tirreno Power: ci risiamo con gli ultimatum. Caro Gosio, anche a Porto Tolle una cosa appare chiara: il carbone non porta più fortuna

il Sole 24 Ore ha pubblicato un "interessante" articolessa sull'argomento, che si apre così...

"Parte da Tirreno Power un ultimatum sul piano di potenziamento della centrale a carbone di Vado Ligure. Se entro l'estate non sarà concessa l'autorizzazione all'avvio dei lavori, gli 1,4 miliardi di investimenti previsti prenderanno altre strade. «Sono quattro anni – spiega Giovanni Gosio, ceo della società – che aspettiamo il via libera al piano: i nostri azionisti non sono disposti ad attendere oltre perché ritardare l'investimento su Vado Ligure significa ritardare lo sviluppo di Tirreno Power».

Caro Ing. Gosio - gli stakanovisti un po' bresciani non possono che godere di una certa simpatia - ma il troppo lavoro può creare delle crisi di identità e far pensare che la "propria" azienda e suoi azionisti siano il riferimento ultimo di tutto l'Universo Mondo.

Non è così Torni tra noi.

Dello sviluppo della "Sua" Tirreno al cittadino - che non sia dipendente "Suo" o del "Suo" indotto, non gliene frega assolutamente nulla. Nè tantomeno del fatto che i Suoi azionisti si complimentino o meno con Lei. Non conta niente nella vita civile di una comunità, capisce? Senza offesa, davvero.

Capisce che non è pensabile di tenere in pugno una Regione o una provincia con ultimatum di sorta con una storia e in una situazione di questo tipo.

Ingegnere, ci pensi: non siete la Fiat, l'Eni o la Telecom. Avevate in tutt'Italia 591 dipendenti nel 2009 scesi a 526 nel 2010.

Ingegnere... il gruppo Miroglio Spa nella vicina provincia di Cuneo, per menzionar un'azienda a caso, fattura meno di voi e ha 12.000 dipendenti in tutto il mondo. E non pretende di condizionare la vita economica sociale e sanitaria di un'intera provicia.

UN VOSTRO DIPENDENTE, (UNO) VI HA RESO NEL 2010 2,5 Milioni di Euro.

Due milioni e mezzo di euro cada dipendente. Le pare equo? Non le pare già molto?

Per ognuno dei vostri addetti cui date un lavoro, ci sbaglieremo, ma Voi fatturate 5 miliardi delle vecchie lire. Non vi basta, ingegnere? Occorre ancora carbone a che i suoi azionisti di riferimento le facciano un mezzo sorriso?

Non indugi, torni tra noi mortali. Che la vita per molti è breve da queste parti, più che altrove.

E non faccia musetto col Sole 24Ore dichiarando: «Sono passate quasi due settimane dall'apertura delle urne e dalla Regione non abbiamo ricevuto ancora alcun segnale per chiudere il cerchio sul nostro progetto che, dopo lo stop imposto dal consiglio di Stato all'impianto di Porto Tolle (si veda Il Sole 24 ore del 18 maggio), è rimasto l'unico nell'intero panorama nazionale».

La guerra finì anche in Giappone.

Il "Vostro cerchio" ingegnere, non è detto che coincida ancora con le speranze di sviluppo di questa Comunità. E'appunto il Vostro cerchio; non quello della collettività.

E' Suo, dei suoi capi, dei suoi azionisti e di chi le tirerà un po' le orecchie se quando venderete a GDF (Gas De France, non si preoccupi) incasserete un poco meno di uno sproposito non essendo riusciti nei Vostri censurabilissimi intenti di portare altro carbone nei corpi dei cittadini savonesi e non.

Non faccia leva sui vostri lavoratori - che state decurtando. Non è generoso nei loro confronti. E non ci crede più nessuno soprattutto, nonostante il pressing. E chi lo sostiene queste bad practices non fa bella figura, e neanche tanti iscritti.

Faccia una cosa Bella e Civile: un passo indietro.

 

Indìca una conferenza stampa non negli antri di Vado con un paio di banche ma aperta al Pubblico in Piazza, a Savona.

Annunci che finalmente smantellerete quel manufatto bianco e rosso tossico anche a vedersi. Poi fatelo davvero. E visto che guadagnate DUE MILIONI E MEZZO DI EURO A DIPENDENTE, manterrete l'occupazione, e saggiamente - come si confà ad un'azienda responsabile di quel che fa, accontentatevi.

Accontentatevi dei 760 MegaWatt a metano già installati, molto redditizi e decisamente più salubri, come lei sa. Altrove in Italia forse non Vi farebbero più costruire neppure quelli, data la sovrabbondanza di energia e di inquinamento prodotti nel nostro Paese. Certamente non qui, dove si produce 5 volte più energia di quanta se ne consumi.

I Suoi fornitori più fedeli avranno un sacco di lavoro per smantellare la parte archeologica della centrale prima, e bonificarla, poi. E magari la politica le verrà pure incontro.

Ma soprattutto i Cittadini le faranno un applauso. Ha mai ricevuto un applauso non dai suoi azionisti alle presentazioni, ma dalla gente ingegnere? Suona diverso. Le cambia la vita. Potrà esser ricordato come uno dei pochi illuminati a basso consumo.

E quando tornerà stanco nella sua Cremona potrà dire a tutti di aver capito, potrà alzare la testa, guardarsi negli occhi, sentire che in fondo sta sorridendo, e che soprattutto, è stato Giusto così.

Cordialmente.

 

Mario Molinari