“I balneari italiani ed una folta delegazione di concessionari liguri e savonesi si muovono oggi pomeriggio a Roma con un sit-in continuato finché il presidente del Consiglio non ascolterà la categoria e non farà chiarezza sul Decreto Legge di sviluppo (Art. 3) e su come intenderà salvaguardare la piccola impresa balneare. Contro ogni aspettativa e contro quanto è stato assicurato in molteplici incontri pre-elettorali, il Decreto Sviluppo, nella sua attuale formulazione, non solo non aiuta la nostra categoria, ma anzi ne aggrava ulteriormente la posizione. Il governo e soprattutto il ministro dell’Economia non possono non considerare l’impatto economico delle sue decisioni su un settore che conta più di 30 mila imprese prevalentemente familiari e più di un milione di lavoratori", spiegano gli organizzatori.
"Si vuole capire quale fondamento economico porta il governo a penalizzare e ad estromettere dal circuito produttivo così tante famiglie per sostituirle con poche società di investimento, magari straniere, magari malavitose che porteranno giocoforza ad una rapida cementificazione delle spiagge. I balneari italiani si impegnano in attività di conservazione dell’arenile, lo dimostrano le numerose opere a difesa dello stesso e molti stabilimenti balneari mantengono la stessa struttura da decenni, utilizzando strutture di legno che d’inverno vengono puntualmente rimosse. Cosa succederà nel 2015, quando grosse multinazionali parteciperanno alle aste? Sappiamo che il potere economico è anche quello politico e sicuramente saranno permessi lavori di cementificazione finora non solo non attuabili, ma neanche lontanamente voluti dai gestori”, hanno aggnto i concessionari degli stabilimenti balneari.