Seconda assemblea pubblica per discutere la riconversione delle ex Colonie Bergamasche di Celle Ligure svolta nel Centro associativo Mezzalunga. Alla presenza di circa 150 cittadini, si sono affrontate le ragioni economiche e finanziarie che hanno indotto “Punta dell’Olmo S.p.A” ad acquisire l’area e a proporre al comune e alla cittadinanza un intervento di riqualificazione territoriale di grande importanza.
Nella discussione, coordinata dal docente universitario Massimo Morisi e Irene Lorieri per la Commissione di garanzia, sono emersi i seguenti dati di fatto: “Punta dell’Olmo S.p.A.” ha compiuto un investimento per l’acquisizione dell’area pari a circa 28-29 milioni di euro. L’investimento complessivo per la realizzazione delle opere ammonterebbe a circa 90 milioni di euro. In origine l’intento dell’investitore era quello di realizzare edilizia residenziale libera, più una quota pari al 20% di edilizia sociale (in base alla legge ligure n. 38). Il Comune ha accettato di “aprire il fascicolo” cioè di prendere in considerazione (riservandosi ogni decisione in merito) l’intervento a cinque condizioni: un dibattito pubblico che precedesse ogni deliberazione comunale; la realizzazione di una quota significativa di edilizia convenzionata esclusivamente per cittadini cellesi in condizioni di disagio economico e comunque non in grado di accedere alla prima casa ai prezzi di mercato; la progettazione di un “centro congressi” con caratteristiche e dimensioni tali da costituire un volano innovativo per l’economia locale; la riqualificazione dell’area verde e boschiva in cui sono inserite le Colonie come grande parco pubblico a disposizione della comunità, sia dei residenti che dei villeggianti, comprensiva delle opportune rinaturalizzazioni, la riqualificazione delle ex Colonie dovrà avvenire senza ulteriore consumo di suolo.
“La discussione si è svolta in costante contraddittorio tra investitori, cittadini e amministrazione. Ne è risultato, senza la possibilità di realizzare case in edilizia libera e in numero capace di finanziare l’investimento stesso, l’investitore non è interessato a mettere in opera il progetto, dunque né centro congressi, né parco, né edilizia convenzionata. I vantaggi per la collettività sono legati alla possibilità per l’investitore di coprirne gli oneri mediante l’offerta sul mercato di nuova edilizia libera pur all’interno di una riqualificazione delle ex Colonie che non preveda nuovo consumo di suolo- spiega Massimo Morisi, docente dell’Università Firenze che presiede la Commissione di garanzia per il dibattito pubblico - . Il Comune intende, anche mediante i risultati del dibattito pubblico, indurre l’investitore a orientare la propria offerta in funzione delle aspettative di maggior interesse pubblico. Il Centro congressi è un’opportunità di rilancio dell’economia locale in una prospettiva regionale a condizione che l’imprenditoria turistico-alberghiera e della ristorazione oltre che dei servizi compia un salto di qualità dalla “rendita di posizione” al “reddito di impresa”: insomma idee nuove e coraggio nell’investire da parte degli operatori locali, altrimenti lo stesso Centro congressi diventa un’operazione sterile. Il dibattito pubblico proseguirà nell’analisi e nel contraddittorio tra le diverse opzioni possibili (da quella “zero” a quella considerabile ottimale per la collettività) il prossimo 23 maggio alle ore 21 presso il Centro Associativo Mezzalunga”.
Nel frattempo è attivo e utilizzabile il sito www.scegliecelle.it