Marco Melgrati, Consigliere Regionale del Popolo della Libertà, candidato consigliere comunale nella lista Popolo della Libertà - Lega Nord a sostegno di Luca Villani Sindaco, replica a Roberto Avogadro, candidato Sindaco della lista "A come Alassio": Avogadro ormai ha la bava alla bocca. Sente la sconfitta vicina, non mi tocca minimamente.
"Ma quali 20 avvisi di garanzia: a me ne risultavano 18, ma se Avogadro, nelle sue frequentazioni comuniste vicine alla Procura ne conosce degli altri, me lo faccia sapere. E poi lo “smemorato di Montalcino”, nella Sua assenza prolungata da Alassio, forse non si è informato e non ha letto delle ripetute assoluzioni su tutti i giornali, due negli ultimi due mesi. L’unica cosa che rimane in piedi è una “assurda” condanna in primo grado per un reato (residence San Rocco) che non ho commesso…ma riassumiamo il fatto: sono stato condannato, è vero, in primo grado, per Concorso in Lottizzazione Abusiva, non come Sindaco ma come architetto.
Certo che la commistione non la può invocare chi è disoccupato, e ha fallito (nel senso di non aver avuto successo) come albergatore in Toscana. Ho già dato mandato al mio avvocato di fare appello alla sentenza di primo grado.
Nel dettaglio, ero il direttore dei lavori di opere interne di un Residence Alberghiero di n. 48 alloggi. Intorno ai primi giorni del dicembre 2003 il mio cliente mi comunica di voler aderire ad una legge dello Stato, il CONDONO EDILIZIO, per chiedere il cambio di destinazione d’uso dell’immobile, senza opere, da Residence Alberghiero a Alloggi di civile abitazione.
Dopo aver espresso la mia contrarietà (prosegue Melgrati) ho comunicato al cliente che il giorno dopo avrei rassegnato le dimissioni da direttore dei lavori e comunicato al Comune che il mio cliente intendeva autodenunciarsi con il Condono Edilizio, venendo meno il rapporto di fiducia tra cliente e professionista. Questo è quello che prevede la legge, in caso di irregolarità edilizie (peraltro ideologiche e non formali nel caso).
Per me il caso era chiuso.
Invece sono stato prima rinviato a giudizio e poi condannato, in primo grado, come Direttore dei Lavori e quindi Professionista, e non già come Sindaco, per un reato che non ho commesso, e dimostrerò in appello la mia estraneità ai fatti e la insussistenza del reato.
Peraltro, già in sede di sentenza di primo grado, non avevo invocato la prescrizione (5 anni), che era già scattata (dic. 2003-dic. 2008, sentenza a dicembre 2009), e neppure l’indulto, proprio perché mi aspettavo una assoluzione con formula piena, che esigo e pretendo.
L’altra e ultima cosa che ho in piedi è l’ipotesi di rinvio a giudizio per abuso d’ufficio e per concorso morale in abuso edilizio per il Grand Hotel.
Scusatemi, ma non me ne preoccupo più di tanto: sono sicuro in cuor mio di avere fatto tutto per il bene della città, nel rispetto delle regole e delle leggi, e sono sereno, che ancora una volta, se Dio mi assiste, la verità verrà a galla, e sarò prosciolto ancora una volta.
Comunque, se per aprire il Grand Hotel, che oggi da qualcuno, pur di far terrorismo elettorale, viene messo in discussione, ho dovuto forzare un poco la mano, ma non è così, ne sono fiero e rifarei domani tutto quello che ho fatto. Certo che io non ho l’immunità parlamentare, che ha salvato due volte l’ex senatore da procedimenti penali…ma lo smemorato non può (o non vuole) ricordare... sennò che smemorato sarebbe?
Da ultimo voglio ricordare al signor Avogadro che l’anno scorso, di questi tempi, 1851 cittadini di Alassio hanno scritto il mio cognome su una scheda elettorale per le Elezioni Regionali, pari al 31,83% di tutti i voti espressi. Qualche cosa vorrà dire."
Marco MelgratiConsigliere Regionale PDL