Politica - 27 aprile 2011, 07:14

Caviglione (IdV): Grillini e Italia dei Valori vogliono al 99% le stesse cose, ma si fanno la guerra. Perchè?

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"Dispiace che si instauri una guerra tra "poveri", tutta a vantaggio di Berlusconi, tuttavia trovo che Grillo, le cui istanze sono sacrosante e coincidenti al 99% con quelle di Di Pietro (vedi questioni della giustizia, dell'ambiente, del rifiuto dei conflitti armati), si illuda di poter scardinare questo corrotto, deleterio e ingessato sistema politico dall'esterno, con l'anti-politica, appunto, che rimane fine a se stessa; forse anche Di Pietro si illuderà a sua volta di riuscire a scardinarlo dall'interno, ma, a mio parere, se c'è una possibilità di cambiare le cose, questa è data dal cercare di farlo proprio dall'interno, sempre che non si voglia evocare una "rivoluzione cruenta" o "un colpo di stato" come forse auspica proprio Grillo.

Così io la vedo, e non certo perchè sono un consigliere provinciale dell'IDV, a cui sono iscritto da 3 anni, e alla quale ci terrei a essere iscritto ancora per tanto tempo, nonostante le difficoltà e i contrasti che sto vivendo a livello locale.

Mi rammarica molto vedere che non solo grillini e Idv non siano confluiti in un'unica forza, ma che si facciano addirirttura la guerra; allora si che correremo davvero il rischio di morire tutti berlusconiani!

Allora si che, a livello locale e nazionale, rischieremo davvero, anche e soprattutto i nostri figli e nipoti, di morire sempre più per cause di inquinamento ambientale, ieri, oggi e domani rappresentate dal carbone e dal petrolio, domani anche dal nucleare; a proposito dell'abolizione di quest'ultimo, oltre che di quella dell'acqua privatizzata, mi pare che solo l'Idv e Grillo si stiano veramente spendendo da più di un anno a questa parte, oltre, naturalmente, il comitato per l'acqua pubblica.

La loro battaglia per i diritti dei cittadini, compresi quelli dell'ambiente e della salute, col diritto all'acqua pubblica che simbolicamente può rappresentare tutti quanti i diritti di ogni individuo, dovrebbe essere veramente unitaria, e non isolata o addirittura reciprocamente competitiva; bisogna assolutamente evitare una guerra, appunto, tra "poveri", col conseguente risultato di perpetuare, se non peggiorare, il danno alla comunità, a vantaggio solo degli interessi e dei profitti delle grandi lobbies industriali e dei gruppi politico-affaristici ad esse collegati.

E non scordiamoci, infine, che proprio dal risultato del referendum sul legittimo impedimento può iniziare, oppure morire definitivamente, la possibilità che si realizzi il nostro secondo 25 aprile, ovvero la liberazione dalla sopraffazione berlusconiana, la quale costituirebbe solo il primo passo, il primo tassello per anelare davvero a un futuro migliore, sotto tutti i punti di vista.

Com. Marco Caviglione (IdV)