Gian genta è il candidato sindaco di Futuro e Libertà per Savona. Lo rende noto il FLI : “Un uomo qualunque per dire no al gruppo di potere che governa (male) da 25 anni”. A Savona previsto l’arrivo di Gianfranco Fini
E’ stata presentata questa mattina presso la sede savonese di Futuro e Libertà di via Venezia, la candidatura a sindaco di Gian Genta. 67 anni, savonese, Genta sarà il candidato della lista Futuristi per Savona, che farà riferimento al partito di Gianfranco Fini. A presentare la candidatura, che rappresenta l’unica sorpresa per una città definita “politicamente ingessata”, è stato Enrico Nan, coordinatore regionale di Fli. Presenti anche Filippo Marino, coordinatore per la provincia di Savona, e Giuseppe Lepore, coordinatore cittadino. «Genta rappresenta l’univa vera novità e una scelta fondamentale per il nostro partito, l’unico che ha il coraggio di presentarsi con il simbolo – dice Nan – Genta è una persona cristallina, molto conosciuta in città e di grande esperienza. E’, come abbiamo voluto ricordare nel manifesto elettorale, l’uomo qualunque. Cercherà di rispondere alle esigenze della gente con un programma puntato sui problemi di Savona». La lista sarà pronta per lunedì prossimo: «Ma non ci saranno politici uscenti. Non vogliamo persone a caccia di poltrone; quelle le lasciamo agli altri » - aggiunge Nan, che conferma anche un impegno diretto da parte del partito: «A Savona arriverà in campagna elettorale l’onorevole Roberto Menia, coordinatore nazionale di Fli. Ma è certa anche la presenza del presidente della Camera, l’onorevole Gianfranco Fini, che arriverà nella prima settimana di maggio».
Filippo Marino e Giuseppe Lepore hanno spiegato l’obiettivo politico di questa candidatura e della scelta del Fli di correre in solitudine: «Federico Berruti e Paolo Marson, i due candidati di sinistra e Pdl, sono le due facce di una stessa medaglia, che ha mal governato Savona negli ultimi 25 anni. Noi vogliamo essere alternativi a questo blocco di potere che tiene la città come ingessata. Vogliamo che si risolvano i problemi delle persone, discutere di Tirreno Power, della devastazione di via Scotto, della vergogna di affitto poli e della crisi di molti comparti come la pesca e il commercio. Vogliamo che si facciano gli asili nido e siano per tutti e pretendiamo che in piazza Sisto, cuore della città, non sia terreno di spacciatori». Come è sua abitudine, genta è stato un fiume in piena: «Stiamo creando un grande gruppo e io, come ho già fatto nella mia storia politica, mi sento la testa d’ariete per scardinare una situazione poluitica che sta facendo precipitare Savona nelle classifiche del benessere. La sinistra e il Pdl con la Lega hanno fallito e in questa campagna elettorale sono solo preoccupati a mantenere poltrone e seggiole. Noi siamo persone che si mettono in gioco e credono in un modo di far politica nuovo»
Gian Genta 67 anni è nato Savona, dove risiede.
Autodidatta, si definisce un pooeta. E’ un artista che ha convissuto negli anni 60-70 i migliori momenti culturali della Albissola di Lam, Fontana, Jorn, Sassu, Rossello, Fabbri, Salino, Siri, Sabatelli, Bonelli, e di tanti altri. Come ceramista fondamentale è stata la sperimentazione iniziata presso la bottega di Turi d’Albisola, per approdare in seguito nell’atelier di Sandro Soravia. Oggi la sua produzione è presso l'atelier di Paolo .
Il Genta politico
Iscritto all'Unione Industriali di Savona è eletto Vice Presidente. Impegnato politicamente fin da giovane nel Partito Liberale Italiano, è segretario cittadino nel 1987. Nel 1988 sono eletto tra i delegati nazionali del partito appoggiando la corrente minoritaria degli On. Alfredo Biondi e On. Raffaele Costa. Nel settembre del 1989, insieme al Consigliere Giacomo Accame di Pietra Ligure ed al Segretario della Lega Nord Liguria Bruno Ravera fonda l'UNION LIGURE divenendo nel contempo vice Segretario Regionale e Segretario Provinciale della Lega Nord Union Ligure. Nell'elezioni Amministrative del 1990 ottiene un successo che va oltre ogni previsione e forte di 5500 preferenze conquisto ben tre seggi contemporaneamente. uno come Consigliere Comunale, uno come Consigliere Provinciale ed uno come Consigliere Regionale. Entra a far parte del Consiglio Direttivo Federale della Lega Nord. Siede tra i banchi del Consiglio Comunale di Savona dal 1990 al 1991; in Consiglio Provinciale dal 1990 al 1993. Nel 1993 lascia lo scudo lombardo per il manifesto taglio razzista e semitico, per le dichiarazioni sulle tre Italie, per vilipendio alla Bandiera Italiana, per il finanziamento occulto alla Lega e tangenti Enimont. Nel marzo del 1993 pubblica il libro denuncia sugli sperperi e gli sprechi della Giunta Regionale “Anche i Liguri nel loro piccolo s'incazzano" distribuito in tutte le edicole della Liguria ed andato ad esaurimento nonostante l'elevata tiratura di copie. Una delle ultime sfide è la corsa al Comune di Genova nell'ottobre del 1993 con il proprio movimento autonomista. Il risultato oltre 5000 voti per un federalista anti-secessione.
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