A seguito delle criticità emerse ieri relative alla presenza del deposito mezzi Tpl a Finale Ligure, l’azienda ha incontrato questa mattina il sindaco Flaminio Richeri e i cittadini finalesi al fine di approfondire le difficoltà segnalate ed arrivare ad una soluzione efficace e in tempi rapidi.
Per quanto riguarda il breve periodo, Tpl Linea si è impegnata a: rimettere in funzione e utilizzare continuativamente il sistema ad aria compressa con la funzione di ridurre al minimo i tempi di avviamento degli autobus; ripristinare le opere strutturali evidenziate, tenere conto di dare istruzioni specifiche ai conducenti di limitare al minimo l’accensione dei mezzi il mattino, e soprattutto di sera, spegnere subito i motori dei mezzi destinati al lavaggio.
In relazione, invece, all’ipotesi di spostamento della sede attuale del deposito nelle nuove aree indicate dal sindaco, precisato che i tempi sarebbero comunque superiori l’anno, l’azienda è assolutamente disponibile a verificare la fattibilità e l’idoneità di tali spazi e, in caso di riscontri positivi, a pianificare il trasferimento. Infine, come ultima soluzione se nessuna delle precedenti dovesse avere esito favorevole, Tpl comincerà immediatamente a valutare e progettare la chiusura definitiva del deposito di Finale con il conseguente trasferimento dei mezzi in quello di Cisano.
“I problemi evidenziati oggi sono del tutto comprensibili – ha detto il presidente, Maurizio Maricone (nella foto) - , anche se l’azienda aveva già iniziato ad apporre correttivi e miglioramenti ad una struttura che occupa da oltre venti anni la stessa posizione. Ci siamo resi disponibili ad accelerare i tempi degli interventi manutentivi e a valutare se esiste la possibilità di trasferire il deposito su altre aree, così come indicatoci dal sindaco di Finale. Nell’ipotesi che nessuna di queste azioni risulti risolutiva o completamente efficace, cominceremo a verificare la possibilità di modificare i turni dei nostri autisti nella direzione di una definitiva chiusura del deposito di Finale e del trasferimento dello stesso presso quello di Cisano”.