Attualità - 30 marzo 2011, 18:21

Fôra di ball: Il Governo verso la linea Bossi? In questo caso la Liguria dovrebbe attrezzarsi con un nuovo CIE

Intanto 24 comuni liguri tra cui Savona, hanno dato disponibilità all'accoglienza

Umberto Bossi, che come è noto ha i numeri e il potere per ricattare Berlusconi come e quando vuole, ha lanciato il suo aut aut: o si cacciano i migranti dall’Italia (“fôra dai ball” è stata l’elegante metafora che ha utilizzato), o si rischia la crisi di governo.

Berlusconi, a sua volta profondamente interessato ai problemi sociali, ha risposto: “E se poi si rovescia una barca e muoiono tutti? Darebbero la colpa a noi!”.
Un po’ come la Prestigiacomo sul nucleare, insomma:  l’unico vero problema sono le elezioni, occhio a non fare passi falsi e a non perdere consensi.
 Delle radiazioni potenzialmente letali non importa niente a nessuno: così come della vita di migliaia di persone disperate.
Sta di fatto che la Liguria, come le altre Regioni, ora non sa come prepararsi, e a che cosa. Arriveranno profughi da accogliere o “clandestini” (come li vedono Bossi  e La Russa) da identificare e poi respingere?
Si stenta anche a scriverla, questa parola: respingere. Ci si chiede come si possa anche solo pensare di utilizzare questo verbo nei confronti di persone che chiedono aiuto.

Che ci riescano i francesi, governati dall’estrema destra (forse ancora per poco, a giudicare dagli ultimi sondaggi e dai recentissimi risultati elettorali), è purtroppo normale: e infatti stanno rimandando da questa parte della frontiera tutti i migranti che tentano di passare da Ventimiglia. Però, tutto sommato, loro li rispediscono a NOI. Non li ributtano in mare, li rimandano in Italia perché è da qui che provengono.

Invece il nostro Paese -  quello guidato dal Partito dell’Amore,  non dimentichiamolo - vuole proprio ributtarli in Africa. Ovvero, in mare.
Ma torniamo in Liguria. Ieri riunione in Regione, attraverso Upi e ANCI, per tutte le provincie e i comuni con più di 10.000 abitanti. 24 comuni liguri hanno manifestato la propria disponibilità all’accoglienza: da ponente  a levante, si tratta di Ventimiglia, Bordighera, Sanremo, Taggia, Imperia, Alassio, Albenga, Loano, Finale, Cairo Montenotte, Savona, Albisola Superiore, Arenzano, Genova, Recco, Santa Margherita Ligure, Rapallo, Chiavari, Lavagna, Sestri Levante, La Spezia, Lerici e Sarzana. Varazze è stata sollevata dall'incombenza-profughi perché si trova ancora in stato di calamità dopo l'alluvione.
Nonostante la disponibilità dichiarata, sono ancora molti i punti da chiarire che potrebbero finire per rappresentare paletti insormontabili: c’è chi vuole garanzie economiche dal Governo, chi pone limiti precisi al numero di persone che è disposto ad accogliere. E tutti, ovviamente, vogliono conoscere meglio i dettagli di un piano che si sta costruendo dal nulla, senza precisi criteri, proprio quando l’emergenza è già in atto (o come tale si vorrebbe far recepire): ennesimo segnale del fatto che il Governo, in tutt’altre faccende affaccendato, non abbia pensato per tempo a come affrontare un problema quando  si sapeva benissimo che si sarebbe presentato.
Ora, comunque, il vero nodo da sciogliere è questo: ci si deve preparare ad accogliere o ad “identificare e respingere” queste persone? Nel secondo caso, più che a strutture in grado di ospitare i migranti, si dovrebbe pensare ad organizzare uno o più CEI ("centri di identificazione ed espulsione", uno dei quali potrebbe trovare posto a Cairo Montenotte.

La risposta è legata ai rapporti di potere tra Berlusconi e Bossi e potrebbe avere una pesante influenza su tutto il Governo nazionale.

v.r.