Umberto Bossi, che come è noto ha i numeri e il potere per ricattare Berlusconi come e quando vuole, ha lanciato il suo aut aut: o si cacciano i migranti dall’Italia (“fôra dai ball” è stata l’elegante metafora che ha utilizzato), o si rischia la crisi di governo.
Berlusconi, a sua volta profondamente interessato ai problemi sociali, ha risposto: “E se poi si rovescia una barca e muoiono tutti? Darebbero la colpa a noi!”.
Un po’ come la Prestigiacomo sul nucleare, insomma: l’unico vero problema sono le elezioni, occhio a non fare passi falsi e a non perdere consensi.
Delle radiazioni potenzialmente letali non importa niente a nessuno: così come della vita di migliaia di persone disperate.
Sta di fatto che la Liguria, come le altre Regioni, ora non sa come prepararsi, e a che cosa. Arriveranno profughi da accogliere o “clandestini” (come li vedono Bossi e La Russa) da identificare e poi respingere?
Si stenta anche a scriverla, questa parola: respingere. Ci si chiede come si possa anche solo pensare di utilizzare questo verbo nei confronti di persone che chiedono aiuto.
Che ci riescano i francesi, governati dall’estrema destra (forse ancora per poco, a giudicare dagli ultimi sondaggi e dai recentissimi risultati elettorali), è purtroppo normale: e infatti stanno rimandando da questa parte della frontiera tutti i migranti che tentano di passare da Ventimiglia. Però, tutto sommato, loro li rispediscono a NOI. Non li ributtano in mare, li rimandano in Italia perché è da qui che provengono.
Invece il nostro Paese - quello guidato dal Partito dell’Amore, non dimentichiamolo - vuole proprio ributtarli in Africa. Ovvero, in mare.
Ma torniamo in Liguria. Ieri riunione in Regione, attraverso Upi e ANCI, per tutte le provincie e i comuni con più di 10.000 abitanti. 24 comuni liguri hanno manifestato la propria disponibilità all’accoglienza: da ponente a levante, si tratta di Ventimiglia, Bordighera, Sanremo, Taggia, Imperia, Alassio, Albenga, Loano, Finale, Cairo Montenotte, Savona, Albisola Superiore, Arenzano, Genova, Recco, Santa Margherita Ligure, Rapallo, Chiavari, Lavagna, Sestri Levante, La Spezia, Lerici e Sarzana. Varazze è stata sollevata dall'incombenza-profughi perché si trova ancora in stato di calamità dopo l'alluvione.
Nonostante la disponibilità dichiarata, sono ancora molti i punti da chiarire che potrebbero finire per rappresentare paletti insormontabili: c’è chi vuole garanzie economiche dal Governo, chi pone limiti precisi al numero di persone che è disposto ad accogliere. E tutti, ovviamente, vogliono conoscere meglio i dettagli di un piano che si sta costruendo dal nulla, senza precisi criteri, proprio quando l’emergenza è già in atto (o come tale si vorrebbe far recepire): ennesimo segnale del fatto che il Governo, in tutt’altre faccende affaccendato, non abbia pensato per tempo a come affrontare un problema quando si sapeva benissimo che si sarebbe presentato.
Ora, comunque, il vero nodo da sciogliere è questo: ci si deve preparare ad accogliere o ad “identificare e respingere” queste persone? Nel secondo caso, più che a strutture in grado di ospitare i migranti, si dovrebbe pensare ad organizzare uno o più CEI ("centri di identificazione ed espulsione", uno dei quali potrebbe trovare posto a Cairo Montenotte.
La risposta è legata ai rapporti di potere tra Berlusconi e Bossi e potrebbe avere una pesante influenza su tutto il Governo nazionale.