Un piccolo tratto di spiaggia comunale, libera o a prezzi contenuti, in ogni
comune della provincia, accessibile agli animali domestici: è il progetto
presentato dalla Protezione Animali savonese ai 16 Comuni costieri che ancora
non ce l’hanno.
L’abbandono di cani e gatti, prima delle vacanze estive, è certamente segno di
inciviltà ma è favorito dall’assenza di servizi ed ospitalità nei luoghi di
villeggiatura, malgrado le bandiere blu o le certificazioni ambientali di cui
ormai si fregiano molti comuni rivieraschi. La realtà è infatti pesante per
cane e padrone, con una selva di divieti di accesso in molte zone cittadine ed
esercizi commerciali mantenuti da quasi tutte le Amministrazioni e malgrado non esistano nella vicina e simile Costa Azzurra.
La proposta, elaborata dai Volontari ENPA, prevede almeno 10-15 metri di
litorale, con distributore di palette e contenitore per la raccolta delle
deiezioni, espositore per l’affissione del regolamento della spiaggia e
rubinetto per l’acqua.
Le spiagge andrebbero ad aggiungersi alle altre sei esistenti in provincia
(dieci in tutto in Liguria), aperte con la consulenza e grazie all’attività
svolta dall’ENPA di Savona, che è riuscita negli anni 90 ad ottenere l’
autorizzazione generale ad attrezzare – sulla base di propri progetti - 400
spiagge per cani in tutta Italia. Solo tre sono quelle comunali, a Ceriale,
Finale Ligure e Pietra Ligure, dove in quest’ultimo Comune l’Amministrazione,
dimostrando sensibilità e lungimiranza, ne sta aprendo una seconda. Ma delle
tre private soltanto una, i Capo Mele di Laigueglia, ha prezzi accessibili a
tutte le tasche; per l‘alto numero di cani, particolarmente necessaria è per
Savona, dove l’ENPA spera che l’assessore Costantino riesca a inserirla nel
piano delle spiagge libere.