Politica - 13 marzo 2011, 15:30

Marco Ravera e Franco Zunino rispondono sulle manifestazioni di ieri a Savona


Organizzare due manifestazioni nella stessa giornata potrebbe sembrare controproducente, ma non è andata così sabato 12 marzo, quando chi manifestava a favore della Costituzione in piazza Sisto IV ha finito per “fondersi” idealmente (e non solo) con chi protestava, in piazza Mameli, contro la presenza di forze neofasciste a Savona.

Ieri infatti si teneva anche un convegno della nuova alleanza tra Forza Nuova e Nuova Destra Savonese, forze politiche che, pur dichiarando di avere “il diritto costituzionale di manifestare pacificamente e in un locale privato”, che nessuno nega loro (anzi, è un diritto che devono all’amnistia firmata dal comunista Togliatti ndr) non possono neppure negare di fare proprie molte delle ideologie filofasciste.


Poiché Savona, città Medaglia d’Oro per la Resistenza, fatica ad accettare supinamente la presenza reiterata di queste ideologie sul territorio, i Giovani Comunisti hanno pensato di affiancare alla manifestazione pro-Costituzione un presidio antifascista che si è svolto in modo assolutamente civile e non violento, bloccando per protesta – ma solo per un breve periodo – il traffico di via Paleocapa, ma permettendo anche la circolazione degli autobus per non disturbare il servizio pubblico.


“Purtroppo la forte pioggia ha limitato parecchio la possibilità di riuscita di entrambe le manifestazioni – si rammarica Marco Ravera, segretario di Rifondazione Comunista – ma la risposta è stata ugualmente forte, maggiore di quanto ci si aspettasse con queste condizioni atmosferiche. Ha partecipato Savona, con almeno l’80% degli intervenuti, e al presidio sono venuti anche ragazzi da altre zone della Liguria, dagli anarchici ai “famigerati” no global. La “pericolosità” di questi manifestanti è perfettamente rappresentata dal fatto che uno di loro avesse il suo bambino, proprio piccolissimo, appeso al collo nel marsupio! 
La cosa che mi ha fatto più piacere, comunque, è stato proprio che il flusso dei manifestanti si spostasse da piazza Sisto a Piazza Mameli, a dimostrazione del fatto che entrambi i temi erano molto sentiti dai savonesi. Io stesso ho fatto avanti e indietro tra le due piazze perché ci tenevo ad “esserci” sia in difesa della Costituzione, sia per manifestare contrarietà al neofascismo”.



“Anch’io ho partecipato ad entrambe le piazze – aggiunge Franco Zunino, ex assessore regionale sempre impegnato sui temi ambientali, oltre che su quelli sociali – e posso confermare che il tema dell’ antifascismo è molto sentito, anche se tengo a ricordare che non lo si dovrebbe identificare solo nelle sua manifestazioni più eclatanti, come quelle rappresentate dai partiti che ieri si sono riuniti a Savona. Quei partiti recuperano quasi integralmente la memoria fascista, anche se continuano a presentarsi come “forze sociali” pacifiche e cercano addirittura di ribaltare la realtà parlando di noi come di “una minoranza di violenti e facinorosi”  (!), come emerge dal loro comunicato di oggi: ma anche forze apparentemente più moderate, che raccolgono ampi consensi – parlo per esempio della Lega –  mostrano elementi tipicamente fascisti, come la xenofobia, che fanno ancora più paura proprio perché non vengono più riconosciuti come tali. Per questo credo che i Giovani  Comunisti abbiano fatto molto bene a ricordare i valori della Resistenza, che in fondo si possono quasi sovrapporre a quelli della stessa Costituzione”.

“Mi ha fatto particolarmente piacere la risposta della gente comune - riprende Marco Ravera - e cito due piccoli aneddoti: quello di una compagna di Alassio che era venuta per la manifestazione di piazza Sisto, ma poi si è fermata con noi in piazza Mameli, e quello di un semplice passante che, arrivato nel momento in cui avevamo bloccato via Paleocapa, non sapendo cosa stesse succedendo mi ha chiesto, in tono molto seccato: “Cos’è tutto ‘sto casino?” Allora gli ho spiegato che a Savona oggi c’era una riunione di forze neofasciste, e che noi stavamo protestando pacificamente contro la loro presenza sul territorio. Al che il signore cambia completamente tono di voce, e mi dice: “Davvero? Allora mi fermo anch’io con voi.”

Piccoli episodi che ridanno un po’ di speranza a una Savona che a volte sembra ormai rassegnata a dover perdere la sua identità storica e politica: ma che poi, quando viene chiamata a rispondere sui temi fondamentali della democrazia, si mostra ancora pronta a “combattere”:  sempre intendendo questo termine come battaglia civile, non violenta, ma ferma”.



“La manifestazione è stata bella proprio perché evidentemente sentita – conclude Zunino – E uno dei momenti che hanno fatto battere davvero il cuore dei savonesi è stata la deposizione di una corona di fiori, da parte dei Giovani Comunisti, ai piedi del Monumento ai Caduti. Il fatto che questo omaggio sia partito dai giovani, anche se appoggiato ed applaudito anche da persone di età più matura, come la rappresentanza dell’ANPI, è un forte segnale di speranza per il futuro”.



v.r.