Avere accesso alla rete è necessario se vogliamo dare attraverso di essa nuovi servizi ai cittadini. Internet ormai non può essere considerato solo come un servizio “accessorio”, ma come un elemento necessario per facilitare il reinserimento o la ricerca lavorativa, ricevere richieste e proposte direttamente dalle persone che vivono la città per trovare soluzioni ai problemi sentendo la voce di tutti in modo rapido e senza tanta burocrazia di mezzo, è anche questa la bellezza di internet. Fino a qualche mese fa non esisteva la possibilità di avere nelle nostre città una rete WiFi pubblica che non richiedesse una schedatura con la presentazione di un documento d’identità che doveva essere anche fotocopiato. Dal primo gennaio di quest’anno però le cose sono cambiate e anche gli italiani potranno godere del WiFi libero. Tutti noi siamo a conoscenza delle reali potenzialità del nostro iPhone che però vengono sfruttate al massimo solo quando si ha a disposizione una connessione e ora questo sarà possibile anche a Savona infatti è stato dato via libera al progetto “Free wi-fi”grazie ad un progetto proposto dalla consulta provinciale degli studenti di Savona. Si tratta del primo caso in Italia di accesso illimitato su internet wi-fi in uno spazio aperto. Finora il collegamento era possibile solo in luoghi chiusi o circoscritti, come biblioteche, bar o centri commerciali, oppure in spazi aperti con limiti temporali.
La Consulta è nata da quando sono nate le province, formata da due rappresentanti per ogni istituto superiore o istituto o paritario ha il compito di favorire progetti e iniziative extra scolastiche che uniscono e favoriscono le relazioni dei ragazzi al di fuori della scuola e il wifi libero nasce proprio con l’intento di favorire le occasioni di aggregazione.
Michele Laurelli, presidente della Consulta provinciale degli studenti di Savona ha spiegato i passaggi che hanno portato alle realizzazione della proposta “L’idea del WiFi libero è partita da noi che abbiamo presentato il progetto a gennaio e grazie alla collaborazione del Comune che ha dato il via libera all’installazione nella sua struttura di una picola antenna per poter far partire il servizio. Questo è stato reso possibile anche grazie all’abrogazione del decreto Pisano che dal primo gennaio ha permesso l’accesso senza registrazione tramite la fornitura di documenti. Si potrà quindi accedere a internet nel raggio di tutta piazza Sisto IV ed entro questo mese il servizio sarà finalmente operativo. Le istruzioni da seguire per poter accedere al servizio sono semplici, al primo accesso occorre registrarsi con nome e cognome e dopo si potrà navigare liberamente".
Quali saranno i costi, a carico della Consulta? Michele Laurelli ci ha spiegato nel dettaglio da dove arrivano i fondi "Per l’impianto, realizzato dalla Telecom, e il monitoraggio iniziale saranno spesi tremila euro. Cifra alla quale ogni mese vanno aggiunti circa 150 euro che comprendono l’abbonamento e le spese del server che garantirà la sicurezza della navigazione. L'iniziativa sarà finanziata con parte dei fondi, che riceviamo dal ministero della Pubblica istruzione e dalla Regione, risparmiati l’anno scorso e in parte con quelli di quest’anno. Il nostro progetto non si ferma qui infatti vorremmo estendere l’accesso a internet senza fili ad altre piazze della provincia".