Eventi - 08 marzo 2011, 13:07

Calice Ligure: sabato 12 marzo si inaugura la mostra "La quota rosa"

Questa rassegna comprende artiste diverse per generazione, nazionalità e formazione culturale, già affermate o estremamente promettenti, ma tutte di alto profilo, forte identità, linguaggio appassionato e suggestivo, a restituirci vive emozioni nel raccontare il passato prossimo come il presente con intelligenza e grande sensibilità.

Non un gruppo di signore annoiate che operano in angolini ricavati da "salotti buoni", ma artiste che dimostrano che questo come altri stereotipi, in primis quello della riduzione della femminilità ad "oggetto del desiderio", deve smettere di esistere. Donne vere accomunate, tramite la libera espressione, dall’affermare la propria indipendenza intellettuale da punti di vista spesso inediti per singolarità.

Perchè questo titolo?

Quota rosa, quota rosa...suona bene, non sapevo cosa fosse ma, richiamando qualcosa di femminile, mi sembrava sottolineare uno status legittimo. Mi piaceva, provengo da un paese che, liberatosi da un regime comunista, stenta a farlo da un altrettanto soffocante rinato maschilismo. Poi mi informo: quota rosa come forzata porzione dedicata alle lavoratrici o alle candidate nelle liste elettorali...allora mi appare ridicola, o meglio offensiva, ghettizzazione della donna in uno spazio-riserva indiana. E in campo artistico? Nel disquisire sugli albori della pittura si cita Kora, figlia di un vasaio che tracciò su una parete, seguendone l'ombra, il profilo del suo innamorato che andava in guerra, per ricordarlo durante l'assenza...non corrisponde agli obiettivi che Joseph Kosuth, millenni dopo, espresse a fondamento dell'arte concettuale, non più solamente fondata sul mero piacere estetico ma anche sul pensiero? Eppure ancora oggi l'idea comune, sostenuta da buona parte della critica (naturalmente maschile), è che la storia dell'arte sia esclusivamente frutto di artisti "virili", con l'esclusione e buona pace di metà del genere umano, quello femminile. Non basta che, solo limitandosi agli ultimi quattro secoli, brillino artiste di caratura assoluta, dalla grande pittrice Artemisia Gentileschi che accettò la tortura inquisitoria, nel '600, pur di sostenere l'accusa di stupro subito dal "collega" Agostino Tassi, al numero, veramente imponente, delle "moderne".

Allora mi sono domandata: perchè non creare un evento accettando provocatoriamente il titolo suggerito, sorrisetto sulle labbra, da un artista maschio? Ecco allora che la galleria Puntodue ironicamente accoglie la quota rosa, per rimarcare come chi ne parla ancora seriamente non faccia altro che rintracciare quel confine fra maschio e femmina, in un certo senso ricollocando la donna, che già per secoli non ha potuto decidere di se stessa, in un recinto.

                                                                                           Mihaela Anitoaie

 

                                            Opere di:


Maria Bruni, Clorophilla, Roberta Colombo, Sabine Delafon, Hélène Foata, Meri Larghero, Agnieszka Lewsza, Arianna Lion, Clara Luiselli, Mirella Marini, Alice Marinoni, Ingrid Mijich, Vanna Nicolotti, Valeria Priano, Giada Pucci, Virginia Ryan, Gosia Turzeniecka, Cinzia Vola, Simona Weller.

Inaugurazione sabato 12 marzo 2011 ore 18.00 

galleria Puntodue in Calice Ligure, P.zza IV Novembre 7

l'esposizione sarà visitabile fino al 3 aprile dal giovedì alla domenica ore 16,30/19,30 e su appuntamento (galleriapuntodue@gmail.com / 346 6292285 o 349 6013724)

ogni visitatore verrà omaggiato del volume Donne, storie al femminile (Fratelli Frilli Editori), raccolta di racconti selezionati da Armando d'Amaro.