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In Breve

IL PUNTO DI MARIO MOLINARI | 23 febbraio 2011, 13:04

E bravo Tuvè!

Quando il Principio è solo il principio: E dire che Rosario Tuvè, assessore in Savona siede in una compagine politica come l'Italia dei Valori, e di valori dovrebbe almeno esserne al corrente. Ma da queste parti evidentemente sulla corrente non si scherza, ed eccolo non promotore, ma consapevole sostenitore della gaffe Comunale della stagione: Chiedere soldi ad una onlus della quale si patrocina il convegno

E bravo Tuvè!

Certo, nooo... l'affitto guai. Tutto gratis. Offre il Comune, ci mancherebbe. Ma sa, un assicurazione di qua, un addetto di là: fa 1000 euro. A carico di chi? Di Uniti per la Salute, Onlus meritoria di cittadini che si autotassano ed alla quale l'astuta amministrazione avrebbe dovuto stendere ponti d'oro, secondo buon senso, o perlomeno evitare di scroccargli un 1000 (o più) dopo che la stessa amministrazione di soldi da Tirreno Power ne ha presi tanti e volentieri. O no?

Non bastava la gaffe del porfido in piazza Mameli, dove un'anziana si era spaccata la bocca cadendo (nonostante le rassicurazioni, ogni singolo cubetto si trova sconnesso esattamente là dove era, lungo il passaggio pedonale)

Non bastava neppure la gaffe su Piazza Guido Rossa, che mandò su tutte le firie lo stesso Antonio Di Pietro, costretto a chieder scusa per iscritto alla figlia dell'Operaio e sindacalista genovese ucciso dalle brigate rosse

Non bastava l'acuto senso di opportunità che suggerì a Rosario di prender casa proprio accanto ai rampolli di Fidia (Dellepiane, Atzori, Campostano & co) in un palazzo tra i più brutti e chiaccherati della città come il Crescent, no.

Doveva persino sollevare una questione di principio per 1000 euro da rifondere ad una associazione che ha organizzato a proprie spese L'UNICO incontro informativo su carbone e salute che - a voler ben vedere - spetterebbe ad altri, come il Comune, che tanto si dice contrario all'ampliamento della centrale, o no?

Figurati. Ma 50.000 Euro pronta cassa per un professionista che si occupi di che fine farà il palazzo della Banca d'Italia, quelli si. Quelli subito. O altri 50.000 per il palazzo di Giustizia, per interventi realizzati con tanta perizia che quando piove, piove dentro.

Non divaghiamo, anche se la solfa è sempre la stessa. Evidentemente qualcuno - per principio - neppure arriva a rendersi conto che è semplicemente un onta per una pubblica amministrazione con 1/2 briciolo di sensibilità sulla Salute dei suoi cittadini, che cose come questa accadano. Ne prenda nota assessore se vuole, e ci rifletta mentre osserva ciò che resta dell'orgoglio di Savona dall'altopiano del confortevole Crescent.

Chissà che ne pensa Tonino.

Attendiamo, al solito, smentite.


PS: a proposito, pubblicare almeno il rogito dell'esclusivo appartamento sul porto sarebbe un atto di trasparenza, oltre che di principio, non crede?

 

ilpunto@savonanews.it

 

 

 

Mario Molinari

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