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Attualità | 12 febbraio 2011, 15:45

Melgrati (Pdl) "la magistratura inquirente di Savona si accanisce contro di me"

Marco Melgrati consigliere regionale e provinciale Pdl replica alla accuse della magistratura

Melgrati, consigliere regionale e provinciale del Pdl

Melgrati, consigliere regionale e provinciale del Pdl

Marco Melgrati, Consigliere Regionale del P.d.l.: “Sono amareggiato e deluso; a proposito del “fumus persecuzionis” e dell’”accanimento terapeutico” da parte della magistratura inquirente di Savona nei miei confronti. La telenovela continua con la richiesta di appello dopo la mia assoluzione in primo grado perché il fatto non costituisce reato”. “Sono amareggiato e deluso; avevo accolto serenamente, vista la mia piene fiducia nella magistratura giudicante, la sentenza del tribunale di Savona di piena assoluzione, perché sapevo in coscienza che da parte mia non c’era stato il dolo nei miei comportamenti, ma solo una dimenticanza e un errore materiale, e sono pronto a giurarlo su quanto ho di più caro, cioè sui miei figli. Peraltro era stata rilasciata l’autorizzazione ambientale in sanatoria perché l’intervento (lo spostamento di 30 cm. in avanti di tre abbaini) non costituiva aumento di superficie e di volume. Dispiace inoltre il coinvolgimento del mio cliente anche nell’appello, che nulla poteva saper e che non aveva alcuna colpa nel mio errore materiale, come ho già ampiamente dichiarato durante l’udienza. Il 23.11.2010, con sentenza depositata il 21.12.2010, venivo assolto, perché il fatto non costituisce reato, dall’accusa di falso per un palese errore materiale, ampiamente documentato. Errore materiale che, se commesso da un qualunque professionista, sarebbe passato inosservato alla magistratura savonese, ma io ero il Sindaco di Alassio del P.d.l., e quindi bisognava puntare l’indice! Questo “fumus persecuzionis” e ”accanimento terapeutico” nei miei confronti è veramente incredibile; ancora più grave è sostenere che la sentenza del Giudice monocratico del Tribunale di Savona sia “profondamente errata, smentita dalle risultanze processuali”, come riportato nelle motivazioni di appello alla sentenza. Il fatto poi che si critichi la sentenza, perché la motivazione  “consta meno di una pagina ed è pure sorprendentemente carente” lascia allibiti; quanto bisogna scrivere in una sentenza per capire che non c’è il dolo in un atto per soddisfare la Procura di Savona? O forse, nemmeno un trattato di mille pagine sul dolo sarebbe bastato a soddisfare il giustizialismo della Procura… La cosa che dispiace di più di un cittadino che si sottopone al giudizio della legge è questo conflitto tra magistratura inquirente e giudicante…e peccato che la legge, voluta dal P.d.l.,  che impediva l’appello se la sentenza di primo grado era favorevole, cioè terminava con l’assoluzione, sia stata giudicata non legittima… Per non parlare della richiesta di rinvio a giudizio per la vicenda del Grand Hotel, perlomeno fantasiosa, per concorso morale in abuso edilizio. Voglio ricordare che per il Grand Hotel è stato rilasciato il Permesso a costruire in sanatoria, e che quindi il reato penale per chi ha fatto i lavori, non certo per me,  è derubricato in sanzione amministrativa…ma per me l’importante è che il Grand Hotel, dopo 40 anni di abbandono, sia aperto e funzionante, e ci vedremo in tribunale il 30 marzo pel l’udienza preliminare per il concorso morale in abuso edilizio!!!"     

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