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Savona | 11 febbraio 2011, 18:01

Trenitalia “sbotta” sui ritardi e risponde a Regione e Assoutenti

Secondo l’azienda ferroviaria, “dal 2006 i tempi di percorrenza non sono aumentati”

Trenitalia “sbotta”  sui ritardi e risponde a Regione e Assoutenti

Continua la diatriba fra Trenitalia e pendolari liguri, dopo la denuncia di Assoutenti sui presunti ritardi “forzati” su alcune tratte gestite dall’azienda al fine di incassare più soldi. Da un lato, Trenitalia ha diffuso un comunicato in cui bolla come insinuazioni gravissime e infondate le dichiarazioni dell’associazione e risponde alle accuse con dati e numeri. Dall’altro, è intervenuto l’assessore ai Trasporti della Liguria, Enrico Vesco, che ha richiesto l’intervento della commissione Infrastruttura, Mobilità e Governo del territorio della Conferenza delle regioni e delle province autonome.

Vesco aveva già annunciato, lunedì scorso, la disponibilità della Regione ad affidarsi a “un ente terzo per la certificazione puntuale dei tempi di percorrenza e valutare così la congruità di quanto ci sottopone Trenitalia”. Oggi l’assessore torna sulla questione e in particolare sul cosiddetto sistema del catalogo contenuto nel contratto di servizio con Trenitalia. Un nuovo tipo di contratto che, per fissare i costi dei servizi erogati, utilizza diversi parametri, tra cui la durata della percorrenza (mentre il vecchio contratto di servizio si basava sui chilometri resi). Si tratta di un accordo nazionale che, in sede di Conferenza delle regioni, è stato sostenuto dal governo, nonostante la contrarietà di alcune amministrazioni, fra cui appunto quella ligure.

Secondo l’assessore regionale, nel contratto si prevede che “il prezzo è direttamente proporzionale al tempo che serve per percorrere la linea ferroviaria e quindi il costo del lavoro aumenta in funzione del tempo, con il risultato che i treni che viaggiano a rallentatore incidono sul budget della Regione Liguria obbligata a pagare in base alla durata del viaggio”. Si riducono  le sanzioni per i ritardi da parte della Regione Liguria e salgono invece i costi per il servizio. “In pratica – termina Vesco – le regioni dove i treni vanno più veloci spendono meno della Liguria”.

Trenitalia, sulla questione, ha però fatto sapere che “dal 2006 ad oggi la media dei tempi di percorrenza dei treni regionali non è per nulla aumentata”, precisando che il termine di paragone non è il 1995, come invece propone Assoutenti, ma appunto il 2006. Nonostante il numero di fermate richieste dalle regioni sia cresciuto, passando dalle 64.716 al giorno di inizio 2006 alle 66.643 odierne, la media della velocità commerciale dei treni regionali (56 chilometri orari incluse le fermate) e di quella di marcia (66 chilometri orari al netto delle fermate) è rimasta costante dal 2006. Inoltre, Trenitalia afferma di aver “applicato, ai costi del 2006, una riduzione del 9 per cento, assumendosi pienamente il rischio di impresa”.

Infine, l’azienda ribadisce che “il fattore tempo è soltanto uno dei parametri per definire il costo e il prezzo di ogni servizio. Alla loro determinazione concorre anche la composizione del treno, la fascia oraria e il giorno di effettuazione del servizio, l’età del materiale rotabile scelto, i servizi accessori richiesti”. ”Il catalogo – termina FS – è stato presentato alle regioni che lo hanno accettato, ritenendo i prezzi e le modalità contrattuali proposte assolutamente convenienti e utili, tra l’altro, a garantire un sistema di investimenti a favore della stessa utenza regionale”.

m. pi.

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